Roma, 19 novembre 2024 – La cosiddetta doppia bolletta del telefono è uno degli incubi in cui, spesso, i consumatori possono ritrovarsi. Si tratta di una pratica che si verifica di solito nel momento in cui si effettua una migrazione di linee telefoniche contenenti sia internet che traffico voce, con i consumatori che per una sola linea si troveranno assoggettati a un doppio pagamento (uno per ogni operatore coinvolto dal passaggio). A sbagliare, così come ribadito dall’Agcom, sono spesso gli operatori che non mostrano la giusta attenzione alla fase di migrazione del cliente non provvedendo alla giusta chiusura della sua posizione amministrativa. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha previsto una specifica procedura per le migrazioni che deve essere seguita dai consumatori assoggettati alla doppia bolletta del telefono e dagli operatori coinvolti.
Doppia fatturazione, come comportarsi
Nel momento in cui un consumatore dovesse trovarsi nella spiacevole situazione della doppia fatturazione (bolletta) per la stessa linea telefonica può seguire una serie di procedure standard. Entrando più nello specifico:
- è necessario, prima di tutto, effettuare un serio e attento controllo delle fatture ricevute così da evidenziare l’eventuale presenza di errori amministrativi o di sovrapposizione di periodi e segnalarlo per tempo;
- appreso della presenza di errori nelle fatture, il primo passaggio da effettuare è contattare l’assistenza clienti del vecchio operatore per cercare di avere più informazioni possibili e capire se la disattivazione richiesta del servizio è andata a buon fine. In questa telefonata andranno necessariamente richiesti il numero di pratica, la conferma scritta della propria richiesta (traccia formale) e i tempi di disattivazione;
- contattare, in seguito, il nuovo operatore soprattutto se il precedente non rileva la presenza di errori. In questo caso sarà necessario richiedere la data prevista di attivazione del servizio, così da poter controllare che non vi sia stata una sovrapposizione;
- in caso di riscontrata ragione e di errore dell’operatore, il consumatore ha diritto a chiedere il rimborso delle somme eventualmente versate e l’annullamento della bolletta.
Come chiedere il rimborso
Se, al termine del suddetto procedimento, il consumatore dovesse capire di non aver commesso direttamente degli errori e di essere nel giusto, può richiedere e ottenere il rimborso. Questo deve essere presentato in via formale al vecchio operatore per la fatturazione non dovuta. La maggior parte degli operatori possono essere raggiunti dalla richiesta attraverso un indirizzo di posta elettronica certificata (Pec) o con una più classica raccomandata con ricevuta di ritorno. Andranno, in ciascuno dei due casi, elencate tutte le fatture incriminate e le prove che è stato effettuato un cambio di operatore nella maniera corretta.
L’intero iter di rimborso ha dei tempi previsti dalla legge ai quali gli operatori non possono, in nessun caso, sottrarsi. Ecco dunque che, una volta inviata la richiesta via Pec o raccomandata a/r, gli operatori avranno 30 giorni (dall’avvenuta ricezione) per rispondere al consumatore. Qualora questo vincolo temporale non dovesse essere rispettato, il richiedente rimborso può decidere di agire con altre azioni legali.