Giovedì 27 Febbraio 2025
CLAUDIA MARIN
Economia

“Dazi reciproci con la Ue”. L’ira di Trump: “Ci trattate male”

Le tariffe scatteranno il 2 aprile. Intanto von der Leyen vola in India: “Abbiamo bisogno di amici fidati. Reagiremo in modo fermo e immediato alle barriere ingiustificate”

“L’Ue è dura con noi sul commercio”, fa sapere Trump, criticando l’imposta sul valore aggiunto in Europa. Alla fine del colloquio con il primo ministro inglese, Keir Starmer, il presidente americano rilancia la guerra commerciale con il Vecchio Continente. Nel mirino innanzitutto c’è l’Iva al 20 per cento sui prodotti importati dall’America. “Abbiamo problemi con l’Ue perché ci mette dazi sotto forma dell’imposta di valore aggiunto e – insiste Trump –. fa causa alle nostre aziende. Hanno fatto causa ad Apple per 16 e 17 miliardi, che è completamente ridicolo. Hanno fatto causa a Google. Non ci piace come ci tratta. Avremo dazi reciproci: tasseremo quanto loro tassano noi». Nella stesse ore il nuovo avviso: dal 4 marzo scatteranno i dazi del 25 per cento contro Messico e Canada e del 10 per cento contro la Cina. Certo è che la tensione ha scosso anche le Borse – con Piazza Affari che ha chiuso maglia nera in Europa (-1,53%) – allargandosi al G20 Finanze in Sudafrica, dove i ministri non sono riusciti a raggiungere un accordo sulla dichiarazione finale. Mentre Mosca è tornata a mettere in guardia da una guerra commerciale che avrà «un impatto negativo su tutti».

Il tour anti-trump

“L’Ue reagirà in modo fermo e immediato alle barriere ingiustificate”: la nota arriva da un portavoce della Commissione europea. Ma è solo un pezzo della reazione. L’Unione europea tesse la sua tela globale con un timing serrato pur di uscire dall’angolo politico ed economico in cui i dazi degli Stati Uniti vorrebbero spingerla. Nelle settimane scorse intese commerciali ai Caraibi, poi accordi con il Messico e la Malesia. Da ieri la missione in India, poi in Cina per risolvere il nodo delle e-car, quindi a Singapore, il 13 marzo il summit Ue-Sudafrica, il 3-4 aprile il primo vertice Ue-Asia Centrale in Uzbekistan. Nessuno si aspetta grandi risultati concreti oltre a una dichiarazione finale congiunta di cooperazione su settori trainanti come intelligenza artificiale, auto elettriche, microchip e tlc. Ma la missione ha soprattutto lo scopo di preparare il terreno per un vertice bilaterale che si terrà nella seconda metà di quest’anno. L’Ue del resto è già il principale partner commerciale dell’India, con 124 miliardi di euro di scambi di merci nel 2023. Il commissario Ue per il commercio, Maros Sefcovic, d’altra parte, a fine marzo volerà a Pechino. Si incontrerà con il suo omologo Wang Wentao: fonti Ue confermano che il piatto forte al centro del loro colloquio sarà un possibile accordo sui dazi sulle importazioni di auto elettriche cinesi.

L’allarme delle imprese

«La preoccupazione è innegabile», incalza il presidente di Confindustria Emanuele Orsini che, dopo l’annuncio dell’amministrazione Trump di dazi sull’Europa, invoca “misure straordinarie per un momento straordinario”, per “cambiare tutto”. All’Europa chiede “coraggio e agire subito”. Serve “un patto bipartisan per il Paese e per l’Europa”, insiste il leader degli industriali. Nel 2024 le vendite di beni italiani negli Usa sono state pari a circa 65 miliardi di euro, con un export italiano più esposto della media Ue al mercato Usa: è in questo scenario - nell’analisi del Centro studi di Confindustria - che vanno pesati i rischi legati ad una guerra dei dazi. “I settori più esposti sono quelli della chimica e del farmaceutico”, e “altri prodotti italiani per cui è rilevante il mercato americano, secondo i criteri di esposizione e surplus, comprendono anche mezzi di trasporto, macchinari, alimentari e bevande”.