Giovedì 19 Dicembre 2024
ANTONIO PETRUCCI
Economia

Ecobonus 2025: dai beneficiari alle detrazioni, come può cambiare

Da rispettare il limite della direttiva europea sulle ‘Case green’ che prevede un calo dei consumi energetici, ma c’è poco tempo per decidere

La direttiva europea 'Case green' prevede un calo dei consumi energetici degli edifici

La direttiva europea 'Case green' prevede un calo dei consumi energetici degli edifici

Roma, 4 ottobre 2024 – E' stato un tema molto caldo quello del Superbonus, fra recupero fiscale, rifacimenti di facciate, truffe e dibattiti politici. Adesso è il momento di apportare modifiche sulla base delle esperienze fin qui ricavate, cercando di usare al meglio le risorse e rispettando i parametri imposti dall'Europa. Il tempo a disposizione del Governo però è agli sgoccioli, visto che la direttiva europea “Case green” prevede che i consumi energetici degli edifici calino del 16% rispetto a quelli registrati nel 2020, e del 20-22% entro il 2035.

Le ipotesi allo studio

La riforma dei bonus fiscali subirà probabilmente molte modifiche, a cominciare dall'obbligo di una polizza assicurativa, già richiesta a gran voce da varie forze politiche, anche alla luce delle recenti calamità naturali che hanno colpito l'Emilia Romagna. Inoltre, la detrazione del 65% non sarà più utilizzabile per seconde case ma solo per interventi di efficientamento energetico, in modo da salvaguardare le famiglie con redditi più bassi. Occorrerà usare al meglio le coperture economiche disponibili con la Legge di Bilancio per il 2025, ma anche rispettare i parametri della direttiva europea “Case green”. Saranno previste agevolazioni anche per installare pompe di calore, migliorare il riscaldamento, sostituire gli infissi, realizzare cappotti termici. E' poi allo studio anche un aiuto per fasce di età, con delle specifiche sovvenzioni che dovrebbero essere appannaggio dei giovani meno abbienti.

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Durata decennale

Molto probabilmente l'ecobonus avrà una durata decennale, per dare modo a chi decide di fare dei lavori di programmarli con certezza, senza dunque continui cambi delle regole in corso d'opera. Non dovrebbe invece essere confermato lo strumento della cessione del credito, mentre restano le detrazioni fiscali. Altra ipotesi molto plausibile, quella di permettere i lavori grazie a dei mutui garantiti dallo Stato, a condizioni vantaggiose per gli aventi diritto ai bonus. Anche se non è ufficiale, nella logica di aiuto alle famiglie più abbienti, è logico aspettarsi che all'inizio saranno i nuclei familiari monoreddito e con un solo appartamento di proprietà a usufruire del bonus, per immobili di classe energetica "G" e "F", le più basse possibili, e che rappresentano il 60% complessivo degli immobili residenziali presenti sul territorio nazionale (35% G, 25% F).