Venerdì 27 Dicembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Che cos'è il Def e cosa succede ora

E' il testo con cui il governo dà le previsioni sullo stato di salute dell'economia italiana e indica le misure per migliorare la situazione. Va approvato dal Parlamento e mandato a Bruxelles entro il 30 aprile

Il ministro dell'Economia Giovanni Tria (Ansa)

Roma, 9 aprile 2019 - Il Documento di economia e finanza (Def) - al centro del tira e molla tra Lega, M5S e ministro delle Finanze, Giovanni Tria - è stato approvato oggi dal Consiglio dei ministri. Ma che cos'è esattamente il Def, e a cosa serve? E quando deve essere spedito a Bruxelles? Vediamolo. 

CHE COS'E' IL DEF - Il Def è, di fatto, il documento con cui il governo in carica pianifica spese e investimenti nel triennio successivo. Anche se non ha valore vincolante, è importante perché le sue indicazioni sono quelle su cui si basa l'Unione europea per valutare la stabilità dei conti dei singoli Stati membri. E' diviso in tre parti: il Programma di stabilità, la sezione di Analisi e tendenze della finanza pubblica e il Programma nazionale di riforma. La nuova suddivisione del Def è dovuta alla riforma del 2011, che lo ha adeguato alle nuove norme comunitarie. La sezione del Programma di stabilità deve indicare "gli obiettivi di politica economica e il quadro delle previsioni economiche” per il triennio successivo, secondo quanto indicato dal dipartimento del Tesoro, evidenziando anche gli scostamenti dalle stime precedenti. La seconda parte riporta l’analisi e le previsioni per le finanze pubbliche, mentre la terza indica le riforme che il Paese intende attuare. La prima e la terza sezione, poi, devono essere sottoposte alle autorità dell’Unione europea, come stabilito dal Patto di stabilità e crescita.  

LE PROSSIME TAPPE - Il Def è, di fatto, il primo passo del processo che culmina nella manovra, serve a misurare lo stato di salute del Paese e soprattutto a intuire la direzione in cui il governo vuole andare. Ogni anno, il Def deve essere predisposto entro il 10 aprile, poi - dopo l'approvazione del Parlamento - deve essere spedito a Bruxelles entro il 30 aprile. Entro la fine di settembre, poi, l'esecutivo farà un aggiornamento al Def, con le previsioni più recenti sulla crescita del Paese. Ovviamente, in quella sede il governo può ritoccare e aggiungere eventuali misure da approntare successivamente.