Mercoledì 4 Dicembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Breve vita delle banconote, curiosità storiche sul denaro: dal primo banchiere al bancomat

Dalle banconote in legno alla più grande mai emessa nel 1946, ecco una serie di aneddoti sullo strumento di pagamento più utilizzato

Curiosità sul denaro - Crediti iStock Photo

Curiosità sul denaro - Crediti iStock Photo

Roma, 4 dicembre 2024 – Tutti i Paesi del mondo sono accomunati da un fattore, ovvero la presenza nelle loro economie del denaro. Monete e banconote, anche nella loro più moderna versione digitale, rappresentano l’elemento centrale di qualsiasi transazione contemporanea che preveda un venditore e un acquirente che si scambiano un dato bene o servizio. Non è sempre stato così nel corso della storia, dal baratto a oggi molte cose sono cambiate, con il denaro che presenta una serie di caratteristiche e curiosità storiche che sono state sintetizzate in alcuni punti da John Lowe di MoneyDoctors.ie.

Dalle conchiglie al primo “banchiere” della storia

Iniziamo subito col dire che il denaro come lo conosciamo oggi, che ha cioè la realizzazione materiale in banconote e moneta, in passato prevedeva degli oggetti di valuta differenti come conchiglie, avorio, argilla, animali vivi e grano. Il requisito fondamentale di queste valute era che si trattasse di oggetti, materiali o beni divisibili e contraddistinti da una buona scarsità, tanto da aumentarne la desiderabilità.

Dagli oggetti, tuttavia, si è passati velocemente alle monete, il cui nome deriva dal latino moneta che significa "menta, denaro" e che originariamente era il titolo della dea Giunone. Proprio nel tempio romano di questa divinità veniva coniato il denaro.

Da quanto appena detto deriva la terza curiosità sul denaro di John Lowe che rimarca il fatto che, originariamente, non vi fossero le banche come le conosciamo oggi, ma che le loro funzioni venissero svolte all’interno dei templi religiosi che erano contraddistinti da sicurezza e vigore. Si arrivò così ai primi servizi di prestito, deposito, convalida e cambio valuta, dei quali per la prima volta abbiamo traccia nel XVIII secolo a.C. a Babilonia, ovvero l’Antica Grecia. Il primo “banchiere” della storia – termine nato in realtà solo diversi anni dopo – è stato Pizio, un mercante dell’Asia minore vissuto nel V secolo a.C.

I templari e gli assegni ai pellegrini

Al denaro sono inoltre collegati una serie di strumenti che nel corso degli anni sono andati sempre più consolidandosi. Ecco dunque che è interessante notare che un modo di dire scacchistico abbia portato alla formazione della parola assegno. Più nello specifico, negli scacchi mettere il re sotto controllo vuol dire limitarne le scelte, proprio come avviene nel caso di un assegno moderno che limita le opportunità di falsificazione e alterazione dello stesso. Sempre in tema di assegni, va segnalato che già i cavalieri templari, tra il 1118 e il 1307, utilizzavano un sistema di assegni – seppur rudimentale – che consentiva agli stessi di fornire fondi ai propri pellegrini nel corso dei viaggi. Per comprendere meglio quanto appena detto, si pensi al funzionamento dei moderni assegni turistici che ricalca, almeno concettualmente, il meccanismo dei templari.

Bancarotta, origine e significato

Un’altra curiosità legata al mondo del denaro riguarda il termine bancarotta. Questa parola è l’unione di due vocaboli, ovvero il latino bancus, cioè il banco su cui i banchieri esercitavano le proprie attività di mercato, e raptus, il cui significato può essere tradotto con rotto. Ne deriva che con bancarotta si intenda una situazione nella quale un banchiere non può più commerciare, non avendo più accesso alla propria attività: il suo banco di lavoro si è dunque rotto.

La storia dei dollari

Entriamo maggiormente nel vivo delle banconote – a livello generale – e del dollaro. In seguito alla colonizzazione degli Stati Uniti d’America, le monete in corso erano la sterlina e il dollaro spagnolo. La prima valuta statunitense fu emessa dal Congresso Continentale solo nel 1775 e ammontava a un totale di 2 milioni di dollari e, nei primi tempi, ogni nuova emissione di questa valuta la svalutava costantemente rispetto alla sterlina e al dollaro spagnolo.

A quanto detto si può aggiungere che il moderno e conosciuto simbolo del dollaro americano (la S attraversata al centro in verticale da un linea retta) derivi proprio dal dollaro spagnolo, con l’influenza iberica che era talmente importante nel ‘700 che nel 1782 gli Stati Uniti valutarono la possibilità di adottare il peso spagnolo come valuta nazionale. Da qui si arriva al simbolo attuale, con il peso spagnolo (PS) che è diventato successivamente soltanto la S con la linea del dollaro che anche oggi conosciamo. Il primo dollaro effettivamente americano arriverà solo nel 1875, con una piccola curiosità che riguarda proprio il suddetto simbolo: questo non compariva, e non compare tuttora, sulle banconote americane.

Banconote, nascita e sviluppo

Focalizziamo ora l’attenzione sulle banconote che, nel corso degli anni, hanno subito profonde modifiche in termini di formato, struttura e materiali. Nel 1932, per esempio, furono prodotte in via temporanea delle banconote in legno a Tenino, Washington, in quanto vi era una carenza di contanti in quella fase storica e il legno rappresentava un materiale facilmente reperibile per la produzione.

Risale invece al 1946 l’emissione della banconota numerica più grande mai circolata nella storia delle monete: aveva un valore di 1.000.000.000.000.000.000.000. Prendeva il nome di Millard Ungherese Pengo che, contrariamente a quanto si possa pensare, fuori dai suoi confini nazionali aveva davvero poco valore: negli Stati Uniti, per esempio, veniva scambiata con soli 20 centesimi.

In tema di curiosità sulle banconote c’è un altro aspetto forse non molto conosciuto, ovvero la vita breve delle stesse. In media una banconota da 1 dollaro dura 18 mesi, una da 5 dollari due anni e una da 10 circa tre anni. Avendo coscienza di queste tempistiche abbastanza brevi si capisce l’esigenza del Bureau of Engraving & Printing degli Stati Uniti di dover ristampare nuova valuta per un valore totale di 541 milioni ogni anno.

I Bancomat

Quando si parla di soldi, il collegamento con il Bancomat è quasi automatico. Il primo della storia risale al 1967 e venne installato presso la Barclays Bank di Londra grazie all’ingegno avveniristico del suo inventore John Shepherd-Barron il quale, tra leggenda e realtà, ha sempre sostenuto di aver avuto l’intuizione mentre faceva il bagno nella sua vasca di casa. Dal momento della sua prima posa, il Bancomat si diffuse rapidamente in tutto il mondo, arrivando oggi a essere un elemento cardine delle usanze della maggior parte dei cittadini che utilizzano lo strumento per ritirare i soldi, ma anche per svolgere alcune operazioni che, solo fino a qualche anno fa, venivano fatte dopo allo sportello.