Lunedì 23 Dicembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Trump, dazi alla Cina per 60 miliardi. Tratta con l'Europa

Il tycoon ha avviato la procedura per colpire le importazioni cinesi. Pechino: "Prenderemo le misure necessarie per difenderci". Ue: "Speriamo nell'esenzione"

Donald Trump (Ansa)

Washington, 22 marzo 2018 - Il presidente americano Donald Trump alza la posta. Il numero uno della Casa Bianca ha dato il via al primo passo verso l'imposizione di dazi pari a 60 miliardi di dollari sui prodotti cinesi realizzati sfruttando illegalmente brevetti americani, e per limitare la capacità cinese di investire nel settore della tecnologia. 

Trump, che ha parlato alla Casa Bianca, ha detto che rispetta il presidente Xi e considera Pechino un Paese amico, ma il deficit commerciale americano con la Cina è "troppo alto". I nuovi dazi contro le importazioni cinesi "potrebbero essere di circa 60 miliardi di dollari", 10 miliardi di dollari in più di quanto anticipato dal NYT. Trump ha aggiunto che quella cifra rischia di "essere una frazione di quello che potrebbe essere". Poi ha aggiunto che gli Usa stanno comunque negoziando con la Cina. 

Il presidente ha affidato al rappresentante della sua amministrazione per il commercio, Robert E. Lighthizer, il compito di stilare una lista di articoli cinesi che saranno colpiti da un aumento dei dazi nei prossimi 15 giorni. Dopo un periodo di pubblica valutazione, la lista finale di prodotti che hanno beneficiato in maniera impropria della tecnologia degli Stati Uniti sarà resa nota. "L'obiettivo finale è quello di indurre la Cina a modificare le sue pratiche commerciali sleali", ha spiegato Everett Eissenstat, vice assistente del presidente per l'economia internazionale. 

Trump ha anche che gli Usa hanno cominciato negoziazioni con la Ue per abbassare le barriere commerciali. Infatti gli Stati Uniti esenteranno per il momento una serie di alleati tra cui Europa, Australia, Corea del Sud, Argentina e Brasile dai dazi su acciaio e alluminio che entreranno in vigore stanotte. Lo ha detto il rappresentante al commercio Lighthizer.

Trump è in bilico tra la volontà di raddrizzare il deficit commerciale americano, e la necessità di non scatenare una guerra commerciale con il grande Paese asiatico. "Riusciremo a trovare migliori accordi commerciali, ma per ora dobbiamo prendere un provvedimento", è sembrato giustificarsi il presidente Usa: "Abbiamo un deficit commerciale di 504 miliardi di dollari o, dipende da come lo calcoliamo, di 375 miliardi con la Cina. Si tratta del più grande deficit commerciale nella storia del mondo. Il più grande della storia dell'umanità abbiano un enorme debito di proprietà intellettuali". 

La lista dei prodotti colpiti sarà pubblicata entro i prossimi 15 giorni. Ci saranno anche 30 giorni di tempo per i commenti pubblici.  "Abbiamo parlato con la Cina e aspettiamo cosa succederà, ma per ora firmerò questo provvedimento". 

LA REAZIONE CINESE - In attesa dell'annuncio ufficiale, da Pechino il ministero del Commercio fa sapere di essere "fortemente contrario all'unilateralismo e al protezionismo commerciale degli Stati Uniti"e che la Cina prenderà "tutte le misure necessarie per  difendere risolutamente i nostri diritti e interessi legittimi". In un altro messaggio rivolto a Washington, Pechino ha accusato gli Usa di avere "ripetutamente abusato" delle regole del commercio internazionale, citando il verdetto dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto) contro i dazi varati dall'amministrazione di Barack Obama. Secondo la Cina, "il verdetto dimostra che gli Stati Uniti hanno violato le regole del Wto" e hanno "seriamente danneggiato la natura giusta ed egualitaria del Commercio internazionale".

L'UE SPERA DI SCAMPARLA  - Dei Dazi imposti da Trump, che dovrebbero entrare in vigore domani, si parlerà anche al Consiglio europeo tra oggi e domani, dove sarà presente anche Paolo Gentiloni. La commissaria europea per il commercio Cecilia Malmstrom, appena tornata dalla missione a Washington, ha annunciato che il presidente Trump "nel pomeriggio farà un annuncio sulle possibili esenzioni (dai dazi su acciaio e alluminio ndr), ci aspettiamo di essere su quella lista".