Roma, 27 novembre 2023 – Salta la proroga del mercato tutelato, oggetto di una dura trattativa con la commissione europea che incrocia anche il destino del Pnrr. E non c’è neanche il nuovo meccanismo per le concessione idroelettriche, finito nel mirino di Bruxelles. Nel decreto energia, approvato oggi dal Consiglio dei ministri, ci sono invece un fondo per stimolare la costruzione di impianti rinnovabili in aree idonee, gli incentivi per le imprese energivore che vogliano decarbonizzare e la realizzazione due aree portuali per l’eolico galleggiante. Un pacchetto che, secondo il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, sblocca 27,4 miliardi di investimenti. Novità anche per il nucleare: fra le nuove norme c’è infatti quella che consente agli enti territoriali non inclusi nella Carta Nazionale delle Aree Idonee possano candidarsi a ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, e accelerare così l’iter di smantellamento delle ex centrali che svolge da anni Sogin: "Un passo necessario – spiega il ministro – per accelerare i tempi di individuazione di un’area di cui il Paese ha forte bisogno".
Il capitolo più delicato era la fine del mercato tutelato dell’energia, fissata al 10 gennaio 2024 per il gas e al primo aprile per l’elettricità. Le scadenze non possono essere prorogate, perché rientrano fra gli impegni presi con la Ue per il Pnrr. Il governo però sta studiando una qualche forma di dilazione o di uscita "morbida" per favorire gli utenti interessati (oltre 5 milioni). Ma questa norma non è ancora pronta ed è rimasta fuori dal decreto. In assenza di uno slittamento, le famiglie sarebbero costrette a passare al mercato libero e scegliere un nuovo operatore.
Nel decreto, invece, passano le norme che consentono di incentivare l’estrazione di gas nazionale dalle concessioni esistenti per fornire l’industria energivora a prezzi calmierati. Un intervento analogo viene introdotto anche sul fronte dell’elettricità, con la promozione dell’autoproduzione di energia rinnovabile nei settori energivori a rischio delocalizzazione. E ancora, il decreto contiene disposizioni in materia di concessione geotermoelettriche e incentivi per le regioni che ospitano impianti rinnovabili con un fondo da 350 milioni l’anno fino al 2032.
Novità anche per il Mezzogiorno: è stata infatti sbloccata la realizzazione dei due mega-impianti di Gioia Tauro e Porto Empledocle, che saranno collegati con il nuovo gasdotto che parte da Sulmona e che è finanziato con i fondi del Repower-Eu. Gli impianti sono stati considerati infrastrutture "di pubblica utilità, indifferibili e urgenti".
Sul fronte delle rinnovabili il progetto più interessante è quello che riguarda l’eolico galleggiante in mare. Il decreto prevede lo sviluppo di un polo industriale per l’eolico offshore all’interno di due porti del Sud grazie a un investimento da 420 milioni di euro su tre anni. Secondo il ministro Pichetto Fratin, il provvedimento libererà 27,4 miliardi di investimenti. "Con il decreto Energia vogliamo liberare le grandi potenzialità del nostro paese, per renderlo riferimento nel Mediterraneo sulle rinnovabili".