Venerdì 10 Gennaio 2025
ILARIA VALLERINI
Economia

Australia, il diritto alla disconnessione è legge. Cosa succede in Europa e in Italia

Il provvedimento ha l’obiettivo di ristabilire un confine fra vita lavorativa e vita privata contrastando l'insorgere di sintomi da burnout

Il diritto alla disconnessione è ora legge in Australia

Il diritto alla disconnessione è ora legge in Australia

Roma, 27 agosto 2024 – In Australia il ‘diritto alla disconnessione’ è legge. Da lunedì scorso, i lavoratori dipendenti avranno diritto a non rispondere a chiamate o e-mail fuori dall’orario di ufficio, senza che questo abbia ripercussioni. Il provvedimento ha l’obiettivo di ristabilire un confine fra vita lavorativa e vita privata (il cosiddetto work-life balance) dopo che, con la diffusione dello smart working dalla pandemia e più in generale l’utilizzo dei dispositivi tecnologici, sono aumentati i casi in cui i dipendenti vengono chiamati dopo la fine del turno di lavoro per svolgere ‘straordinari’ per cui a volte non vengono neanche pagati. Queste situazioni possono causare stress e disturbi psicologici, culminando talvolta nel burnout da lavoro. Quello dell’Australia non è un caso isolato, infatti, anche in Europa e in Italia nel corso degli ultimi anni è aumentata la sensibilità su questo tema. Vediamo cosa è stato fatto.

Il diritto alla disconnessione in Europa

In Europa, a fare da apripista è stata la Francia che nel 2017 ha introdotto il ‘diritto alla disconnessione’ con la ‘Loi Travail’. In questo modo, è stato stabilito per la prima volta che i dipendenti non devono essere costretti a rispondere a richieste professionali fuori dall’orario di lavoro. Parigi è stata seguita a ruota da altri membri Ue (anche se ciascuno con modalità diverse, ndr) come l’Italia con la legge 81/2017, la Spagna nel 2018 e il Belgio nel 2022. Al momento, il diritto alla disconnessione non è definito da una legge Ue, anche se è un tema dibattuto.

Cosa è previsto in Italia

In Italia il primo riferimento al diritto alla disconnessione è rintracciabile nella legge n, 81 del 22 maggio 2017, che disciplina lo smart working. L’articolo 19 mette nero su bianco che gli accordi di lavoro agile tra lavoratore e azienda devono includere un riferimento ai tempi di riposo del lavoratore e alla misure per garantire la disconnessione dagli strumenti digitali. Tuttavia, questa legge non stabilisce un tempo di disconnessione garantito e uguale per tutti i lavoratori, a differenza di altri Paesi europei, dove i datori di lavoro hanno il divieto di contattare i dipendenti al di fuori dell’orario lavorativo. Negli ultimi anni, in Italia, si è assistito a un preoccupante aumento del disagio psicologico correlato al mondo del lavoro. L’analisi dei dati raccolti dall’Inail nel primo trimestre del 2024 ha rilevato un aumento significativo delle denunce di malattie professionali legate a disturbi psichici e comportamentali, con oltre 22mila denunce e un incremento del 17,9% rispetto all’anno precedente.

Polemiche in Australia

Nonostante i vantaggi collegati a questo cambio legislativo, il diritto alla disconnessione ha sollevato alcune critiche anche in Australia. L'Australian Industry Group, un'organizzazione di datori di lavoro, ha espresso le proprie riserve, descrivendo le leggi sul diritto alla disconnessione come "affrettate, mal concepite e profondamente confuse". Si teme, infatti, che possa compromettere la flessibilità lavorativa accompagnata da un rallentamento dell'economia. Per questo motivo, l'ente Fair Work Commission avrà il compito di stabilire, valutando caso per caso, quando un rifiuto di rispondere da parte di un dipendente sia ragionevole.