Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Istat, Pil 2018 rivisto al ribasso: da +1% a + 0,9%

Stabile il tasso di disoccupazione, ma tra i giovani sale al 33%. Lieve aumento dell'occupazione, ma esclusivamente per gli uomini: cala quella femminile

Disoccupazione, una giovane donna in cerca di lavoro (Newpress)

Disoccupazione, una giovane donna in cerca di lavoro (Newpress)

Roma, 1 marzo 2019 - Rallenta l'economia italiana: nel 2018 è cresciuta dello 0,9% in netto rallentamento rispetto al +1,6% del 2017. Un dato inferiore alle previsioni del governo di fine dicembre, che indicavano per il 2018 una crescita dell'economia dell'1%.

LAVORO - Lavoro, brutte notizie per giovani e donne. Il tasso di disoccupazione a gennaio è rimasto stabile al 10,5% (lo stesso livello di dicembre), ma tra i giovani il tasso sale invece di 0,3 punti percentuali rispetto a dicembre, al 33%. Lo comunica l'Istat. Si tratta di livelli lontani rispetto ai picchi della crisi - che erano superiori al 43% - ma comunque superiori ai livelli precrisi di quasi 14 punti percentuali.

A gennaio 2019 l'occupazione mostra, dopo la sostanziale stazionarietà di dicembre, un lieve aumento, trainato dalla crescita dei dipendenti permanenti, rileva sempre l'Istat in base ai dati che mostrano nel primo mese dell'anno un aumento dell'occupazione dello 0,1% rispetto a dicembre 2018, pari a 21.000 unità in più. A crescere è appunto il lavoro stabile con 56.000 dipendenti fissi in più, mentre si osserva un calo dei dipendenti a termine (-16.000) e degli autonomi (-19.000). Il tasso di occupazione rimane stabile al 58,7%.

Ma l'aumento dell'occupazione registrato a gennaio 2019 riguarda esclusivamente gli uomini, si evidenzia nel rapporto Istat sul mercato del lavoro. La crescita di 21.000 occupati registrata nel primo mese dell'anno è determinata da 27.000 occupati maschi in più rispetto a dicembre e da 6.000 occupate femmine in meno. Le dinamiche del mercato del lavoro sono trainate prevalentemente dalla componente maschile anche per quanto riguarda la disoccupazione e l'inattività.

C'è infine da rilevare che la crescita dell'occupazione stabile si registra anche nel confronto trimestrale e annuo. Su base tendenziale si registra anzi la prima variazione positiva da ottobre 2017. Complessivamente su base annua l'occupazione è cresciuta a gennaio di 160.000 unità. I dipendenti a termine sono aumentati di 126.000 unità ma i segnali positivi riguardano appunto anche i permanenti, aumentati di 29.000 unità, e gli autonomi (+6.000).

I DATI DEL PIL -  Nel 2018 il debito pubblico italiano è salito al 132,1% del Pil contro il 131,3% del 2017. È il calcolo dell'Istat in base alle nuove stime sul prodotto interno lordo e ai dati dell'ultimo bollettino di finanza pubblica di Bankitalia.  A dicembre scorso il governo aveva previsto per il 2018 che il debito si attestasse al 131,7% del Pil.  L'economia italiana nel 2018 è cresciuta dello 0,9% in netto rallentamento rispetto al +1,6% del 2017, aggiunge l'istituto di statistica che, in base ai dati più approfonditi, ha rivisto al ribasso la stima preliminare di un aumento del Pil pari all'1%. Il nuovo dato è inferiore alle previsioni del governo di fine dicembre, che indicavano per il 2018 una crescita dell'economia dell'1%.

RAPPORTO DEFICIT-PIL - Nel 2018 il rapporto tra deficit e Pil si è attestato in Italia al 2,1% in miglioramento rispetto al 2,4% del 2017 anno su cui avevano pesato anche gli effetti dei salvataggi delle banche in crisi. Le previsioni del governo indicavano a dicembre scorso un deficit per l'anno pari all'1,9% del Pil. Quello del 2018 è il livello più basso dal 2007, quando il deficit si attestò all'1,5% del Pil.

FRENANO CONSUMI E EXPORT - Il peggioramento del Pil è legato in gran parte al "netto ridimensionamento" del contributo della domanda interna e in particolare dei consumi, sottolinea poi l'Istat evidenziando che la spesa delle famiglie residenti in Italia è cresciuta lo scorso anno dello 0,6% contro il +1,5% del 2017. A frenare è stato anche l'export, cresciuto dell'1,9% contro il +5,9% del 2017. In decelerazione infine anche gli investimenti, passati da un aumento del 4% nel 2017 al +3,4% del 2018.