Roma, 16 dicembre 2018 - L’ecotassa con annesso eco-bonus, dopo la contesa sulle pensioni d’oro, finisce di nuovo al centro dello scontro tra Lega e 5 Stelle. E solo l’intervento di Palazzo Chigi fa rinviare l’esito della partita all’ennesima mediazione del premier Giuseppe Conte. E questo nel giorno in cui i due gruppi parlamentari al Senato mettono in fila i propri emendamenti «segnalati», quelli considerati prioritari: a cominciare dall’elevazione dell’età pensionabile delle toghe a 72 anni, che, però genera un giallo, perchè viene smentita a stretto giro dal Ministro grillino della Giustizia, Alfonso Bonafede («È una stagione finita»). Fino alla conferma della flat tax al 7% per i pensionati che si trasferiscono dall’estero nel Sud, ai tagli di matrice grillina per l’editoria, al divieto della produzione di cotton fioc non bio dal primo gennaio 2019, prevedendo sanzioni fino a 10mila euro per chi non rispetta le nuove regole. Poi c'è l’emendamento, primo firmatario il capo gruppo del M5s Stelle Stefano Patuanelli, che prevede che siano «progressivamente ridotti fino alla loro abolizione» i contributi all’editoria. Prevede poi che a valere sul fondo per il pluralismo vi siano delle forme di finanziamento per progetti di promozione della «cultura della libera informazione plurale». Una misura contestata in queste settimane da un fronte molto vasto. A tenere banco è anche il caso ecotassa-ecobonus, esploso alla Camera e finito anche nel mirino di sindacati, opposizioni e costruttori di auto (con un allarmato avviso di Fca sul piano di investimenti per il nostro Paese) è scoppiato di nuovo ieri, quando il capogruppo del Carroccio al Senato Massimiliano Romeo ha presentato in commissione Bilancio un emendamento alla manovra che azzera completamente quello che i pentastellati avevano inserito nel passaggio a Montecitorio. In sostanza, dal Carroccio arriva quello che aveva promesso Matteo Salvini: «Cancelleremo la nuova tassa». Luigi Di Maio, però, si era limitato a promettere «correzioni». Troppo poco per la Lega: da la proposta di Romeo che cancella in toto l’ecotassa e gli ecobonus. Immediata la polemica. Per il viceministro all’Economia del Carroccio Massimo Garavaglia «come governo siamo contrari a qualsiasi nuova tassa, sulle auto come su altro». Ma i grillini non ci stanno e vanno alla battaglia. Il sottosegretario ai Trasporti Michele Dell’Orco definisce «imprescindibile» l’ecobonus: «Deve rimanere e le coperture da qualche parte ci devono essere». E così, come se non bastassero gli altri fronti aperti tra i due partiti (anche se Salvini ha fatto sapere che sulle pensioni d’oro una mediazione si può trovare), il nuovo conflitto fa scattare l’intervento serale del premier. Questa sera a Palazzo Chigi sarà affrontato il nodo, insieme con la pratiche «dirimenti». Sull’ecotassa, assicura Palazzo Chigi, non c’è «nessun braccio di ferro» e «la questione verrà affrontata, come sempre, con il dialogo e la mediazione». Ma trovare la quadra, in un clima di crescente attrito tra Lega e M5s, non sarà facile.
EconomiaEcotassa auto 2019, è scontro. Magistrati, giallo sull'età della pensione