Mercoledì 12 Febbraio 2025
ANTONIO TROISE
Economia

Dazi Usa Il muro europeo

Da marzo tasse su acciaio e alluminio. Von der Leyen: contromisure ferme. .

Da marzo tasse su acciaio e alluminio. Von der Leyen: contromisure ferme. .

Da marzo tasse su acciaio e alluminio. Von der Leyen: contromisure ferme. .

Un brutto risveglio per l’Europa: la firma del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha esteso a tutti i Paesi i dazi al 25% su acciaio e alluminio, senza alcuna eccezione. Dal 12 marzo, dunque, scattano i dazi per chiunque voglia esportare negli Usa, incluse le industrie europee. La notizia, tuttavia, ha avuto due effetti, entrambi positivi. Il primo è la ferma reazione da parte della Commissione Europea, che ha annunciato una serie di contromisure, nessuna esclusa. Il tema sarà sul tavolo dei ministri dell’Ue con delega al Commercio, convocati d’urgenza: oggi è in programma una call per discutere una linea comune. A stretto giro è intervenuto anche il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, per trasmettere due messaggi: il sostegno alle azioni della Commissione europea e l’unità dell’Ue in questa delicata partita. Insomma, l’Europa sembra ricompattarsi. E, nel giorno dei dazi di Trump, ha provato anche a reagire sul piano delle strategie, annunciando al vertice mondiale di Parigi sull’intelligenza artificiale un maxi piano di investimenti da 200 miliardi di euro.

Il summit è stato però anche l’occasione per la numero uno dell’esecutivo comunitario, Ursula von der Leyen, di incontrare il vice presidente degli Stati Uniti, J.D. Vance. Ufficialmente, avrebbero parlato solo delle sfide comuni come alleati, con un riferimento alla prossima Conferenza sulla Sicurezza di Monaco. Ma è certo che il discorso sia caduto inevitabilmente sul tema del giorno. Del resto, dopo acciaio e alluminio, la tagliola degli Stati Uniti potrebbe scattare a breve anche per auto e farmaci, altri settori in cui l’Europa è esportatrice netta.

Ieri von der Leyen non ha nascosto la sua amarezza: "Le tariffe sono tasse, dannose per le imprese, peggio per i consumatori. Le tariffe ingiustificate contro l’Ue non rimarranno senza risposta, scateneranno contromisure ferme e proporzionate. L’Ue agirà per salvaguardare i propri interessi economici. Proteggeremo i nostri lavoratori, le nostre aziende e i nostri consumatori". Nessun margine nemmeno sulle ipotesi di trattative bilaterali che potrebbero essere messe in atto da Paesi più vicini a Washington. Il portavoce della Commissione Europea per il Commercio, Olof Gill, ha tagliato corto: "A scanso di equivoci, il commercio è una competenza esclusiva dell’Ue. Gli Stati membri dell’Unione non possono negoziare per conto proprio".

Secondo Eurofer, l’associazione dell’industria dell’acciaio dell’Unione europea, l’imposizione di dazi al 25% potrebbe causare ai 27 una perdita di 3,7 milioni di tonnellate di esportazioni negli Stati Uniti. Per questo, ha chiesto "un’azione immediata e decisa" a Bruxelles a tutela del settore, per evitare un ulteriore peggioramento della condizione "già disastrosa" dell’industria siderurgica europea. Una perdita che, secondo l’associazione di categoria, "non può essere compensata".

La bufera dei dazi ha colpito in pieno anche l’Eurocamera, dove però non sono mancate sensibilità politiche diverse. Con Fratelli d’Italia alla faticosa ricerca di un equilibrio tra l’essere sotto attacco commerciale e l’essere, al tempo stesso, alleati di chi li sta attaccando. E i Patrioti, invece, pronti a rivendicare un trumpismo tutto anti-europeista. "Usa e Cina difendono i loro interessi, l’Ue no", è stato l’attacco del gruppo delle estreme destre, prontamente finito nel mirino di Socialisti e Liberali.