Martedì 16 Luglio 2024
ILARIA BEDESCHI
Economia

Decreto Semplificazioni 2023, cosa cambia nella dichiarazione dei redditi

Il commercialista Salvatore Mannarino spiega: “La principale modifica riguarda il calendario fiscale, ma c’è anche l’impegno a snellire i modelli dichiarativi”

Il decreto Semplificazioni modificherà il calendario fiscale

Il decreto Semplificazioni modificherà il calendario fiscale

Roma, 24 ottobre 2023 – Approvato ieri dal Consiglio dei Ministri il Decreto Semplificazioni 2023, ulteriore passo verso la riforma fiscale. A differenza della legge di bilancio, il decreto apporterà cambiamenti che avranno a che fare principalmente con gli addetti ai lavori - tra questi, i commercialisti. Tuttavia, sono da segnalare alcuni interventi che possono interessare persone fisiche e giuridiche. Dunque, cosa cambia? Lo spiega Salvatore Mannarino, dottore commercialista in Roma, si occupa di fiscalità delle imprese, dei professionisti e delle persone fisiche.

Cosa cambia

Di poco si accorgerà il contribuente in questa riforma che sarà parzialmente a regime dal 2024 e a regime totale dal 2025. La modifica principale riguarda il calendario fiscale: la dichiarazione dei redditi scadrà per persone fisiche e giuridiche anticipata e uniformata al 30 settembre. C’è poi l’impegno a snellire i modelli dichiarativi, richiedendo meno dati al contribuente, considerando che in parte sono già in possesso dell’Amministrazione finanziaria.  

Scadenze

Ad oggi il modello unico per le persone fisiche porta la scadenza del 30 novembre. Dal prossimo anno verrà anticipata al 30 settembre. Dunque, chiarisce Mannarino, per persone fisiche e giuridiche – quindi per 730 e Irap – la scadenza sarà uniformata al 30 settembre. Anticipato anche il termine per la presentazione delle dichiarazioni: dal 2025 si potranno inviare già dal 1° aprile – un mese prima rispetto ad oggi.

In cosa è meglio

Per il 730 precompilato – fermo restando che servirà un provvedimento attuativo – ci sarà la possibilità di entrare nelle singole voci per un maggiore controllo. Per chi non presenta il 730 e decide di rateizzare le imposte, il termine ultimo per il pagamento slitta dal 30 novembre al 16 dicembre. Inoltre, per chi invece presenta il 730 e deve, ad esempio, pagare 1.000 euro di imposta pur avendo di avere un rapporto di lavoro dipendente, potrà decidere di pagarle autonomamente senza che il datore di lavoro intervenga come sostituto d’imposta.

Cosa fare in questo caso

In pratica anche – spiega Mannarino - i lavoratori e pensionati, possono scegliere di presentare il modello 730 senza avvalersi del sostituto di imposta. Se dalla dichiarazione presentata emerge un debito, il versamento deve essere effettuato entro i termini abituali. In caso di presentazione della dichiarazione direttamente all’Agenzia delle entrate, l’applicativo della dichiarazione precompilata mette a disposizione la delega di pagamento, che può essere confermata o modificata e quindi trasmessa mediante lo stesso applicativo.

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