Bruxelles, 19 giugno 2024 - La Commissione Ue aprirà una procedura per deficit eccessivo per Italia, Francia, Belgio, Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia. Secondo Bruxelles i sette Paesi hanno una situazione di disavanzo eccessivo perché superiore al 3% del Pil. L'esecutivo comunitario ha poi valutato che la Romania non ha preso azioni efficaci per la correzione del deficit chiesta dal Consiglio.
La Commissione ha adottato oggi il suo pacchetto di primavera del Semestre europeo, che comprende anche un 'Rapporto Omnibus' riguardante le procedure per i disavanzi eccessivi. Il rapporto riguarda 10 Stati membri che hanno registrato un deficit superiore al 3% nel 2023, più due (Slovenia e Finlandia) per cui si prevede lo sforamento nel 2024. La Commissione ha concluso che per cinque di questi paesi (Repubblica ceca, Estonia, Finlandia, Slovenia e Spagna) si può comunque considerare rispettato il criterio del deficit.
Per gli altri sette paesi (tra cui l'Italia), la Commissione chiederà a metà luglio al Consiglio Ue l'apertura della procedura per disavanzo eccessivo. I Paesi interessati dovranno presentare i loro piani di rientro dal deficit entro il 20 settembre, e la Commissione deciderà poi a novembre le sue raccomandazioni sui percorsi di aggiustamento.
Cosa vuol dire per l’Italia
L'Ufficio parlamentare di bilancio oggi rileva “la necessità di un consolidamento ambizioso e protratto nel tempo imporrà di individuare delle priorità di politica economica". E ricorda che, in base al nuovo Patto Ue, l'Italia dovrà tagliare il deficit annuo dello 0,5-0,6% del Pil. La correzione sarà di circa 10-12 miliardi, su un sentiero di sette anni, a cui dovranno aggiungersi oltre 20 miliardi di euro per rifinanziare tutte le misure varate lo scorso anno. La manovra lorda dovrebbe essere dunque pari a 32 miliardi (20 da reperire con tagli equivalenti e/o risparmi o spostamenti di altre spese e 10 di taglio del deficit).
Giorgetti: "Procedura d'infrazione era attesa"
"La procedura di infrazione non è una notizia, era ampiamente prevista, avevamo detto già un anno fa. D'altronde con il boom di deficit legato alle misure eccezionali non potevamo certo pensare di stare sotto al 3%", dice il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti. "Abbiamo un percorso, avviato dall'inizio del governo, di responsabilità della finanza pubblica sostenibile, apprezzata dai mercati e dalle istituzioni europee – aggiunge –. Vediamo quando ci arriva, ma abbiamo fatto le diverse ipotesi. Vediamo quelle più favorevoli e quelle meno".
In vista invece della manovra, Giorgetti spiega: "Bisognerà essere molto selettivi, privilegiare le politiche più utili e valutare quelle che sono meno utili. E' un grande lavoro che nei prossimi mesi dovremo fare".