Domenica 7 Luglio 2024

Dal Cnel una road map per stipendi "adeguati": Roma in prima linea

Il Cnel ha varato un documento per affrontare il delicato dossier del salario minimo. Le parti sociali hanno votato a favore, mentre la Cgil si è astenuta. Il documento contiene dati statistici e indica l'urgenza di un piano di azione nazionale.

Dal Cnel una road map per stipendi "adeguati"

Dal Cnel una road map per stipendi "adeguati"

Il Cnel si avvia a chiudere la partita del salario minimo e mette a disposizione del governo, fin dal primo documento varato ieri, la cassetta degli attrezzi per affrontare uno dei dossier più delicati della stagione. E se è vero che la Cgil si tira fuori, votando contro, mentre la Uil si astiene, tutte le altre sigle sindacali e datoriali votano a favore. E, dunque, il presidente Renato Brunetta incassa un risultato rilevante riuscendo a trovare l’unità delle parti sociali attorno a un impianto che mira a suggerire soluzioni mirate per i settori più a rischio invece che un progetto basato su una paga base unica per tutti. Anche se Maurizio Landini incalza: "Io penso che il governo ha fatto un errore nello scaricare sul Cnel che non può sostituirsi né al governo né alle parti sociali, il governo a un certo punto deve dire quello che vuole dare".

Il documento approvato, però, vuole essere innanzitutto un documento di inquadramento. Si snoda in 9 punti, riporta anche alcuni dati statistici e indica, nella parte finale, "l’urgenza e l’utilità di un piano di azione nazionale, nei termini fatti propri della direttiva europea in materia di salari adeguati". I dati riportati sono desunti dall’Istat e indicano in Italia che il salario medio orario si attesta a 7,10 euro e quello mediano (relativo cioè al soggetto che divide numericamente in due la popolazione lavorativa) sia di 6.85 euro: sono due parametri indicati dall’Ue che richiede che i contratti superino queste soglie nel primo casola media) del 50%, nel secondo (la mediana) del 60 per cento e che vengono superati dall’Italia. Una valutazione viene fatta anche sui contratti pirati che, per i sindacati, dovrebbero portare ad una legge della rappresentanza che limiti le organizzazioni non rappresentative. "Le categorie che aderiscono a Cgil, Cisl, Uil firmano 211 contratti collettivi nazionali di lavoro – è scritto nel documento – che coprono 13.364.336 lavoratori dipendenti del settore privato e rappresentano il 96,5 per cento dei dipendenti dei quali conosciamo il contratto applicato. I sindacati non rappresentati al Cnel al momento attuale (X consiliatura) firmano 353 Ccnl che coprono 54.220 lavoratori dipendenti, pari allo 0,4 per cento dei lavoratori di cui è noto il Ccnl applicato".

Claudia Marin