La cessione del credito o lo sconto in fattura per il maxi-ecobonus del 110 per cento potranno avvenire rapidamente con lo stato di avanzamento lavori per almeno il 30% del valore complessivo dell’opera. Ma i prezzi dei materiali e delle attività costruttive di efficientamento energetico degli edifici o per la loro messa in sicurezza da rischi sismici dovranno rispettare determinati tetti prestabiliti. Sono solo due tra le principali, rilevanti novità previste dalla bozza dell’atteso decreto attuativo dell’operazione di incentivazione delle ristrutturazioni immobiliari in chiave green e anti-sismiche.
Il provvedimento del ministero dello Sviluppo economico, concertato con ben altri tre ministeri, è pronto. In 12 articoli e numerosi allegati, per oltre 55 pagine, vengono dettagliati passaggi, misure, moduli e tutto quello che servirà a tecnici, proprietari, imprese e fiscalisti per agganciare la possibilità di ristrutturare casa nell’ottica del risparmio energetico a carico dello Stato. Si attende, per il decollo dell’iniziativa, il varo finale, entro il 17-18 luglio, del decreto Rilancio al Senato, perché rappresenta la base del successivo pacchetto di dettaglio.
Confermati e ricapitolati i capisaldi del maxi-bonus e degli interventi ammessi (dal cappotto termico al cambio delle caldaie centralizzate) e di quelli correlati o trainati (dal cambio degli infissi al rifacimento delle facciate), la prima significativa previsione del decreto attuativo riguarda la possibilità di monetizzare il credito di imposta subito, a tappe successive, senza attendere la conclusione dei lavori o addirittura l’anno successivo. I cosiddetti Sal, stato avanzamento lavori, possono essere al 30, al 60 e al 100% dell’opera.
Nei tre passaggi è prevista una asseverazione di un tecnico che deve dichiarare il rispetto dei requisiti secondo quanto indicato dal progetto, degli attestati di prestazione energetica preliminari e delle caratteristiche tecniche dei componenti acquistati, come emerge anche dalle schede tecniche fornite dai produttori e dalle fatture allegate. L’agenzia Enea, incaricata dei controlli tecnici, all’esito positivo delle verifiche, rilascia una ricevuta informatica. Dunque, già al 30 per cento dei lavori il proprietario può utilizzare il credito per pagare l’impresa. Saltando tutto il versante assicurazioni, controlli e sanzioni (anche penali) per chi utilizza il bonus in malafede, l’altro capitolo di rilievo del decreto Mise tocca i prezzi delle opere e dei materiali. I prezzi massimi sono fissati e non possono essere superati.