Giovedì 21 Novembre 2024
FABIO LOMBARDI
Economia

Disponibile nel testamento: cos'è e le differenze con la legittima. Guida per capire l'eredità di Berlusconi

Come viene ripartito il patrimonio all’interno di un testamento? Quale porzione va agli eredi e quale può essere distribuita fuori dall’asse ereditario? Lo abbiamo chiesto a un notaio

Il testamento di Silvio Berlusconi è stato svelato. Due fogli scritti a penna nel quale ha comunicato le sue decisioni. Ma la ripartizione del patrimonio di una persona non è cosa “semplice”. Ci sono quote da rispettare. Termini come “legittima” e “disponibile” sono diventati ormai “patrimonio di tutti”. Ma vediamo di cosa si tratta. Per questo abbiamo interpellato un notaio.

La lettera testamento di Silvio Berlusconi
La lettera testamento di Silvio Berlusconi

La legittima

"Iniziamo col dire che l’eredità può essere distribuita mediante un testamento o in assenza di un testamento per legge. Quando non c’è testamento si segue una distribuzione ‘legittima’. La successione legittima prevede una assegnazione del patrimonio secondo la cosiddetta “linea retta”: un terzo alla moglie e due tersi ai figli. In assenza di una moglie tutto viene diviso in parti uguali fra i figli. In assenza di figli, successivamente si passa ai nipoti (figli dei figli) e così via. In assenza di discendenti diretti (fra questi anche dei genitori del defunto) si passa alla linea collaterale: l’eredità va distribuita tra fratelli, nipoti (figli dei fratelli) e così via”, spiega il notaio. Nel caso di specie la divisione in base al numero di figli è determinata all’articolo 566 del codice civile.

La disponibile

Si può però decidere di fare testamento e in questo caso, l’autore può stabilire di destinare parte del suo patrimonio ad altre persone che non siano appunto gli eredi legittimi (nel caso di Berlusconi: Marta Fascina, il fratello Paolo e l’amico Marcello Dell’Utri). “In questo caso la, ai sensi dell’articolo 537 comma 2 del codice civile, in presenza di più figli la quota disponibile ammonta a un terzo del patrimonio: una porzione che, appunto, la persona che fa testamento può destinare a chi vuole dentro e fuori dall’asse ereditario”, spiega il notaio.

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La divisione fra figli

Nel caso di Berlusconi, non essendoci una moglie, l’eredità va divisa fra i 5 figli. Quindi, in termini giuridici, la legittima sarà pari a 10 quindicesimi (2 quindicesimi a figlio) del patrimonio mentre la disponibile a 5 quindicesimi”, spiega il notaio.

Il testamento di Silvio Berlusconi (Ansa)
Il testamento di Silvio Berlusconi (Ansa)

I calcoli

Una ripartizione non semplicissima quando ad esempio di tratta di dividere società o quote di società che andrebbero ripartite in equa misura in base alle percentuali sopra descritte (quote che possono essere scisse anche fra legittima e disponibile). Nel caso di Finivest ad esempio l nuovo assetto è chiaro: i figli della prima moglie hanno il controllo con il 53% (contro il 47% di Barbara, Eleonora e Luigi), una percentuale che garantisce la continuità e che è più che sufficiente per una società non quotata. Marina e Pier Silvio detengono ciascuno una quota del 26,54%, data dalla somma del precedente 7,81% (al netto delle azioni proprie) a cui si aggiunge la legittima (8,33%) e il 10,40% della 'disponibile' decisa da Silvio Berlusconi.

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La contestazione e la lesione di legittima

Naturalmente chi fa testamento può anche decidere di non rispettare le quote fino anche a diseredare una persona (come ad esempio escludere uno o più figli dall’eredità). Naturalmente in questi casi poi l’individuo diseredato (o che non ritiene siano state rispettate le quote legittime a lui destinate) ravvisando quella che tecnicamente si chiama una “lesione di legittima” può “fare quella che in termini tecnici si chiama ‘azione di riduzione’ e intentare una causa affinché gli venga riconosciuta parte o tutta l’eredità che gli spetta per legge”.