
Roma, 14 aprile 2025 – Wall Street chiude in rialzo dopo un’apertura “sprint” e una giornata decisamente altalenante in cui ha ridotto i guadagni ed è tornata volatile. L'andamento dei listini americani conferma come le preoccupazioni fra gli investitori non siano state spazzate via. I timori di una recessione infatti restano, così come quelli di una guerra commerciale a tutto campo fra Washington e Pechino. L'euro è scambiato a 1,1353 dollari dopo la chiusura di Wall Street. La moneta unica perde lo 0,07% verso il biglietto verde.
La revisione al ribasso delle stime dell'Opec per la domanda sembra confermare un rallentamento economico, dato per scontato dal 45% degli economisti interpellati in un sondaggio del Wall Street Journal. Donald Trump ostenta ottimismo e, paventando dazi sui chip e sul settore farmaceutico, loda Nvidia per aver deciso di produrre interamente negli Stati Uniti i supercomputer per l'intelligenza artificiale.
Rimbalzo delle borse europee che consolidano i guadagni dopo l’apertura positiva di Wall Street e chiudono in forte rialzo. A Milano l’indice Ftse Mib termina a +2,88%. Intanto però la Cina, secondo quanto riferisce il NYT blocca l’export di diverse terre rare.
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L'euro è scambiato a 1,1353 dollari dopo la chiusura di Wall Street. La moneta unica perde lo 0,07% verso il biglietto verde.
Wall Street chiude in rialzo. Il Dow Jones sale dello 0,78% a 40.525,13 punti, il Nasdaq avanza dello 0,64% a 16.831,48 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,79% a 5.405,98 punti.
Wall Street accelera. Il Dow Jones sale dell'1,11% a 40.668,52 punti, il Nasdaq avanza dell'1,12% a 16.907,20 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dell'1,19% a 5.427,69 punti.
Wall Street prosegue in rialzo la prima seduta settimanale anche se non sui massimi toccati nelle prime fasi di scambi, con il sentiment risollevato dalla pausa decisa da Donald Trump sui dazi per smartphone, alcuni tipi di pc e per i semiconduttori. Nel frattempo Goldman Sachs ha registrato un aumento degli utili sopra le stime nel primo trimestre, grazie alla forza del trading azionario e della finanza che ha compensato le perdite degli investimenti nelle Borse pubbliche. Il Dow Jones avanza ora dello 0,20% a quota 40.291 punti, l'S&P 500 dello 0,36% a 5.382 punti mentre il Nasdaq segna +0,12% a 16.753 punti. Ben intonato il tech con Apple in evidenza con un +2,37%.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è definito una "persona molto flessibile", rispondendo alle domande dei giornalisti sui dazi. "Non cambio idea", ha aggiunto, commentando le decisioni prese di recente
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è definito una "persona molto flessibile", rispondendo alle domande dei giornalisti sui dazi. "Non cambio idea", ha aggiunto, commentando le decisioni prese di recente
Donald Trump ha confermato l'intenzione di imporre "molto presto" i dazi sulle importazioni di prodotti farmaceutici. "Lo faremo - ha detto, rispondendo alle domande dei giornalisti nello Studio ovale - noi non produciamo più farmaci. Le compagnie sono in Irlanda e in molti altri posti, come la Cina, e tutto quello che io devo fare è mettere dazi".
Piazza Affari chiude il netto rialzo, in linea con le altre Borse europee: Ftse Mib +2,88% a 35.007 punti. Gli investitori festeggiano anche il fatto che venerdì scorso in tarda serata l'agenzia S&P Global Ratings ha migliorato di un livello il rating sovrano a lungo termine dell'Italia. Sul listino brilla Tim (+5,46% a 0,3148 euro per azione). In luce i finanziari con Mediobanca +4,75%, Banco Bpm +5,19%, Mps +4,81%, Unicredit +3,95%, Intesa +2,63%, Generali +3,08%. Tra gli energetici in evidenza Saipem +2,87% ed Eni +2,44% grazie al rafforzamento del prezzo del petrolio. Guadagni anche per Stellantis a +1,92% in vista dell'assemblea dei soci di domani. Brindano tutti i listini del Vecchio Continente: il Dax a Francoforte guadagna il 2,57%; il Ftse 100 di Londra chiude a +2,12& e il Cac 40 di Parigi registra +2,37%.
Mercati del Vecchio continente sempre in chiaro recupero dopo l'avvio positivo di Wall street le Borse migliori sono quelle di Milano e Amsterdam che salgono del 2,6%, seguite da Francoforte in aumento di due punti percentuali e mezzo. In un contesto sempre particolarmente volatile, molto bene anche il listino di Parigi, che sale del 2,3%, con Madrid in aumento attorno ai due punti e Londra in crescita dell'1,9%. La Borsa di Mosca oscilla attorno alla parità. Euro stabile contro il dollaro a quota 1,13 e anche lo spread Btp Bund ondeggia abbastanza tranquillo rispetto all'avvio sui 118 punti, confermando il forte calo dei rendimenti sul Btp a 10 anni che scendono di 11 punti base al 3,7%. Pochi movimenti tra le criptovalute, con il Bitcoin che tiene quota 84mila dollari.
L'Opec taglia le stime per la domanda globale di petrolio per il 2025 e il 2026 in seguito ai dazi di Donald Trump. La domanda è stata tagliata di circa 100.000 barili al giorno sia per quest'anno sia per il prossimo.
La corsa delle Borse europee segue i futures positivi di Wall Street. New York sembra apprezzare la decisione di Donald Trump di esentare gli smartphone, alcuni pc e i semiconduttori dai dazi reciproci, incluso il 125% imposto alla Cina. Il tycoon ha poi indicato che nuove tariffe sui chip entreranno in vigore in settimana.
Le Borse europee procedono in deciso rialzo, beneficiando del sollievo causato dall'ammorbidimento della posizione degli Stati Uniti nel fine settimana sui dazi imposti ai prodotti high-tech. Francoforte sale del 2,36%, Parigi avanza dell'1,99%, Londra sale dell'1,80% e Milano del 2,19%.
Il dollaro scende ai minimi degli ultimi sei mesi dopo le ennesime dichiarazioni di Donald Trump sui dazi sui chip e con il timore che la confusione sulla politica tariffaria possa allontanare gli operatori dagli asset statunitensi. Il Bloomberg Dollar Spot Index ha perso lo 0,3% dopo aver toccato il livello più basso da ottobre. Quest'anno l'indicatore è sceso di quasi il 6% a causa delle crescenti tensioni commerciali con la Cina, dell'incertezza sulla politica Usa e con i dubbi sulla crescita economica americana. D'altra parte, l'euro sta vivendo il rally più rapido dal 2009, con gli operatori che scommettono su una salita fino a 1,20 dollari. La moneta unica europea ha raggiunto il suo livello più alto in tre anni alla fine della scorsa settimana, avvicinandosi a 1,15 dollari e viaggia oggi a ridosso di 1,14.
Le Borse asiatiche chiudono in rialzo. I i timori della guerra commerciale sono stati mitigati dall'annuncio di Donald Trump di esenzioni tariffarie per l'elettronica: sarebbero esclusi smartphone, semiconduttori, computer e altri dispositivi dai dazi "reciproci". Ad Hong Kong l'indice Hang Seng termina a +2,36% e 21.408 punti. In Asia l'indice Composite di Shanghai sale dello 0,76%, a 3.262,81, mentre quello di Shenzhen avanza dell'1,15%, a quota 1.903,49. Bene anche Tokyo con il Nikkei che termina a +1,27% e 34.011,5 punti. Seul guadagna lo 0,95% a 2.455,89 punti.
Con l'intensificarsi della guerra commerciale tra Usa e Cina, Pechino ha sospeso l'export di diversi elementi critici delle terre rare, metalli e magneti, minacciando il blocco delle forniture all'Occidente di componenti essenziali per l'industria bellica, elettronica, automobilistica, aerospaziale, dei semiconduttori e di una vasta gamma di beni di consumo. Il governo cinese, ha riferito il New York Times, sta elaborando un nuovo sistema di regolamentazione che, una volta entrato in vigore, potrebbe impedire definitivamente alle forniture di raggiungere alcune aziende, tra cui gli appaltatori militari americani.
La Borsa di Milano ha aperto positiva. L'indice Ftse Mib ha segnato un guadagno inziale dell'1,8% a 34.640 punti.
La Borsa di Tokyo chiude in rialzo: i mercati sono sollevati dalla ritirata degli Stati Uniti dai dazi imposti sui prodotti elettronici e dalla prospettiva che Washington accetti compromessi commerciali. Il Nikkei termina a +1,27% e 34.011,5 punti.