Nessuno ’sconto extra’ quando pagheremo il conto al ristorante. O prendendo un aperitivo. Il bonus consumi, per ora, non c’è. Resta, invece, la delusione dei commercianti: si aspettavano qualcosa in più nel decreto agosto per incoraggiare gli italiani a spendere, dopo i lunghi mesi del lockdown. Alla fine è prevalsa la strategia degli interventi settoriali e non a pioggia, per favorire i settori più colpiti dalla pandemia, dal made in Italy alle auto fino ai ristoranti nei centri storici. Il governo ha invece riesumato il meccanismo del cashback, con un sistema a punti che potrebbe portare detrazioni fino a 2mila euro per coloro che pagano con moneta elettronica. La dote a disposizione si attesta su 1,75 miliardi. Ma i primi rimborsi arriveranno solo a luglio del 2021.
Bonus ristoranti. È la novità più significativa. Il governo stanzia 600 milioni per i ristoranti che acquistano prodotti made in Italy. Si tratta di un contributo a fondo perduto – importo minimo, 2.500 euro – per l’acquisto di prodotti "inclusi quelli vitivinicoli, di filiere agricole e alimentari, anche Dop e Igp". Il contributo spetta a condizione che gli esercizi di ristorazione abbiano registrato una contrazione del fatturato medio del 25% da marzo a giugno 2020 rispetto allo stesso periodo dei 2019. "Il bonus – si legge nel decreto – sarà erogato mediante il pagamento di un anticipo del 90% al momento dell’accettazione della domanda, a fronte della presentazione dei documenti fiscali certificanti gli acquisti effettuati". Previste anche sanzioni nel caso di dichiarazioni irregolari: la multa è pari al doppio del contributo non spettante.
Centri storici. Il bonus sarà alternativo a quello alimentare ed è diretto agli esercizi commerciali e di ristorazione che operano nei centri storici e, in particolare, nelle città d’arte. Anche in questo caso il bonus, fortemente voluto dal ministro della Cultura, Dario Franceschini, scatta solo in presenza di un dimezzamento del fatturato a causa del Covid. L’ammontare del contributo è determinato sulla differenza tra l’ammontare del fatturato a giugno 2020 e lo stesso mese del 2019. Sarà del 20% per i soggetti con ricavi non superiori a 400mila euro, del 15% oltre i 400mila e del 10% se si supera il milione di euro. In ogni caso non sarà inferiore ai 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 per gli altri soggetti.
Cashback. I primi rimborsi sarebbero dovuti arrivare già a gennaio del 2021. Poi, causa Covid, tutto si era arenato. Ora torna il bonus per chi paga con bancomat o carta di credito: dal primo dicembre 2020 ogni acquisto darà diritto a punti che saranno poi trasformati in crediti di imposta. L’erogazione del rimborso, però, avverrà solo nel mese di luglio del 2021. Dal punto di vista tecnologico, il ministero si avvarrà della Consap.
Le polemiche. Per i commercianti sono pannicelli caldi. Anche perché, si legge in uno studio di Fipe-Confcommercio, dalla riapertura post-lockdown ben 7 italiani su 10 (72%) non ha ancora mai fatto colazione al bar né pranzato (67,9%) o cenato (69,4%) fuori casa. La crisi è "profonda e serve una risposta più forte per sostenere settori a rischio chiusura", conferma il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, che pur approvando alcune misure, come la proroga degli ammortizzatori e la moratoria sui mutui, chiede altri interventi. Perplessi anche i ristoratori: "Ci aspettavamo di più", dice il presidente della Fipe Stoppani.
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1) Ristorazione
Per gli esercizi di ristorazione con perdita di fatturato da marzo a giugno 2020 di almeno il 25% rispetto allo stesso periodo del 2019. Potranno ottenere contributo a fondo perduto per l’acquisto di prodotti di filiere agricole e alimentari made in Italy. Contributo minimo 2.500 euro.
2) Centri storici
Ulteriori 400 milioni di euro per contributi a fondo perduto per esercenti dei centri storici che abbiano registrato a giugno 2020 un calo del 50% del fatturato rispetto allo stesso mese del 2019. Il contributo minimo è di 1.000 euro per le persone fisiche e di 2.000 per i soggetti diversi.
3) Spiagge meno care
Per le concessioni balneari c’è l’abolizione del canone Omi (ovvero quello stabilito dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare al fine di accertare e rettificare il valore degli immobili) per le pertinenze e l’equiparazione delle concessioni lacuali e fluviali a quelle marittime.
4) Piano cashless
Vengono incentivati gli acquisti effettuati con forme di pagamento elettroniche, nell’ambito del «piano cashless», con uno stanziamento di 1,75 miliardi di euro per il 2021 per il rimborso di una parte degli acquisti effettuati con queste modalità di pagamento.
5) Società sportive
Stanziati 60 milioni di euro per incentivare gli investimenti pubblicitari in favore di leghe e società sportive professionistiche e di società dilettantistiche. Con uno stanziamento di circa 200 milioni di euro potenziate le risorse a sostegno di diverse attività di trasporto.
6) Turismo
È incrementato di 265 milioni di euro per il 2020 il fondo per sostenere agenzie di viaggio, tour operator e guide turistiche. Stanziati 180 milioni per ciascuno degli anni 2020 e 2021 per il credito d’imposta per riqualificazione e miglioramenti effettuati dalle imprese del settore turistico.
7) Cultura
Viene incrementato fino a 231 milioni di euro il Fondo emergenze imprese e istituzioni culturali e sale a 335 milioni il Fondo emergenze cinema, spettacolo e audiovisivo. Vengono destinati complessivamente 90 milioni di euro ai musei statali.