Giovedì 21 Novembre 2024
ANTONIO TROISE
Economia

Cottarelli e il crollo delle Borse: "Non sarà un nuovo 2008”

L’ex commissario alla spending review: “In estate è normale che ci sia più volatilità. Se l’Italia verrà presa di mira dagli speculatori, dovrà intervenire la Banca centrale europea"

Roma, 6 agosto 2024 – E’ stato un lunedì terribile per le borse mondiali. In particolare per quella di Tokyo (che ha raggiunto uno storico -12,4%) e i mercati asiatici. Uno tsunami che si è poi irradiato a tutti i mercati del mondo. 

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Professor Carlo Cottarelli, che cosa sta succedendo sui mercati?

"Partiamo da una considerazione preliminare. Siamo in agosto, in un periodo particolare per i mercati finanziari, e non è la prima volta – spiega l’economista e commissario alla spending review nei governi Letta e Renzi – che ci troviamo di fronte ad improvvise volatilità degli scambi".

Quindi, è solo una crisi estiva?

"Non solo. Ci sono, a mio parere, due elementi che hanno fatto aumentare le preoccupazioni degli operatori finanziari. Il primo elemento è l’andamento dei titoli del settore tecnologico, che risulta ‘gonfiato’ alla luce anche dell’andamento dei profitti, che non sono andati molto bene negli ultimi mesi. Poi, ci sono le preoccupazioni relative all’economia americana".

Un mix potenzialmente esplosivo?

"Non drammatizzerei. Prima di tutto non è la prima volta che i titoli tecnologici risultano un po’ gonfiati. Inoltre, per l’economia americana, mi sembra davvero esagerato parlare di recessione".

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Però, negli ultimi mesi, la locomotiva americana ha rallentato vistosamente. Non è così?

"Dopo un primo trimestre comunque di crescita e un secondo dove il tasso di crescita del Pil si è attestato sul 2,8% annualizzato, a luglio il numero degli occupati è cresciuto meno del previsto. Un dato che, però, non dovrebbe indurci a essere troppo pessimisti. La preoccupazione non è in questi numeri ma nell’alto livello dei tassi di interesse rispetto all’inflazione".

La Fed avrebbe dovuto muoversi prima?

"La Banca centrale americana aveva ritardato il taglio dei tassi perché si era registrata, nei primi 4 mesi dell’anno, una ripresa dei prezzi a livello mensile. Ma, fra maggio e giugno, l’inflazione si è raffreddata. Ritengo che, a questo punto, un alleggerimento della stretta monetaria sia maturo. Come lo è, del resto, per la Bce".

Insomma, è tutta colpa dei tassi di interesse?

"Attualmente abbiamo tassi di intesse del 4,25% in Europa e del 5% negli Usa, più o meno gli stessi livelli di quando l’inflazione viaggiava fra il 9 e il 10%. Oggi siamo fra il 2,5 e il 3%: è chiaro che i conti non tornano".

La Fed ha già annunciato un cambio di rotta a settembre.

"Sì, ma il ritardo nella riduzione dei tassi preoccupa i mercati. E, il vero rischio, è che possa partire una nuova ondata di crisi finanziarie".

Come nel 2008?

"Rispetto a quegli anni il sistema finanziario è molto più robusto ed è in grado di sostenere choc nei rendimenti dei titoli".

Ma davvero non c’è il rischio di una nuova recessione globale?

"La Cina continua a crescere fra il 4,5 e il 5%, il Fondo Monetario Internazionale prevede un aumento del Pil mondiale del 3,2%. Non mi allarmerei troppo. L’importante è che il sistema regga e, al momento, niente lascia prevedere una crisi finanziaria come quella del 2008".

Che cosa rischia l’Italia?

"Il problema dell’Italia è che risulta particolarmente vulnerabile a choc esterni perché viene considerata come un Paese a rischio che non è riuscito a riportare il rapporto fra debito e Pil a livelli più contenuti. Non a caso c’è stato un recente aumento dello spread. Temo che, se ci fosse un attacco speculativo, dovremmo affidarci all’intervento della Bce".

L’effetto mercati si farà sentire anche sulla prossima manovra economica?

"Se ci trovassimo di fronte a una recessione sarebbe sbagliato attuare politiche restrittive. Non si può stringere la cinghia. Ma, sinceramente, la correzione dei conti pubblici che ci viene richiesta dall’Europa appare al momento pienamente sopportabile. Si tratta di una riduzione del deficit dello 0,5%".