Mercoledì 12 Marzo 2025
REDAZIONE ECONOMIA

L’Ue risponde ai dazi Usa, contromosse per 26 miliardi. Ecco i prodotti colpiti

Da oggi in vigore le nuove tariffe americane su acciaio e alluminio dall’Europa. La condanna di Von der Leyen: “Creano incertezza per l’economia, i prezzi saliranno, sono a rischio posti di lavoro”. E comunica le contromisure, pienamente operative da metà aprile. Urso: “Non basta, servono politiche industriali a difesa delle nostre imprese”

L’Ue risponde ai dazi Usa, contromosse per 26 miliardi. Ecco i prodotti colpiti

Bruxelles, 12 marzo 2025 – Nel giorno dell’entrata in vigore dei dazi Usa sui prodotti europei (fino al 25% sulle importazioni di acciaio, alluminio), l’Unione annuncia contromosse per un valore di 26 miliardi di euro. Le prime scatteranno l’1 aprile, quando saranno automaticamente rinnovate le misure di ‘riequilibrio’ del 2018 e del 2020 che sono in scadenza il 31 marzo. Per la prima volta, però, queste misure saranno attuate integralmente: saranno applicati dazi su prodotti che vanno dalle barche al bourbon, fino alle moto americane, come le Harley Davidson.

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Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea (Ansa)

Le merci colpite: nel mirino gli Stati repubblicani

Dalla metà del mese poi arriveranno nuove tasse su una lunga una serie di prodotti importati dagli Stati Uniti, a partire da quelli in acciaio e alluminio, come forni, stufe, congelatori, tosaerba, tutti beni per i quali l'Ue ritiene di avere alternative interne. Ma anche tessuti, pelletteria, elettrodomestici, utensili per la casa, materie plastiche. Colpiti anche i prodotti agricoli, tra gli altri, alcuni frutti di mare, noci, uova, latticini, zucchero e verdure.

L’Ue punta a colpire soprattutto Stati e distretti elettorali a maggioranza repubblicana, in modo da massimizzare il danno inflitto all'attuale Amministrazione e spingerla al negoziato. Ecco dunque nell’elenco dei beni da tassare la soia, proveniente in particolare da Stati come la Louisiana, feudo dello speaker della Camera Mike Johnson, carne bovina e pollame, destinati a colpire settori chiave per Stati ‘rossi’ come il Nebraska e il Kansas. E ancora: prodotti in legno, fondamentali per l'economia di Stati come Georgia, Virginia e Alabama. 

Von der Leyen: “Reazione forte ma proporzionata”

L’Ue applicherà dazi doganali "forti ma proporzionati  – si legge in una nota della presidente Von der Leyen – Mentre gli Stati Uniti stanno applicando tariffe per un valore di 28 miliardi di dollari, stiamo rispondendo con contromisure per un valore di 26 miliardi di euro". La presidente della Commissione Ue si “rammarica profondamente” per le nuove tariffe decise da Donald Trump. “Le tariffe sono tasse – ricorda –. Sono dannose per le aziende e ancora peggio per i consumatori. Interrompono le catene di approvvigionamento. Portano incertezza per l'economia. I posti di lavoro sono in gioco. I prezzi saliranno. In Europa e negli Stati Uniti. L'Unione europea deve agire per proteggere i consumatori e le aziende”.  

Le contromisure europee “saranno introdotte in due fasi. A partire dal primo aprile e pienamente operative a partire dal 13 aprile. Nel frattempo, rimarremo sempre aperti alle trattative. Crediamo fermamente che in un mondo pieno di incertezze geopolitiche ed economiche, non sia nel nostro interesse comune gravare le nostre economie con tariffe. Siamo pronti a impegnarci in un dialogo significativo”.

Un alto funzionario dell'Ue ha poi specificato che Bruxelles è pronta “a lavorare con gli Stati membri su modi per supportare quei settori colpiti da misure ingiuste e ingiustificate". Gli Stati membri possono anche agire in autonomia adottando misure di sostegno “attraverso le proprie politiche e aree di competenza". 

Urso: “Non basta, serve una nuova politica industriale”

"Non basta difendersi sul piano commerciale, occorre una nuova politica industriale che restituisca competitività alle nostre imprese – commenta il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine del Consiglio Ue Competitività in corso a Bruxelles – Occorre agire, non solo reagire. Per questo l'Italia ha indicato all'Europa la strada delle riforme, da realizzare subito, con una chiara visione strategica”. 

Parigi: “Prima reagire, poi trattare”

Prima reagire poi negoziare, è la linea tracciata anche dal governo francese. Il ministro francese dell'Industria, Marc Ferracci predica “innanzitutto sangue freddo, unità, ma anche una certa fermezza”. 

"Dobbiamo prima di tutto reagire e stabilire una posizione di forza e poi, ovviamente, avviare una trattativa per cercare di trovare vie d'uscita – ha aggiunto il ministro al suo arrivo al Consiglio competitività –. La posizione della Francia non è quella di fare concessioni preliminari, ma di reagire con fermezza prima di avviare negoziati". Favorevole ad una reazione dura anche la Spagna che chiede allo stesso tempo di “tenere aperte le porte al dialogo”, mentre il Regno Unito tenta la strada dell’accordo commerciale più vasto. 

La Cina sul piede di una guerra commerciale

Anche la Cina annuncia che prenderà “tutte le misure necessarie a tutela dei suoi interessi e diritti legittimi" in risposta all'entrata in vigore dei dazi su acciaio e alluminio al 25% voluti da Donald Trump, che riguardano per l’appunto anche Pechino. "Se gli Usa insistono nel voler sopprimere la Cina, allora dovremo rispondere in modo risoluto", ha ammonito la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, nel corso del briefing quotidiano.