Roma, 3 febbraio 2025 – Dalle reazioni politiche a quelle dei mercati: i dazi di Trump tengono banco e molti si interrogano su quali potranno essere le ripercussioni (sia economiche che geopolitiche) delle politiche di protezionismo introdotte (e dovremmo essere solo all’inizio) dagli Usa.
I dazi degli Stati Uniti scuotono infatti i mercati. I listini asiatici hanno subito una giornata di ribasso (tranne la Cina).
Male anche le borse europee che hanno aperto fiacche. Ma i dazi di Trump non sembrano “piacere” anche negli Usa: a picco i future su Wall Street, dove il Nasdaq cede il 2,4%. La fuga dal rischio travolge le criptovalute, che in mattinata hanno bruciato quasi 600 miliardi di dollari, con il Bitcoin che cede il 3% a 94 mila dollari.
È "necessaria una politica di confronto con gli Stati Uniti, per comprenderne le ragioni e trovare le soluzioni, al fine di evitare una guerra commerciale che sarebbe devastante per tutti", a dirlo è stato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
Le Borse europee recuperano qualcosa rispetto ai minimi dell'avvio ma restano pesanti in attesa dell'apertura di Wall Street. Francoforte e Parigi cedono l'1,7%, Londra l'1,2% e Milano l'1%, dopo che Tokyo ha perso il 2,7% e Seul il 2,5%. Attesa pioggia anche a Wall Street dove i future sul Nasdaq cedono l'1,7% e quelli sull'S&P 500 l'1,5%. In rialzo invece i bond, i cui rendimenti sono in calo nonostante il dato sull'inflazione europea a gennaio (+2,5%) superiore alle attese: i Bund cedono 6 punti base, al 2,39%, mentre lo spread con il Btp, in calo di due punti al 3,53%, si riallarga sopra quota 113.
L'Europa si prepara a rispondere ai dazi annunciati dal presidente americano Donald Trump ma la difficoltà sarà trovare una risposta unitaria sul tema. Il dossier, per quanto non ufficialmente in agenda, sarà affrontato nel "ritiro informale" che è appena iniziato al Palais d'Egmont a Bruxelles. Al centro del summit c'è la politica di difesa dell'Ue, ma il pericolo di una guerra commerciale è al centro dell'attenzione. "Ci stiamo preparando" a rispondere a eventuali dazi, assicura Kaja Kallas, Alta rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza che però avverte: "Non ci sono vincitori con i
dazi: abbiamo bisogno dell'America e l'America ha bisogno di noi".
Il ministro delle Finanze canadese Dominic LeBlanc ha presentato l'elenco completo degli articoli interessati dai dazi su beni statunitensi per un valore di 30 miliardi di dollari, nella prima fase della risposta del Canada ai dazi statunitensi, scrive la Cnn. Tra gli articoli in vendita figurano prodotti americani, alcolici, abbigliamento, elettrodomestici, utensili, armi da fuoco e molto altro. I dazi canadesi sono una ritorsione dopo che sabato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato ingenti imposte su Canada, Messico e Cina.
Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha telefonato ieri sera al presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa per informarlo della reazione canadese alla decisione di Donald Trump d'imporre dazi del 25% su Canada e Messico. "Entrambi i leader - afferma un'alta fonte europea - hanno sottolineato l'importanza delle relazioni bilaterali Ue-Canada e hanno confermato la loro determinazione a continuare a lavorare insieme in tutti gli aspetti della nostra cooperazione in termini di relazioni interpersonali, commerciali e investimenti". I leader hanno poi concordato di rimanere in contatto.
Stellantis in netto calo alla Borsa di Milano, dove arretra del 7,58% a quota 11,98 euro per azione. Male anche Pirelli (-5,36%) e Iveco (-3,85%). I titoli dell'automotive e dei loro fornitori sono tra i più penalizzati dalle possibili conseguenze di una guerra commerciale scatenata dai
dazi imposti dall'amministrazione Trump. Alla Borsa di Tokyo (-2,66%), Nissan, che ha due stabilimenti in Messico, dove produce i modelli Sentra, Versa e Kicks per il mercato statunitense, ha perso il 5,6% mentre Honda è crollata del 7,20%. Tornando in Europa, a Francoforte più precisamente, Bmw arretra del 4,31%, Mercedes del 4,86%, Volkswagen cede il 6,52%. A Parigi, infine, le azioni Renault perdono l'1,69%.
Prezzi del petrolio in rialzo dopo che il presidente Usa Donald Trump ha imposto dazi su Canada, Messico e Cina, sollevando timori sull'offerta, anche se i rialzi sono frenati dalla preoccupazione per quella che potrebbe essere una guerra commerciale con ripercussioni economiche. Il Brent sale dell'1% a 76,4 dollari al barile, il Wti del 2% a 74 dollari. Gli investitori guardano anche alla riunione dell'Opec+ con l'aspettativa che il gruppo di produttori si attenga al piano di aumento graduale della produzione. Secondo il Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti, Canada e Messico sono le principali fonti di importazione del greggio Usa e insieme rappresentano circa un quarto del petrolio che le raffinerie americane trasformano in carburanti come la benzina e il gasolio da riscaldamento.
"Se sarà attaccata" da un punto di vista commerciale "l'Europa dovrà farsi rispettare e reagire". Lo ha detto il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron rispondendo, a margine del vertice informale Ue, ad una domanda sull'attacco di Donald Trump sui dazi. Il nuovo presidente americano "ci deve portare a essere uniti e più concreti".
La proposta iniziale della Cina sui dazi imposti dall'amministrazione Usa di Donald Trump si concentrerà sul ripristino della 'fase uno' dell'accordo commerciale faticosamente raggiunto nel 2020 durante il primo mandato del tycoon alla Casa Bianca. Lo riporta il Wall Street Journal, citando fonti vicine al dossier, secondo cui altre parti del piano di Pechino includeranno un impegno a non svalutare lo yuan, un'offerta per fare più investimenti negli Stati Uniti e un impegno a ridurre le esportazioni di precursori del fentanyl, di cui il Dragone è il principale produttore globale.
I dazi degli Stati Uniti scuotono i mercati. I listini asiatici si avviano a chiudere in profondo rosso, con Tokyo che cede il 2,7%, Seul il 2,5% e Sydney l'1,8% mentre Hong Kong, Shanghai e Shenzhen, che riaprono dopo il capodanno cinese, perdono rispettivamente lo 0,6%, 0,1% e l'1,3%. A picco i future su Wall Street, dove il Nasdaq cede il 2,4% e l'S&P l'1,9%, mentre in Europa, che il presidente Usa Donald Trump promette di colpire, lo Stoxx 50 cede il 2,5% e l'euro scambia a 1,0248 sul dollaro (-1,1%), in forte rialzo su tutte le valute. La fuga dal rischio travolge le criptovalute, che bruciano quasi 600 miliardi di dollari, con il Bitcoin che cede il 3% a 94 mila dollari.