Roma, 30 settembre 2019 - Via libera del Consiglio dei ministri alla nota di aggiornamento al Def. Il Cdm, iniziato con un'ora di ritardo alle 19.30, ha varato il primo documento organico di politica economica del nuovo governo giallo-rosso. Un documento segna la discontinuità dal governo precedente e che ha come primo obiettivo scongiurare gli aumenti dell'Iva per 23,1 miliardi.
La manovra sarà di circa 29 miliardi e si può riassumere così: stop all'aumento dell'Iva e avvio del taglio delle tasse sul lavoro, grazie a 14 miliardi di flessibilità e 7 miliardi di proventi dalla lotta alla evasione. Il deficit viene fissato al 2,2% del Pil, come auspicato dal ministro Roberto Gualtieri che assicura il rispetto delle regole Ue. Il debito però non è nei parametri di Bruxelles, dal momento che il calo è ridotto (dal 135,7% al 135,1% del Pil). La crescita viene stimata nel 2020 allo 0,6%, anche se Gualtieri afferma che ora "c'è l'opportunità di un vero rilancio economico", dopo la frenata dell'anno "gialloverde".
Ovviamente sono stati trovati i 23 miliardi, dunque l'Iva sarà completamente sterilizzata. Ma ecco i numeri della bozza: oltre al deficit al 2,2, ipotesi 2,7 miliardi per il cuneo; quasi 2 miliardi dalla spending, e i già accennati 7 miliardi dalla lotta al'evasione. Tra le misure della manovra, la riduzione "delle spese fiscali e dei sussidi dannosi per l'ambiente e nuove imposte ambientali, che nel complesso aumenterebbero il gettito di circa lo 0,1% del Pil", cioè circa 1,7-1,8 miliardi. E poi bonus per l'utilizzo delle carte di credito: l'entità dipenderà dalle risorse, ma l'obiettivo è restituire fino a 475 euro a chi, nell'anno precedente abbia speso fino a 2.500, con carta o bancomat, per comprare nei settori più a rischio evasione. Conte è ottimista: girano "stime su transazioni elettroniche di 46 pro capite in Italia, contro la media europea di 135 a persona. Se si colmasse questo gap, si stima il recupero di 12,5 miliardi". Inoltre ci sono 50 miliardi per investimenti 'verdi'.
Riduzione Iva, taglio cuneo e Family Act
La sterilizzazione dell'Iva, oggetto di trattativa serrata all'interno della stessa maggioranza nelle ultime ore, è però solo il primo passo nel cammino del governo giallo rosso, spiega il premier in conferenza stampa. Conte dice di non "accontentarsi" e di essere pronto a realizzare i "29 punti del programma su cui ha chiesto la fiducia" meno di un mese fa. Non tutto potrà essere fatto nel primo anno, spiega, ma l'obiettivo è arrivare a una "riduzione delle aliquote Iva", tagliare il cuneo in modo crescente ma anche puntare i riflettori sulle famiglie: "Vogliamo perseguire - assicura - un family Act che metta ordine a tutta la selva di agevolazioni e tax expenditures" e vogliamo anche "dare un segnale anche alle persone con disabilità" grazie all'adozione di un codice ad hoc.
La svolta verde e i green bond
L'Italia poi si imporrà con una vera e propria "svolta verde" è la promessa del governo: "progettiamo la modernizzazione del Paese, la digitalizzazione, la semplificazione burocratica, per orientare tutto il sistema verso l'economia circolare e proteggere da subito il nostro ambiente". Ed è proprio puntando in questa direzione che il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri lancia i green bond, vale a dire "titoli di debito italiani esplicitamente destinati a sostenere gli investimenti nella sostenibilità ambientale".
Lotta all'evasione, si volta pagina
Il quadro delineato dal Def in vista della manovra "costituisce una base solida - spiega sempre il titolare di via XX Settembre - per un programma ambizioso che deve fare i conti con un'eredità impegnativa, sia per per il quadro internazionale, che per le ripercussioni sulla finanza pubblica che hanno avuto stagioni più tumultuose del quadro politico e dei rapporti con l'Europa". Tra i pilastri chiave dell'azione dell'Esecutivo, oltre alla flessibilità chiesta a Bruxelles, c'è poi la lotta all'evasione: un quarto di tutte le risorse arriva da lì e il capitolo è chiaramente ancora tutto da scrivere. Se ne occuperà la manovra, che entrerà nel dettaglio delle misure ma intanto Conte scommette sulla diffusione dei pagamenti elettronici. Il Paese, è la convinzione anche del titolare dell'Economia deve "voltare pagina" anche nel contrasto ai furbetti del fisco. Ora comunque, è il monito di Gualtieri, è importante "evitare contraccolpi": il minor costo del debito pubblico per il calo dello spread vale "6 miliardi" che contribuiscono, evidenzia infatti, al successo della sfida a sterilizzare le clausole di salvaguardia.
Gualtieri: lo spread deve calare
Il nodo resta l'evasione fiscale. "L'enorme sacca di evasione fiscale è una sfida che dobbiamo affrontare, non risolveremo mai i problemi strutturali se non voltiamo pagina sul'evasione fiscale", sottolinea in conferenza stampa il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, che fra i principali obiettivi indica anche lo spread sia da riportare al di sotto dei livelli di Spagna e Portogallo "con un beneficio per la finanza pubblica che sarebbe assai considerevole", e come il "tasso di partecipazione al lavoro sia troppo basso". Continua Gualtieri: "Il minor costo del debito pubblico" per il calo dello spread vale "6 miliardi", che contribuiscono al successo della sfida a sterilizzare le clausole di salvaguardia. Quanto alle misure di riduzione della tassazione sul lavoro, "intendiamo avviarle e rafforzarle nel quadro triennale di azione del governo, per sostenere i redditi dei cittadini e la crescita del Paese".
Cos'è la fistal stance
È una "fiscal stance espansiva", quella a cui ha fatto riferimento il ministro dell'Economia per spiegare il suo ottimismo sulla possibilità che l'Europa conceda una flessibilità di 0,7 punti di deficit strutturale all'Italia, che di fatto vale 14,4 miliardi, la metà della manovra ora programmata. Ma cos'è una fiscal stance? L'espressione viene utilizzata per indicare l'impostazione della politica di bilancio rispetto alla posizione dell'economia nel ciclo economico. In teoria, per operare un'efficace funzione di stabilizzazione, la politica di bilancio dovrebbe essere di carattere anticiclico: nelle fasi espansive del ciclo economico dovrebbero essere messe in atto azioni di consolidamento fiscale, viceversa nelle fasi recessive nelle quali invece bisogna allentare i conti per spingere la crescita economica. Quest'ultima è una 'fiscal stance espansiva'.
LE REAZIONI - Tra le prime reazioni politiche, quella di Matteo Salvini, che parte all'attacco: "Manovra economica truffa, con miliardi di nuove tasse. Hanno già tradito tutte le promesse fatte ad agosto". Ma Gualtieri ribatte in via indiretta con le parole scritte nel Def: "Le fibrillazioni politiche" e le dichiarazioni antieuro "hanno contribuito" nell'ultimo anno "a indebolire la crescita".
I 23 DDL COLLEGATI - Sono 23 i ddl che saranno collegati alla manovra. Nella bozza della nota di aggiornamento al Def è elencata la lista dei provvedimenti, tra cui compare la riduzione del cuneo fiscale, il green new deal, la revisione del superticket e anche un nuovo disegno di legge sull'Autonomia differenziata. Nella lista è indicata anche la riforma del catasto. Nella bozza, in particolare, si legge: "L'impegno aggiuntivo necessario alla riduzione del cuneo fiscale nel 2020 è valutato in 0,15 punti percentuali di PIL, che saliranno a 0,3 punti nel 2021". Si tratta di circa 2,7 miliardi nel 2020 e di circa 5,4 miliardi nel 2021.
Nell'ambito di un ampio processo di riforma dell'imposizione sugli utili d'impresa concordato a livello internazionale, si attuerà la web tax per le multinazionali del settore che spostano i profitti verso giurisdizioni più favorevoli, conferma la Nota di aggiornamento del Def, aggiungendo che la revisione delle agevolazioni fiscali punterà a una razionalizzazione della miriade di agevolazioni attualmente esistenti rendendo il sistema piu' coerente con l'approccio d'insieme e sostenga il gettito fiscale.
Sul piano del lavoro, "l'azione di tutela dei lavoratori comprenderà, oltre alla riduzione delle tasse sul lavoro, anche un piano strategico di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, una legge sulla parità di genere nelle retribuzioni, il rinnovamento dell'istituto di natura previdenziale cosiddetto 'opzione Donna' e 'Ape sociale' e l'incremento del Fondo previdenziale integrativo pubblico, includendo la pensione di garanzia per i giovani".