Roma, 3 febbraio 2025 – Parziale e temporaneo dietrofront di Trump sui dazi. Il presidente Usa ha infatti ha congelato per un mese le nuove misure protezionistiche nei confronti del Messico e, in serata, anche del Canada. Allo stesso tempo la leader messicana Sheinbaum ha accettato di inviare al confine con gli Stati Uniti 10mila soldati per fermare il “flusso di fentanyl e immigrati irregolari”. Quatto settimane serviranno per mettere a punto un “accordo” tra i due Paesi sulle tariffe.

Lo stop dei dazi a Ottawa per 30 giorni "per vedere se si potrà o meno strutturare un accordo economico definitivo" è arrivata dopo la telefonata con il primo ministro James Trudeau.
La decisione di Trump di imporre dazi del 25% contro Canada e Messico e del 10% contro la Cina ha avuto un impatto sui mercati. I listini asiatici hanno subito una giornata di ribasso (tutti tranne quello cinese). Male anche le Borse europee che hanno aperto fiacche. Ma i dazi di Trump sembrano non piacere anche ai broker Usa. Wall Street oggi ha aperto in calo con il Dow Jones che si attestava intorno al -1%, per poi ridurre le perdite dopo la notizia dell’accordo con il Messico. La fuga dal rischio travolge le criptovalute, che in mattinata hanno bruciato quasi 600 miliardi di dollari, con il Bitcoin che cede il 3% a 94 mila dollari.
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Il rapporto con gli Usa è fondamentale per promuovere la pace, la stabilità e la prosperità. L'Ue è preparata per un dialogo robusto e costruttivo: ci possono essere sfide in futuro e se colpita l'Ue reagirà con fermezza". Lo ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen al termine del vertice informale sulla difesa rispondendo ad una domanda sulla possibilità che Donald Trump imponga dazi sulle importazioni europee.
Donald Trump ha confermato su Truth la sospensione dei dazi a Ottawa per 30 giorni "per vedere se si potrà o meno strutturare un accordo economico definitivo". "Il Canada - ha scritto - ha accettato di garantire un confine settentrionale sicuro e di porre finalmente fine alla piaga mortale di droghe come il Fentanyl che si sono riversate nel nostro Paese, uccidendo centinaia di migliaia di americani e distruggendo le loro famiglie e comunità in tutto il Paese. Come presidente, è mia responsabilità garantire la sicurezza di tutti gli americani, e sto facendo proprio questo. Sono molto soddisfatto di questo risultato iniziale".
Donald Trump ha detto che la telefonata col premier canadese Justin Trudeau è andata "molto bene". Lo riferisce la reporter della Cnn Kaitlan Collins. Alla domanda se i dazi contro il Canada restano in vigore, il presidente ha risposto "state a guardare".
E' in corso la seconda telefonata odierna tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ed il primo ministro canadese, Justin Trudeau, con al centro la questione dei dazi. Lo ha indicato la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt.
Chiusura in rosso per le Borse europee spaventate dalla guerra commerciale scatenata dal presidente Usa Donald Trump, che nel fine settimana ha imposto dazi a Canada, Messico e Cina. Gli indici hanno comunque ridotto le perdite sul finale in scia all'annuncio che i dazi sul Messico saranno sospesi per un mese dopo l'accordo sulle truppe al confine. A Milano il Ftse Mib ha perso lo 0,69%, peggio hanno fatto Parigi (-1,2%) e Francoforte (-1,3%). Le vendite hanno colpito in particolare il settore automobilistico che più risente del contraccolpo dei dazi: Stellantis -4,52%, Volkswagen -4,2%, BMW -2,7%, Valeo -6,2%. A Milano, giù anche Pirelli (-3,37%), in controtendenza invece Tim (+1,43%), Mps (+1,42%) e Leonardo (+1,06%). Sul fronte dei nostri titoli di Stato, lo spread ha chiuso a 111 punti, con il rendimento del Btp decennale che, sul mercato secondario, è sceso al 3,50%.
Donald Trump ha confermato in un post su Truth di aver concordato con la presidente del Messico, Claudia Sheinbaum, una sospensione "immediata" di un mese dei dazi annunciati contro il Paese dell'America centrale. "È stata una conversazione molto amichevole in cui (Sheinbaum, ndr) ha accettato di fornire immediatamente 10mila soldati messicani al confine che separa il Messico e gli Stati Uniti. Questi soldati avranno il compito specifico di fermare il flusso di fentanyl e migranti illegali nel nostro Paese", ha affermato il presidente degli Stati Uniti. Trump ha inoltre chiarito che durante il periodo di sospensione ci saranno "negoziati guidati dal segretario di Stato Marco Rubio, dal segretario al Tesoro Scott Bessent, dal segretario al Commercio Howard Lutnick e da rappresentanti di alto livello del Messico - ha precisato - Non vedo l'ora di partecipare a quei negoziati con la presidente Sheinbaum, mentre cerchiamo di raggiungere un 'accordo' tra i nostri due Paesi".
Donald Trump ha confermato in un post su Truth di aver concordato con la presidente del Messico, Claudia Sheinbaum, una sospensione "immediata" di un mese dei dazi annunciati contro il Paese dell'America centrale. "È stata una conversazione molto amichevole in cui (Sheinbaum, ndr) ha accettato di fornire immediatamente 10mila soldati messicani al confine che separa il Messico e gli Stati Uniti. Questi soldati avranno il compito specifico di fermare il flusso di fentanyl e migranti illegali nel nostro Paese", ha affermato il presidente degli Stati Uniti. Trump ha inoltre chiarito che durante il periodo di sospensione ci saranno "negoziati guidati dal segretario di Stato Marco Rubio, dal segretario al Tesoro Scott Bessent, dal segretario al Commercio Howard Lutnick e da rappresentanti di alto livello del Messico - ha precisato - Non vedo l'ora di partecipare a quei negoziati con la presidente Sheinbaum, mentre cerchiamo di raggiungere un 'accordo' tra i nostri due Paesi".
La presidente del Messico Claudia Sheinenbaum ha detto che Donald Trump ha accettato di sospendere i dazi per un mese. Conferma la notizia un funzionario della Casa Bianca.
Wall Street apre in calo dopo l'annuncio dei dazi da parte di Donald Trump. Il Dow Jones perde l'1,07% a 44.067,52 punti, il Nasdaq lascia il 2,08% a 19.219,07 punti mentre lo S&P 500 cede l'1,59% a 5.944,51 punti.
L'Ontario, la provincia più popolosa del Canada e suo motore economico, ha annunciato il divieto per le società statunitensi di fare offerte, per un valore di decine di miliardi di dollari, per ottenere contratti governativi e ha abbandonato un accordo con Starlink di Elon Musk come reazione ai dazi statunitensi appena introdotti sui prodotti canadesi. "L'Ontario non farà affari con persone determinate a distruggere la nostra economia", ha scritto il premier dell'Ontario Doug Ford su X. "Le imprese con sede negli Stati Uniti - ha aggiunto - ora perderanno decine di miliardi di dollari in nuovi ricavi. Hanno solo il presidente Trump da incolpare".
In risposta ai dazi imposti da Donald Trump, la provincia canadese dell'Ontario - la più popolosa del Paese, dove si trovano sia Toronto che la capitale Ottawa - ha annunciato che annullerà il contratto con Starlink, il servizio Internet via satellite controllato da Elon Musk. Lo riporta il New York Times. Il contratto valeva 100 milioni di dollari canadesi, circa 68 milioni di dollari.
È "necessaria una politica di confronto con gli Stati Uniti, per comprenderne le ragioni e trovare le soluzioni, al fine di evitare una guerra commerciale che sarebbe devastante per tutti", a dirlo è stato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
Le Borse europee recuperano qualcosa rispetto ai minimi dell'avvio ma restano pesanti in attesa dell'apertura di Wall Street. Francoforte e Parigi cedono l'1,7%, Londra l'1,2% e Milano l'1%, dopo che Tokyo ha perso il 2,7% e Seul il 2,5%. Attesa pioggia anche a Wall Street dove i future sul Nasdaq cedono l'1,7% e quelli sull'S&P 500 l'1,5%. In rialzo invece i bond, i cui rendimenti sono in calo nonostante il dato sull'inflazione europea a gennaio (+2,5%) superiore alle attese: i Bund cedono 6 punti base, al 2,39%, mentre lo spread con il Btp, in calo di due punti al 3,53%, si riallarga sopra quota 113.
L'Europa si prepara a rispondere ai dazi annunciati dal presidente americano Donald Trump ma la difficoltà sarà trovare una risposta unitaria sul tema. Il dossier, per quanto non ufficialmente in agenda, sarà affrontato nel "ritiro informale" che è appena iniziato al Palais d'Egmont a Bruxelles. Al centro del summit c'è la politica di difesa dell'Ue, ma il pericolo di una guerra commerciale è al centro dell'attenzione. "Ci stiamo preparando" a rispondere a eventuali dazi, assicura Kaja Kallas, Alta rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza che però avverte: "Non ci sono vincitori con i
dazi: abbiamo bisogno dell'America e l'America ha bisogno di noi".
Il ministro delle Finanze canadese Dominic LeBlanc ha presentato l'elenco completo degli articoli interessati dai dazi su beni statunitensi per un valore di 30 miliardi di dollari, nella prima fase della risposta del Canada ai dazi statunitensi, scrive la Cnn. Tra gli articoli in vendita figurano prodotti americani, alcolici, abbigliamento, elettrodomestici, utensili, armi da fuoco e molto altro. I dazi canadesi sono una ritorsione dopo che sabato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato ingenti imposte su Canada, Messico e Cina.
Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha telefonato ieri sera al presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa per informarlo della reazione canadese alla decisione di Donald Trump d'imporre dazi del 25% su Canada e Messico. "Entrambi i leader - afferma un'alta fonte europea - hanno sottolineato l'importanza delle relazioni bilaterali Ue-Canada e hanno confermato la loro determinazione a continuare a lavorare insieme in tutti gli aspetti della nostra cooperazione in termini di relazioni interpersonali, commerciali e investimenti". I leader hanno poi concordato di rimanere in contatto.
Stellantis in netto calo alla Borsa di Milano, dove arretra del 7,58% a quota 11,98 euro per azione. Male anche Pirelli (-5,36%) e Iveco (-3,85%). I titoli dell'automotive e dei loro fornitori sono tra i più penalizzati dalle possibili conseguenze di una guerra commerciale scatenata dai
dazi imposti dall'amministrazione Trump. Alla Borsa di Tokyo (-2,66%), Nissan, che ha due stabilimenti in Messico, dove produce i modelli Sentra, Versa e Kicks per il mercato statunitense, ha perso il 5,6% mentre Honda è crollata del 7,20%. Tornando in Europa, a Francoforte più precisamente, Bmw arretra del 4,31%, Mercedes del 4,86%, Volkswagen cede il 6,52%. A Parigi, infine, le azioni Renault perdono l'1,69%.
Prezzi del petrolio in rialzo dopo che il presidente Usa Donald Trump ha imposto dazi su Canada, Messico e Cina, sollevando timori sull'offerta, anche se i rialzi sono frenati dalla preoccupazione per quella che potrebbe essere una guerra commerciale con ripercussioni economiche. Il Brent sale dell'1% a 76,4 dollari al barile, il Wti del 2% a 74 dollari. Gli investitori guardano anche alla riunione dell'Opec+ con l'aspettativa che il gruppo di produttori si attenga al piano di aumento graduale della produzione. Secondo il Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti, Canada e Messico sono le principali fonti di importazione del greggio Usa e insieme rappresentano circa un quarto del petrolio che le raffinerie americane trasformano in carburanti come la benzina e il gasolio da riscaldamento.
"Se sarà attaccata" da un punto di vista commerciale "l'Europa dovrà farsi rispettare e reagire". Lo ha detto il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron rispondendo, a margine del vertice informale Ue, ad una domanda sull'attacco di Donald Trump sui dazi. Il nuovo presidente americano "ci deve portare a essere uniti e più concreti".
La proposta iniziale della Cina sui dazi imposti dall'amministrazione Usa di Donald Trump si concentrerà sul ripristino della 'fase uno' dell'accordo commerciale faticosamente raggiunto nel 2020 durante il primo mandato del tycoon alla Casa Bianca. Lo riporta il Wall Street Journal, citando fonti vicine al dossier, secondo cui altre parti del piano di Pechino includeranno un impegno a non svalutare lo yuan, un'offerta per fare più investimenti negli Stati Uniti e un impegno a ridurre le esportazioni di precursori del fentanyl, di cui il Dragone è il principale produttore globale.
I dazi degli Stati Uniti scuotono i mercati. I listini asiatici si avviano a chiudere in profondo rosso, con Tokyo che cede il 2,7%, Seul il 2,5% e Sydney l'1,8% mentre Hong Kong, Shanghai e Shenzhen, che riaprono dopo il capodanno cinese, perdono rispettivamente lo 0,6%, 0,1% e l'1,3%. A picco i future su Wall Street, dove il Nasdaq cede il 2,4% e l'S&P l'1,9%, mentre in Europa, che il presidente Usa Donald Trump promette di colpire, lo Stoxx 50 cede il 2,5% e l'euro scambia a 1,0248 sul dollaro (-1,1%), in forte rialzo su tutte le valute. La fuga dal rischio travolge le criptovalute, che bruciano quasi 600 miliardi di dollari, con il Bitcoin che cede il 3% a 94 mila dollari.