Roma, 27 gennaio 2025 – L’intelligenza artificiale made in China fa tremare i mercati occidentali e trascina al ribasso il bitcoin, che torna sotto la soglia psicologica dei 100 mila dollari. La criptovaluta registra un calo del 5,35%, scendendo a quota 98.811 dollari. Una frenata che si inserisce in un contesto di forte volatilità per le criptovalute, con Ethereum, Solana e Dogecoin, e Binance in netto ribasso. Tra i fattori che hanno contribuito a questa dinamica, vi è l’ascesa della startup cinese DeepSeek, che ha rivoluzionato il settore dell’intelligenza artificiale e alimentato timori sulla supremazia tecnologica occidentale, in particolare americana, in questo segmento.
Il boom di DeepSeek
Il lancio di DeepSeek-R1, il modello AI sviluppato dalla startup cinese High-Flyer Capital Management, società cinese con sede a Hangzhou, ha catalizzato l’attenzione del mondo tecnologico globale. Paragonabile ai sistemi di OpenAI, il modello lanciato il 20 gennaio è riuscito a eguagliare o superare i competitor americani, utilizzando - a detta della stessa azienda - meno risorse computazionali e offrendo un’alternativa gratuita e open-source. L'applicazione cinese ha raggiunto nelle ultime ore la vetta della classifica dei download gratuiti dell'App Store sia in Cina che negli Stati Uniti, battendo la popolare ChatGpt. Questo progresso ha sollevato dubbi tra gli investitori, preoccupati per l’efficienza e la competitività dei colossi tecnologici occidentali. Secondo un'indagine della testata specializzata The Information, DeepSeek ha superato o eguagliato le prestazioni dei modelli sviluppati dai giganti dell'AI statunitensi, come OpenAI, Meta e Anthropic, generando preoccupazione tra i ricercatori di Meta che hanno messo in piedi diverse 'war rooms’ (letteralmente: ‘stanza della guerra’, sala operativa), per analizzare il funzionamento di DeepSeek e migliorare i modelli. È pur vero che il modello ha ancora almeno un gap intrinseco: evita sistematicamente di rispondere a domande su argomenti sensibili di politica locale cinese
La scossa ai titoli tecnologici
Le ricadute dell’innovazione made in China non si sono limitate al settore tecnologico. Il successo di DeepSeek ha scosso i mercati finanziari globali, causando il calo delle azioni di aziende come Nvidia (-11% in apertura di contrattazioni), leader nella produzione di chip per l'AI, e il gigante olandese leader nella produzione di macchinari per la litografia avanzata utilizzati nella fabbricazione di chip Asml. In parallelo le aziende cinesi legate all'AI, come Merit Interactive, hanno visto aumenti significativi nelle loro quotazioni. Il l Nasdaq (-3%) e lo S&P 500 (-1,7%) hanno aperto in ribasso, evidenziando un clima di incertezza che si è riflesso anche sul mercato delle criptovalute. I tecnologici a Wall Street rischiano di bruciare mille miliardi di capitalizzazione.
Il fattore Cina e il futuro del bitcoin
L’ascesa di DeepSeek non rappresenta solo una sfida tecnologica per l’Occidente, ma anche un fattore di pressione geopolitica che si riflette sul mercato delle criptovalute. La capacità della Cina di sviluppare tecnologie avanzate con risorse limitate dimostra che il dominio tecnologico non dipende esclusivamente dalla disponibilità di capitali o di hardware di punta. Nel contesto cripto, il timore è che la Cina possa sfruttare modelli come DeepSeek per sviluppare applicazioni AI in grado di rivoluzionare la blockchain e i mercati finanziari. Questo scenario potrebbe indebolire ulteriormente il primato occidentale, spingendo gli investitori a rivedere le proprie strategie.
Bitcoin e Trump: un binomio in evoluzione
La frenata della regina delle criptovalute arriva in scia a un momento, al contrario, molto positivo che è coinciso con l’inizio del secondo mandato di Donald Trump alla Casa Bianca. L’insediamento del presidente americano aveva infatti inizialmente trainato bitcoin verso nuovi massimi storici, superando i 110 mila dollari. Tuttavia la recente azione esecutiva della Casa Bianca per regolare il mercato delle criptovalute ha raffreddato l’entusiasmo degli investitori. Trump ha creato un gruppo di lavoro con l’obiettivo di proporre un quadro normativo per gli asset digitali entro sei mesi. Nonostante il mercato avesse anticipato queste mosse, gli investitori sono rimasti delusi dall’assenza di una conferma sulla promessa elettorale di creare una riserva federale in bitcoin. Questo ha portato a una tipica reazione di ‘sell on news’, con un calo generalizzato delle criptovalute.