Venerdì 29 Novembre 2024
MADDALENA DE FRANCHIS
Economia

Cresce il valore della cucina italiana nel mondo

I più appassionati di cibo made in Italy? Stati Uniti e Cina. Quasi raggiunti i livelli pre Covid

Cibo made in Italy

Cibo made in Italy

Roma, 16 ottobre 2023 – Nel 2022, il mercato della ristorazione ha raggiunto il valore di 2,6 trilioni di euro (equivalenti a 2,6 miliardi di miliardi), riportandosi pressoché in linea con i numeri del pre-pandemia. Contestualmente, anche la cucina made in Italy è cresciuta di una quota pari a +11% rispetto all’anno precedente, raggiungendo la soglia di 228 miliardi di euro.

Manca pochissimo per tornare ai livelli da record del pre-Covid: nel 2019, il giro d’affari della cucina italiana nel mondo era stato di 236 miliardi.

Sono le principali evidenze emerse nell’edizione 2023 del report Foodservice market monitor, denominato ‘Frontiere evolutive per il settore del food service’ ed elaborato dalla società di consulenza internazionale Deloitte: l'indagine analizza posizionamento, dimensioni e prospettive di crescita del comparto della ristorazione.

I numeri nel dettaglio

La cucina italiana ha una penetrazione significativa nel panorama globale del food service, ritagliandosi una fetta pari al 19% del totale, ma oltre il 60% di tutto il valore è appannaggio di Stati Uniti e Cina. Proprio gli Stati Uniti, assieme a Germania e Brasile, sono le aree in cui la presenza di ristoranti italiani è maggiore: nei tre Paesi, infatti, i ristoranti che propongono la cucina tricolore rappresentano il 33%, 25% e 23% del totale. In Italia, questa quota è dell’86%. In Italia resistono i ristoranti tradizionali L’Italia è il primo Paese in Europa per numero di ristoranti ‘full service’, tradizionali. Questi ultimi rappresentano per noi almeno la metà del mercato, mentre nel resto del mondo la percentuale scende al 46%. Le catene, invece, occupano appena il 9% del totale, sebbene abbiano registrato, nel 2022, un notevole incremento (+44,4%). Nel resto del mondo le catene detengono ormai un terzo del mercato, hanno registrato una crescita complessiva pari a +19,4% rispetto all’anno precedente e godono, in particolare, del traino rappresentato dal Nord America.

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Boom di delivery e ristorazione ‘travel’

Il delivery – la consegna di cibo a domicilio – non mostra battute d’arresto, anzi cresce per il sesto anno consecutivo: dal 2016 al 2022, la sua quota sul mercato globale è passata dal 5% al 19% (2016 vs 2022), mentre il segmento ‘travel’ (ristorazione in aeroporti, alberghi, etc) è quello che ha evidenziato la crescita maggiore (+43%). Il report, peraltro, evidenzia che la ripartenza dei flussi turistici dopo le secche del Covid determinerà un ulteriore crescita del segmento nel breve periodo: una ripresa di cui ha beneficiato anche il Belpaese, dato che il 33% dei turisti stranieri in Italia non ha esitato a spendere cifre anche considerevoli in esperienze di ristorazione di qualità.

Quali fattori influenzeranno i consumi nel prossimo futuro

Secondo le stime di Deloitte, oltre alla ripresa del turismo mondiale, i trend che influenzeranno i consumi globali di food service nel breve periodo sono, in particolare, una più diffusa attenzione alla sostenibilità e l’inflazione. Il report registra una crescita globale di consumatori vegetariani pari a +5,9% nel solo 2022, mentre è in costante aumento la domanda di cibi ‘plant-based’ o vegetariani, per motivazioni che vanno dal rispetto del pianeta all’intenzione di seguire un regime alimentare più sano. Quanto all’inflazione, i cui effetti hanno cominciato a manifestarsi proprio nel secondo semestre del 2022, determinando rincari generalizzati anche nel comparto della ristorazione, il rapporto di Deloitte prevede che almeno il 19% dei consumatori globali taglierà dal proprio budget le spese per mangiare fuori nel 2023. Anche la progressiva affermazione di un modello di lavoro ‘ibrido’ (in parte in smart working, in parte in presenza) influenzerà i comportamenti di consumo, determinando, secondo lo studio, un aumento delle opportunità di cena fuori, parallelamente a una contrazione dei pranzi fuori casa.

Le previsioni di Deloitte

Il mercato mondiale del foodservice, si legge nel rapporto, continuerà a crescere nei prossimi anni, con un Cagr (tasso di incremento annuale) 2022-2027 del +4,5%, trainato specialmente dai Paesi asiatici, in primis Giappone, Cina e Corea del Sud (+6,4%). Nel mondo i ristoranti tradizionali – segmento in cui l’Italia è prima in Europa per dimensioni – resteranno la tipologia prevalente nei prossimi anni, con un Cagr 2022-2027 di +4,7 per cento. Le principali sfide che gli operatori della ristorazione dovranno affrontare nei prossimi anni sono, nell’ordine, la digitalizzazione del settore (soprattutto per quel che riguarda l’automatizzazione della filiera e delle forniture e l’adozione di programmi-fedeltà per profilare i dati e le preferenze della clientela); la sempre maggiore domanda di opzioni vegane e vegetariane e l’attenzione alla sostenibilità, non solo nella scelta delle materie prime, ma anche nella riduzione degli scarti e nell’uso di fonti rinnovabili di energia.

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