Venerdì 20 Dicembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Disoccupazione in calo, anche tra i giovani. Aumentano gli inattivi

Intanto ad agosto il tasso di inflazione è salito all'1,7% contro l'1,5% di luglio. Quanto al Pil, cresce dello 0.2% nel secondo semestre

Un operaio metalmeccanico al lavoro (Ansa)

Roma, 31 agosto 2018 - Calano gli occupati, cala la disoccupazione, aumentano gli inattivi. Si può condensare così l'ultimo rapporto Istat. L'istituto specifica che il tasso di disoccupazione scende a luglio al 10,4% - con un calo di 0,4 punti percentuali rispetto a giugno - tornando ai livelli di marzo 2012. E' in calo anche la disoccupazione giovanile, scesa il mese scorso al 30,8% (-1,0 punti), ovvero al minimo da ottobre 2011. A luglio gli occupati sono diminuiti dello 0,1% (-28.000 unità) rispetto a giugno, mese in cui si era già registrato un calo di 41.000 unità. Il calo è interamente legato alla componente femminile e si concentra tra le persone di 15-49 anni.

Ma se diminuiscono occupati e disoccupati, ma aumentano gli inattivi con una crescita dello 0,7% (89 mila unità in più) rispetto a giugno. 

Nello specifico, sono in flessione i dipendenti permanenti (-44 mila), mentre crescono lavoratori a termine e indipendenti (entrambi +8 mila). Malgrado il calo di giugno e luglio, nel trimestre maggio-luglio gli occupati sono aumentati di 151 mila unità (+0,7%). A luglio il tasso di occupazione è al 58,7%. Su base annua, rileva ancora l'Istat, a luglio l'occupazione cresce dell'1,2%, pari a +277 mila unità. L'espansione interessa uomini e donne e si concentra tra i lavoratori a termine (+336 mila); in ripresa anche gli indipendenti (+63 mila), mentre calano in misura rilevante i dipendenti permanenti (-122 mila). Crescono soprattutto gli occupati ultracinquantenni (+381 mila) e i 15-34enni (+42 mila) mentre calano gli occupati tra i 35 e i 49 anni (-146 mila). Al netto della componente demografica, precisa l'Istituto di statistica, si stima un segno positivo per l'occupazione in tutte le classi di età.

INFLAZIONE - Intanto ad agosto il tasso di inflazione è salito all'1,7% contro l'1,5% di luglio. L'Istat precisa che su base mensile i prezzi sono aumentati dello 0,5%. L'accelerazione dell'inflazione si deve soprattutto ai servizi di trasporto, il cui tasso passa dal +1,7% di luglio al +2,9% del mese in corso. L'indice Ipca che tiene conto dei saldi segna ad agosto un calo dello 0,1% su base mensile e un aumento dell'1,7% su base annua. 

In particolare si impenna ad agosto il prezzo dei biglietti aerei: il tasso di inflazione per la voce inserita nei servizi di trasporto è salito al 9,4% contro il 6,2% di luglio. Su base congiunturale, cioè nel confronto mensile agosto-luglio 2018, l'aumento dei prezzi è stato del 29,8%. I biglietti per destinazioni nazionali sono aumentati del 21,1% rispetto a luglio e del 20,1% rispetto ad agosto 2017. Quelli per destinazioni internazionali sono invece balzati del 32,9% in un mese e del 6,3% rispetto ad agosto 2017.

Per le spese frequenti (i cosiddetti prodotti ad alta frequenza di acquisto) l'inflazione si è attestata ad agosto al 2,8%, lo stesso livello di luglio, oltre un punto in più rispetto all'indice generale. 

PIL - Quanto al Pil, secondo l'Istat nel secondo trimestre dell'anno l'economia italiana è cresciuta dello 0,2%, confermando il rallentamento segnato con la prima stima. Nel primo trimestre il Pil aveva registrato un rialzo dello 0,3%.  Sulla decelerazione del Pil ha pesato il forte contributo negativo della domanda estera netta, legato all'effetto congiunto del calo delle esportazioni (-0,2% rispetto al primo trimestre) e al marcato recupero delle importazioni (+1,8%). Il contributo della domanda estera sul Prodotto è stato negativo per lo 0,5. Riguardo alla stima sulla crescita tendenziale dell'economia italiana, l'Istat l'ha rivista al rialzo. Nel secondo trimestre 2018 il Pil è aumentato dell'1,2% rispetto allo stesso periodo del 2017, contro il +1,1% reso noto dall'Istituto di statistica il 31 luglio scorso in base alle stime provvisorie. La crescita del Pil acquisita per il 2018 è pari a +0,9%. La variazione acquisita è quella che si otterrebbe se nei prossimi due trimestri la crescita fosse pari a zero.