Roma, 29 dicembre 2019 - Varata con la legge di Bilancio, ma rinviata, dopo pochi giorni, col decreto Milleproroghe. È la sorte della cosiddetta Rc auto familiare, che, però, a meno di altri colpi di scena, permetterà dal prossimo 16 febbraio di beneficiare della fascia assicurativa più bassa fra i veicoli di proprietà del nucleo familiare. E sempre lo stesso provvedimento prevede che sia "sospeso dal primo gennaio 2020 al 30 giugno 2020 il pagamento dei canoni" per gli stabilimenti balneari e le "strutture dedicate alla nautica da diporto".
Il piatto forte del pacchetto di fine anno, inviato al Colle e in attesa di essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale, rimane, però, la revoca delle concessioni alla società Autostrade. Proprio quello che aveva portato all’approvazione del decreto "salvo intese" per l’opposizione dei renziani. La decisione sulla revoca dovrebbe arrivare a breve e si fonderà sulle nuove regole. "Confidavo di poter completare l’istruttoria entro questo mese - ha detto il premier Conte nella conferenza stampa di fine anno - ci sarà uno slittamento, ma siamo in dirittura finale". E se l’esito non è scritto, il tenore delle nuove regole va in una sola direzione. "Per noi – ha spiegato Conte – i 43 morti del Ponte Morandi rivendicano giustizia. Relazioni che attestano una manutenzione insufficiente non ci lasciano indifferenti. Non vogliamo fare sconti a nessuno e vogliamo tutelare il pubblico".
In caso di stop alla concessione, le nuove norme attribuiscono la gestione temporanea ad Anas e riducono la penale che "minaccia" le casse pubbliche: secondo alcune stime, la cifra che spetta ad Autostrade passerebbe da 23 miliardi a circa 7 miliardi. Una diversa formulazione della parte sulle concessioni, oltre a confermare che le nuove disposizioni sono retroattive e annullano gli attuali accordi e patti, toglie alla società dei Benetton la possibilità di prendere l’iniziativa e di tirarsi indietro per prima, garantendosi così un indennizzo più elevato.
La modifica è stata letta come un modo per scongiurare la minaccia contenuta nella lettera che Autostrade ha inviato al governo, annunciando azioni legali, compresa la possibilità di ricorrere alla "risoluzione di diritto" della concessione. Ma, con l’opposizione di Italia Viva, la partita si giocherà in Parlamento.