Roma, 31 agosto 2024 – Quando un genitore non è più autosufficiente, o necessita di un aiuto in casa, o semplicemente si decide di affiancargli una badante, anche per alleviarne la solitudine e la fatica per le tante incombenze domestiche, si va inevitabilmente incontro a dei costi a volte insostenibili per le famiglie.
La detrazione massima è di 399 euro
Ecco perché un piccolo, importante aiuto è quello di portare in detrazione dall'Irpef, nella misura del 19%, tali spese. Tale detrazione si calcola su un ammontare di spesa non superiore a 2.100 euro, e spetta solo quando il reddito del contribuente non superi i 40mila euro e, ovviamente, l'anziano abbia una “non autosufficienza” comprovata da certificazione medica. Tale condizione riguarda l'impossibilità di nutrirsi in autonomia, o di provvedere alla propria igiene personale, deambulare, o espletare le proprie funzioni fisiologiche senza l'aiuto di nessuno, o vestirsi da soli. Tutte le spese devono essere tracciabili, e la deduzione vale anche per le persone non a carico. Quindi, considerando che spetta nella misura del 19% per un massimo di 2.100 euro di spesa, la detrazione Irpef massima di cui si può godere in sede di presentazione del modello 730 è di 399 euro.
La documentazione necessaria
Ecco l'elenco della documentazione necessaria: fattura o ricevuta rilasciata dal soggetto che ha erogato la prestazione, contenente sia gli estremi anagrafici che il codice fiscale di chi paga e di chi effettua la prestazione sanitaria; utilizzo di sistemi di pagamento “tracciabili”, certificazione medica attestante lo stato di non autosufficienza. Si possono dedurre anche i contributi previdenziali sostenuti per una badante assunta tramite un’agenzia interinale. Infatti, ai fini della deduzione dal modello 730/2024, non è necessario che il collaboratore domestico sia assunto per specifiche finalità. L’importo dovrà essere indicato nel Rigo E23 (contributi per gli addetti ai servizi domestici e familiari) del modello 730/2024, nei limiti sopra indicati.
Spetta al datore di lavoro domestico l'onere di conservare i seguenti documenti: ricevute di pagamento intestate all’Inps complete della parte informativa sul rapporto di lavoro domestico, dunque con la retribuzione oraria effettiva, le ore trimestrali, e altre informazioni di base, mentre in caso di agenzia interinale, occorre la fattura contenente sia il codice fiscale di chi effettua il pagamento, sia i dati identificativi dell'agenzia, sia la natura della collaborazione e la quota di contributi che gravano sul datore di lavoro. Il termine ultimo per presentare la domanda è il 30 settembre 2024.