Lunedì 25 Novembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Decreto rilancio, è iniziato il Cdm. Sciolto il nodo immigrati, tutte le novità

L'accordo nella notte sulla regolarizzazione dei lavoratori stranieri e la messa a punto delle misure economiche da 55 miliardi di euro

Dl rilancio, un operaio impegnato nella raccolta  dell'uva (Ansa)

Dl rilancio, un operaio impegnato nella raccolta dell'uva (Ansa)

Roma, 13 maggio 2020 - E alla fine, dunque, si è trovata la quadra sul decreto Rilancio, già decreto maggio. Ma sull'argomento c'è poco da stare tranquilli: il  Consiglo dei ministri che dovrebbe mettere il sigillo al tanto atteso provvedimento era previsto per le 14, e invece slitta - senza che se ne sappia il motivo - di qualche ora. Prevista alle 17, la riunione in realtà è iniziata con un'ora e mezza di ritardo. Speriamo che sia la volta buona.

Il bollettino della Protezione civile del 13 maggio

In nottata, dopo giorni di scontri, si è trovato l'accordo politico sulla regolarizzazione dei lavoratori immigrati che, insieme alla messa a punto delle misure economiche da 55 miliardi di euro, apre la strada all'approvazione in giornata del decreto. Il dl Rilancio rappresenta il terzo tassello -dopo il 'Cura Italia' e il dl liquidità - per contrastare l'emergenza, anche economica, innescata dal Covid-19.

Tra i commenti segnaliamo la zampata del governatore toscano Enrico Rossi: "Ammiro la pazienza del primo ministro Conte che, per col pa dei grillini di destra nostalgici di Salvini, da giorni non riesce a far approvare il decreto sul rilancio. E' un decreto atteso da tempo da moltissimi italiani. Chissà se essi avranno la stessa pazienza del premier Conte. Dubito di no. Il tempo è scaduto. Oggi è davvero l'ultimo giorno". 

Il nodo immigrati, mediazione M5S-Pd

Le frizioni all'interno della maggioranza erano dovute soprattutto sulla regolarizzazione dei lavoratori dei campi, ma anche per colf e badanti, e il via libera arriva grazie alla mediazione tra il capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi e il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano. "L'accordo sulle regolarizzazioni dei lavoratori è stato raggiunto - twitta il ministro - Anche per colf e bandanti. E anche per gli italiani. Non per le braccia, ma per le persone. Non era questione di bandierine, ma di dare risposte a chi aspettava da tempo legalita' e diritti". Da parte sua, Crimi parla di un accordo "che ritengo soddisfacente, frutto di un testo modificato e migliorato rispetto a quello di domenica scorsa, che accoglie nostre esplicite richieste e mette al centro il lavoro regolare". 

Il testo entrerà nel decreto, come chiesto da IV, Pd e Leu, con una stretta sulla possiblità di regolarizzare lavoratori per i datori di lavoro che hanno subìto condanne per reati connessi al caporalato, allo sfruttamento della prostituzione o all'immigrazione clandestina.

Bellanova: dignità di donne e uomini

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Soddisfatta anche la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova, per la quale "c'è stata una intesa politica che assume una esigenza importante, nessuno ha vinto o ha perso, in questo momento ha vinto la dignità di donne e uomini e il rispetto di persone che vivono in una condizione di grande difficoltà e che oggi potranno cominciare a chiedere tutela del loro lavoro e riconoscimento del loro ruolo. Credo che questa sia una risposta che un Paese civile e democratico come il nostro aveva il dovere di dare. Essere riusciti a mettere insieme una coalizione così differenziata la considero un fatto importante. Quando si lavora per raggiungere un'intesa bisogna parlare poco e lavorare molto, spero che questo metodo possa premiare una scelta che sono convinta sara' fatta nelle prossime ore in Cdm".

Immigrati, cosa prevede l'accordo

Braccianti - non solo impiegati nei campi ma anche negli allevamenti e zootecnia, pesca e acquacoltura e attività connesse - nonché colf e badanti. Il datore di lavoro può autodenunciarsi e, con il pagamento dei contributi pregressi in misura forfettaria, mettersi in regola. Con una premessa però: sono esclusi dalla misura sospensione ed estinzione i reati penali legati allo sfruttamento, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, caporalato. E questo anche se tali reati sono stati commessi per il lavoratore invisibile di cui ora si chiede la messa in regola.

Pene raddoppiate agli sfruttatori C'è inoltre un aumento delle pene - che vengono raddoppiate - per chi viene beccato a sfruttare lavoro in nero. Questo, a quanto si apprende, il cuore dell'intesa sui lavoratori invisibili raggiunto dal governo nella serata di ieri.  Se il datore di lavoro è già stato condannato per uno dei reati di cui sopra - anche condanna non definitiva - o anche solo per aver utilizzato lavoratori in nero, non può accedere alla misura che verrà inserita nel dl rilancio, in Cdm oggi alle 17.

A quali lavoratori si applica La disposizione si applica ai migranti che hanno avuto un permesso di soggiorno scaduto tra il 31 ottobre 2019 e il 31 gennaio 2020 e non rinnovato (quelli in scadenza dopo il 31 gennaio sono già stati tutti rinnovati automaticamente fino al 31 agosto dal decreto Cura Italia, ndr); devono essere rimasti in Italia e fatto i rilievi fotodattiloscopici prima dell'8 marzo 2020 e non successivamente; sono in grado di esibire un contratto di lavoro regolare del 2019 in uno dei settori interessati dalla norma. 

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Bonus professionisti

La dotazione del Fondo per il reddito di ultima istanza, per erogare i bonus da 600 euro ai professionisti anche per i mesi di aprile e maggio, sale da 300 milioni a 1,150 miliardi. Lo prevede l'ultima bozza del dl rilancio. Nella versione precedente della norma, circolata nei giorni scorsi, la dote saliva a 1,2 miliardi.

Lavoro agile per genitori

I genitori del settore privato che hanno almeno un figlio minore di 14 anni hanno diritto a svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile anche in assenza degli accordi individuali, a condizione però che nel nucleo familiare non vi sia un altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell'attività lavorativa o che non vi sia genitore non lavoratore. E' una nuova clausola prevista dalla bozza del dl rilancio.

Centri estivi: 150 milioni

"Il Fondo per le politiche della famiglia viene rifinanziato con 150 milioni di euro da destinare ai Comuni affinché siano erogati finanziamenti per il potenziamento dei centri estivi, dei servizi socioeducativi territoriali e dei centri con funzione educativa e ricreativa destinati alle attività di bambini e bambine di età compresa fra i 3 e i 14 anni, per i mesi da giugno a settembre 2020, e di progetti volti a contrastare la povertà educativa e ad implementare le opportunità culturali e educative dei minori", si legge nella bozza del dl Rilancio, che prevede che "le modalità di ripartizione del fondo saranno stabilite con decreto della ministra Elena Bonetti, riservando la misura del 10% per il finanziamento dei progetti volti a contrastare la povertà educativa e la restante quota al potenziamento dei centri estivi e dei servi socioeducativi". 

Fondo turismo ridimensionati

Il ''Fondo per la promozione del turismo in Italia'', istituito avrà una dotazione di 20 milioni di euro per l'anno 2020 rispetto ai 30 milioni inizialmente previsti. Lo prevede la bozza del dl rilancio in vista del Cdm. Inoltre, il Fondo Turismo, che viene istituito al fine di sostenere il settore turistico mediante operazioni di mercato con una dotazione di 50 milioni per il 2020 può essere incrementato di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021 ma si tratta di un consistente taglio rispetto a una precedente formulazione che prevedeva un incremento di 200 milioni per il 2020.  Il fondo è finalizzato alla sottoscrizione di quote o azioni di organismi di investimento collettivo del risparmio e fondi di investimento, gestiti da società di gestione del risparmio, in funzione di acquisto, ristrutturazione e valorizzazione di immobili destinati ad attività turistico-ricettive.

Stop Iva su mascherine, respiratori, tamponi

Fino al 31 dicembre 2020 non sarà applicata l'Iva su mascherine e altri dispositivi medici, prevede l'ultima bozza del decreto rilancio. Dal primo gennaio 2021, invece, l'Iva sarà fissata al 5%. La norma si riferisce a ventilatori polmonari per terapia intensiva e subintensiva; monitor multiparametrico anche da trasporto; pompe infusionali per farmaci e pompe peristaltiche per nutrizione enterale; tubi endotracheali; caschi per ventilazione a pressione positiva continua; maschere per la ventilazione non invasiva; sistemi di aspirazione; umidificatori; laringoscopi; strumentazione per accesso vascolare; aspiratore elettrico; centrale di monitoraggio per terapia intensiva; ecotomografo portatile; elettrocardiografo; tomografo computerizzato; mascherine chirurgiche; mascherine Ffp2 e Ffp3; articoli di abbigliamento protettivo per finalita' sanitarie quali guanti in lattice, in vinile e in nitrile, visiere e occhiali protettivi, tuta di protezione, calzari e soprascarpe, cuffia copricapo, camici impermeabili, camici chirurgici; termometri; detergenti disinfettanti per mani; dispenser a muro per disinfettanti; soluzione idroalcolica in litri; perossido al 3% in litri; carrelli per emergenza; estrattori Rna; strumentazione per diagnostica per Covid-19; tamponi per analisi cliniche; provette sterili; attrezzature per la realizzazione di ospedali da campo. 

FOCUS Il link per il download della app AutoCert19 per chi possiede un dispositivo mobile Apple: https://onelink.to/autocert19