Venerdì 8 Novembre 2024
EMILY POMPONI
Economia

Tutto sulla Dongfeng, la fabbrica di auto cinese che potrebbe produrre in Italia

L’era delle fabbriche di auto Ev cinesi in Europa è realtà. Il colosso Dongfeng Motor, in joint venture con Stellantis, sarebbe in pole position tra le aziende cinesi per produrre i suoi modelli elettrici direttamente in Italia. Ecco quali sono e quanto costano

Tutto su Dongfeng, la fabbrica di auto elettriche cinesi che aprirà in Italia

Tutto su Dongfeng, la fabbrica di auto elettriche cinesi che aprirà in Italia

Roma, 7 agosto 2024 – L’elettrico cinese potrebbe arrivare presto in Italia con un suo stabilimento. La Dongfeng Motors, colosso statale cinese con sede a Wuhan, starebbe considerando l'apertura di una fabbrica nel Belpaese per realizzare un hub produttivo per tutta l'Europa. È questo il progetto sul tavolo del governo, accelerato senz’altro dall’ultima missione in Cina della premier Meloni; o almeno quello che ne è filtrato. Dongfeng, che ha ancora una quota dell'1,5% di Stellantis, punterebbe a produrre 100mila vetture green per il mercato europeo. Una questione che da un lato fa eco al dibattito primaverile sui dazi in Europa, da un lato accende la curiosità su queste macchine che, inevitabilmente, ci trasporteranno nel futuro.

L’Europa investe sull’elettrico cinese

Byd in Ungheria, Chery in Spagna, Leapmotor in Polonia e adesso Dongfeng che si avvicina all’Italia. L’automotive del Dragone approda nel vecchio continente per produrre direttamente le sue auto elettriche sul suolo europeo. Il settore automobilistico, fondamentale per i mercati Ue, è ora al centro della cronaca economica. La sfida è la trasformazione, già in atto, della mobilità sempre più elettrica, tema che riscontra ancora difficoltà in Italia e che inevitabilmente contempla i rapporti con la Cina, il maggior produttore e consumatore di veicoli elettrici.

La Cina, i dazi e la Dongfeng

Che la Cina volesse aggirare le barriere doganali e aumentare la sua presenza sul mercato europeo era già chiaro. D’altronde, l’Ue ha imposto dazi poco severi (tra il 17.4 e il 37.6%, in aggiunta al 10% già in vigore, dunque fino al 48%) se pensiamo al confronto con gli Stati Uniti, che in maggio hanno deciso di alzare del 100% i dazi per l’import sulle auto Ev cinesi. Sarà che il bilanciamento sostenibilità e industria previsto dal Clean Industrial Deal in qualche modo deve fare i conti con la concorrenza cinese; d’altro canto, abbiamo visto negli ultimi tempi un’Italia che sta cercando di investire molto nella mobilità cinese.

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La notizia di Dongfeng in Italia spunta infatti ad aprile scorso, quando Paolo Berlusconi investì sul 10% di Df Italia (concerrionaria per le vendite di Dongfeng) e il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso iniziò la trattativa per importare la casa cinese in Italia con i primi modelli con l’obiettivo di realizzare 100mila veicoli l’anno, in Italia. Al tempo, al programma tv Porta a Porta, Urso dichiarava che per raggiungere l'obiettivo di produrre un milione di veicoli in Italia, era necessario avere più produttori anche stranieri, oltre Stellantis, per diversificare e incrementare la produzione. Al contempo, come riportava Bloomberg, il responsabile Europa di Df, Qian Xie, affermava che “L’Italia è uno dei mercati automobilistici più grandi d’Europa e per un costruttore di automobili cinese avere una produzione locale significa poter rifornire tutti gli altri Paesi della zona”.

Chi è Dongfeng

Dongfeng Motor Corporation, fondata nel 1969 e con sede a Wuhan, è una delle quattro case automobilistiche principali cinesi insieme a Chang’an, Faw, e Saic (Mg). L’azienda ha esteso la sua influenza internazionale attraverso diverse joint venture e partnership con aziende straniere come Honda, Renault e Stellantis (sebbene nel 2023 Df ha ridotto la sua partecipazione nel gruppo guidato da Carlos Tavares a meno dell’1,6%). Dongfeng attualmente opera in Italia con due società, la DfItalia, controllata da Bruno Mafrici e con Paolo Berlusconi come socio al 10%, e la Car Mobility Srl. E nel progetto del governo italiano, nella corsa per trovare una casa auto cinese che crei una fabbrica in Italia, la Df è in pole position.

Dove sarà il nuovo stabilimento

Ancora poche le certezze filtrate dal tavolo auto, tuttavia le eventuali regioni privilegiate - si legge sul quotidiano Repubblica - sarebbero il Sud Italia, il Piemonte o il sito ex Olivetti di Scarmagno. Ma, si ribadisce, sono ipotesi e la strada per la realizzazione dello stabilimento è ancora lunga.

I migliori modelli elettrici

Tra i migliori modelli troviamo la Voyah Free, il suv elettrico premium con un design sofisticato, pensato per competere nel segmento dei veicoli di lusso. Segue poi la Voyah Dream, la monovolume elettrica 7 posti di fascia alta adatta a famiglie numerose e allargate. La Dongfeng Box è una city car elettrica, l’utilitaria compatta progettata per giovani e famiglie, con un'autonomia urbana di circa 400 km. Infine, citiamo la Dongfeng 007, una berlina sportiva Ev disponibile in varianti con singolo o doppio motore, offrendo prestazioni che vanno da 215 a 503 CV e autonomie fino a 620 km.

Quanto costano?

Per quanto riguarda i costi, molti dei listini italiani ancora non sono usciti. Ad ogni modo, guardando alle tariffe estere, il prezzo indicativo di partenza per una Df 007 sarebbe 159.000 yuan (circa 20.295,32 euro), mentre la city car Box, secondo il listino spagnolo, ha un prezzo di lancio da 21.990 euro. Più alti invece potrebbero essere i costi per il suv Voyah Free, attorno ai 70mila euro, e la Voyah Dream, che in Spagna parte da 94mila euro.