Domenica 22 Dicembre 2024
CLAUDIA MARIN
Economia

Decreto lavoro, novità in busta paga. Cala ancora il cuneo fiscale, vantaggi fino a 100 euro. E crescono gli sgravi

Meloni illustra ai sindacati il pacchetto che verrà licenziato oggi dal Consiglio dei ministri. Cambia il reddito di cittadinanza. Sale il ricorso ai voucher e ai contratti a termine

Roma, 1 maggio 2023 – Taglio del cuneo fiscale fino a 7 punti per i redditi fino a 25 mila euro e fino a 6 punti per quelli fino a 35 mila euro, con un vantaggio per i lavoratori dipendenti, da luglio a novembre prossimi, di 80-100 euro mensili.

Giorgia Meloni, 46 anni, con i sindacati. Di spalle Maurizio Landini, Cgil (61 anni)
Giorgia Meloni, 46 anni, con i sindacati. Di spalle Maurizio Landini, Cgil (61 anni)

Riforma complessiva del Reddito di cittadinanza. Possibilità di contratti a termine più lunghi con causali semplificate, con il limite dell’utilizzo dei voucher che sale da 10 a 15mila euro per chi opera in congressi, fiere, eventi, stabilimenti termali e parchi di divertimento. Incentivi per le assunzioni dei Neet e fringe benefit fino a 3 mila euro per i lavoratori con figli. Sono i pilastri del decreto-legge che il governo approverà oggi nel giorno della Festa del Primo Maggio.

Taglio cuneo

È il piatto forte del provvedimento. Gli sgravi contributivi, tutti a favore dei lavoratori, salgono dai 3 punti attuali a 7 punti per gli stipendi fino a 25mila euro e da 2 a 6 punti per quelli fino a 35 mila euro lordi annui. Non partiranno da maggio, ma da luglio e dureranno fino a novembre. Il che farà sì che gli incrementi mensili saranno più robusti. Così, per un reddito da 25mila euro il beneficio sarà di circa 96 euro mensili, mentre su uno stipendio da 30mila sarà di circa 90 euro e su uno da 35mila euro arriverà a 98 euro. Si tratta di misure una tantum che nel caso in cui il governo deciderà di confermarle per dicembre e per tutto il 2024 dovrà trovare circa 13 miliardi.

Fringe benefit

Sempre in chiave di sostegno al reddito, il governo prevede un nuovo intervento sui fringe benefit. La soglia di esenzione fiscale passa da 258 a 3mila euro, solo per i lavoratori con figli.

Reddito di cittadinanza

L’attuale misura per contrastare la proverà si articolerà in due strumenti. Il primo, l’Adi, sarà destinato dal 1° gennaio ai nuclei familiari con un minore, un disabile o un ultrasessantenne. Sono richiesti, la residenza in Italia da 5 anni almeno, un Isee non superiore a 9.360 euro, un reddito familiare annuo fino a 6.000 euro, un patrimonio immobiliare limitato all’abitazione fino a 150 mila euro e un patrimonio mobiliare fino a 6 mila euro. In più non si dovranno possedere auto di cilindrata superiore a 1600 cc o moto di cilindrata superiore a 250 cc, se nuovi. I valori di Isee, reddito, patrimonio mobiliare, però, potranno essere rivisti al rialzo secondo una scala di equivalenza che assegna un punteggio per la presenza di minori, disabili, ultrasessantenni. L’ammontare dell’Adi, erogabile per 18 mesi e non immediatamente rinnovabile, è pari a 6.000 annui, ovvero di euro 7.560 annui se il nucleo familiare è composto da persone tutte ultrasessantasettenni o con la presenza di disabili gravi. All’importo base si aggiungono le integrazioni per minori e i disabili.

E si aggiunge l’integrazione per l’eventuale affitto pari a un massimo di 3.360 euro annui. La seconda misura è lo Strumento di attivazione, utilizzabile dai componenti dei nuclei familiari, di età compresa tra 18 e 59 anni in condizioni di povertà assoluta, con un valore dell’Isee familiare, in corso di validità, non superiore a euro 6.000 annui, che non hanno i requisiti per accedere all’Assegno di inclusione: dunque è rivolto agli occupabili. L’indennità prevista in questo caso è di 350 euro mensili, la sua durata è di 12 mesi, e la sua erogazione è condizionata alla partecipazione obbligatoria a corsi di formazione o a progetti di utilità collettiva. Per tutti gli occupabili (anche quelli con l’Adi) è stabilito che dovranno accettare offerte di lavoro su tutto il territorio nazionale: pena la perdita del sostegno.

Contratti a termine più lunghi

Il governo vuole rendere meno drastico il vincolo che permette di stipulare rapporti di lavoro a tempo determinato oltre i 12 mesi. Il provvedimento affida innanzitutto ai contratti collettivi l’individuazione dei casi nei quali si può andare oltre i 12 mesi. In assenza delle regole della contrattazione, si stabilisce che si può arrivare a 24 mesi "per esigenze tecniche, organizzativa o produttiva individuate dalle parti, e in ogni caso entro fine 2024". Fatta eccezione per la sostituzione di altri lavoratori: caso nel quale la proroga o il rinnovo sono sempre possibili.

Incentivi per i neet

Il progetto incentiva le assunzioni a tempo indeterminato da parte dei datori di lavoro riconoscendo un bonus da scontare mese per mese, sul 60% della retribuzione degli under 30 che non lavorano e non studiano.