Giovedì 21 Novembre 2024
GIUSEPPE CATAPANO
Economia

La sfida dei conti pubblici, allarme di Bankitalia: "Spendiamo per il debito quanto per l’istruzione"

Il governatore Panetta al Meeting di Rimini: "Un peso per le generazioni future". Tra i problemi anche la crisi demografica: migranti regolari per sostenere pensioni e sanità

Rimini, 21 agosto 2024 – È il passato che presenta il conto. Salato. Errori da non ripetere. Le parole di Fabio Panetta al Meeting di Rimini suonano come un avvertimento. Per il governatore della Banca d’Italia il debito pubblico troppo elevato è il problema dei problemi. Urge un cambio di rotta: messaggio chiaro e tondo che Panetta lancia sul palco della kermesse di Comunione e Liberazione. "Il problema cruciale – dice il numero uno di Palazzo Koch – rimane la riduzione del debito pubblico in rapporto al prodotto. Per sciogliere questo nodo servono politiche di bilancio orientate alla stabilità e al graduale conseguimento di avanzi primari adeguati". Ed eccolo l’avvertimento, proprio mentre per il governo è partito il conto alla rovescia per mettere a punto la prossima legge di bilancio.

MEETING 2024
Il governatore della Banca d'Italia Fabio Panetta nel corso del suo intervento al Meeting di Rimini (Ansa)

Un cambio di rotta, si diceva. Perché il conto salato grava e graverà soprattutto sulle spalle dei giovani. "Un debito elevato – le parole di Panetta – rende più onerosi i finanziamenti alle imprese, frenandone la competitività, espone l’economia italiana ai movimenti erratici dei mercati finanziari e sottrae risorse alle politiche anticicliche, agli interventi sociali e alle misure in favore dello sviluppo". Con una particolarità. "L’Italia è l’unico Paese dell’area euro in cui la spesa pubblica per interessi sul debito è pressoché equivalente a quella per l’istruzione. Un dato emblematico che spiega come l’alto debito stia gravando proprio sul futuro delle giovani generazioni, limitando le loro opportunità".

Ma allora cosa serve per uscire dall’impasse? La condizione necessaria indicata dal governatore di Bankitalia è una "prudente gestione dei conti pubblici", affiancata da "un aumento della produttività". Anche perché senza "un’accelerazione dello sviluppo economico" sarebbe difficile ridurre il debito pubblico. "E noi dobbiamo farlo non perché ce lo chiede l’Europa, ma perché è conveniente. Il debito è sostenibile, ma se è così elevato comporta delle inefficienze, ci costringe a spendere soldi per far fronte a degli errori del passato". Prudenza da un lato e crescita da stimolare dall’altro. Dai "segnali di vitalità" dell’economia italiana bisogna "partire per costruire uno sviluppo sostenuto, duraturo e inclusivo". Si concentra sull’essenziale, Panetta, in linea con il tema di questa edizione del Meeting. Essenziale, per il governatore della Banca d’Italia, è "affrontare con decisione i problemi strutturali irrisolti" per raggiungere quello che è fissato come "obiettivo fondamentale": la crescita, appunto. Il Pnrr aiuta, nell’auspicio però che "segni un metodo" e che non sia "una modalità di intervento una tantum".

Parla spesso dei giovani, il numero uno di Palazzo Koch. "Bello vederne così tanti a Rimini per questa manifestazione". Il tono cambia quando il discorso si sposta sul calo demografico. "Nei prossimi decenni – osserva – si ridurrà il numero di cittadini europei in età da lavoro e aumenterà il numero degli anziani. Questa dinamica rischia di avere effetti negativi sulla tenuta dei sistemi pensionistici, sul sistema sanitario e sulla sostenibilità dei debiti pubblici". Anche qui la ricerca dell’essenziale aiuta a trovare possibili soluzioni. "Bisogna aumentare l’occupazione di giovani e donne, soprattutto nei Paesi, tra cui l’Italia, dove i divari di partecipazione al mercato del lavoro per genere ed età sono ancora troppo ampi. Anche misure che favoriscano un afflusso di lavoratori stranieri regolari costituiscono una risposta razionale sul piano economico". Infine la Bce. "Una riduzione dei tassi di interesse a settembre? Lo auspico".