Roma, 1° marzo 2025 – Dopo un primo stop arriva il via libera dal Consiglio dei ministri al decreto bollette. Il governo ha stanziato 3 miliardi di euro per aiutare famiglie e imprese. E sempre in tema energia, approvato anche il disegno di legge delega al governo in materia di energia nucleare sostenibile. Davide Tabarelli, presidente e fondatore dal 2006 di NE-Nomisma Energia, a chi si rivolge il decreto bollette? “Il decreto guarda le fasce a basso reddito con l’Isee sotto i 25 mila euro. Sono quelle che ne ha più bisogno. È una politica paradossalmente molto di sinistra. Questo governo, che teoricamente non è di sinistra, ha messo in campo una politica sociale molto aggressiva e intensa. Nell’energia non c’è mai stato un coinvolgimento con l’Isee a 25 mila euro: è un balzo notevole. In precedenza il limite si aggirava sui 15 mila. E il grosso di queste risorse viene dato alle famiglie. Quindi, sotto questo aspetto, volendo fare un po’ di polemica, ha vinto la Meloni nella discussione con Giorgetti”.

Dal punto di vista delle imprese, come incide il decreto? “Ovvio che aiuta, ma aiuta poco. Le imprese sono messe molto male, sono in calo di produzione industriale. L’impatto sulle loro bollette varia tantissimo, ma è relativamente contenuto. Il decreto si rivolge alle imprese che hanno un’incidenza alta dei consumi energetici, in particolare le piccole imprese. Come tutte le politiche pubbliche di aiuto, si cerca di dare efficacia ai propri interventi. In questo caso l’efficacia si misura dando risorse a chi consuma molta energia. I prezzi stanno scendendo perché andiamo verso la primavera e questo aiuterà tantissimo. Insomma, è giusto provare per qualche mese a dare un aiuto. Poi vediamo nei prossimi mesi. Però noi strutturalmente abbiamo sempre un’esposizione eccessiva al mercato internazionale, è questo che ci penalizza. Pertanto, questi problemi strutturali non vengono cambiati con il solo decreto. Il decreto apporta un grande aiuto per famiglie e imprese. Tuttavia, questi tre miliardi pesano sul debito pubblico”. Il governo erogherà aiuti a famiglie e imprese nei prossimi tre mesi. E dopo? “Questi 3 miliardi sono un palliativo, ma è tutta mancata riduzione di debito e spesa pubblica”. E il nucleare? “Siamo il Paese che più importa elettricità dall’estero in Europa e questa elettricità viene per gran parte dalle centrali nucleari francesi. Siamo già nel nucleare. Dobbiamo comunque tentare anche se abbiamo giganteschi problemi. Per esempio, non abbiamo ancora risolto il problema dello stoccaggio delle scorie nucleari delle centrali che abbiamo chiuso nel 1987”. Come potrebbe incidere il nucleare sulle bollette? “È una discussione continua. Oggi il nucleare costa intorno ai 100-150 euro megavattora, il prezzo dell’elettricità in Italia è stato di 120 euro megavattora. La Francia però ha le bollette più basse in Europa, proprio perché c’è il nucleare. Le nuove centrali in Europa sono costate tantissimo ma Parigi ne sta realizzando di nuove. La Cina ne sta costruendo circa 30. Insomma, nel mondo ce ne sono. La Francia ne ha 56”. Quanto sono realizzabili progetti sul nucleare in Italia? “È molto difficile, perché abbiamo avuto anche due referendum e c’è una forte austerità. Non siamo la Francia, ma comunque bisogna tentare. Se noi vogliamo davvero risolvere il problema climatico e non rimanere al buio abbiamo bisogno del nucleare, perché non emette CO2. L’Italia potrebbe avere qualche problematica a realizzare le centrali. Quindi bisognerà capire chi dovrà sostenere questi investimenti in futuro, cosa che non è scontata”.