Roma, 22 dicembre 2017 - Qualcuno ha pensato che la bolla fosse lì lì per scoppiare. Sta di fatto che oggi chi ha investito in Bitcoin ha sentito un brivido correre lungo la schiena: la regina delle criptovalute è crollata sotto gli 11mila dollari dai 15.000 circa della mattinata bruciando un quarto del suo valore di mercato in 24 ore. Secondo la piattaforma coindesk, il valore minimo ha toccato i 10.834 dollari. Da oltre 330 miliardi della scorsa settimana quanto ha sfiorato il picco dei 20.000 dollari la capitalizzazione complessiva è scesa sotto i 200 miliardi facendo evaporare, in un solo giorno, circa 120 miliardi. Da quel picco il crollo è stato del 40%. Un terremoto che si è naturalmente ripercosso anche sui future, tanto che il Cme, l'exchange di Chicago che domenica scorsa ha lanciato il suo primo derivato sul Bitcoin, ha sospeso dagli scambi il contratto gennaio della valuta virtuale. Il motivo? Eccesso di ribasso (oltre il 21% a 12.320 dollari rispetto alla chiusura precedente a 15.600 dollari).
Il muro dei 10mila alla fine ha tenuto e il prezzo ha ricominciato a risalire sopra i 12mila. "La bolla non sta per scoppiare – sostiene David Drake, fondatore e e Presidente della LDJ Capital che gestisce 1,5 miliardi di asset investiti -. Il calo del prezzo è stata una fiammata ma non bagno di sangue, a meno che non si sia obbligati a vendere subito i bitcoin che possediamo. La maggior parte di chi ha comprato in origine Bitcoin ed Ether li sta ancora tenendo e chi, come me, li ha comprati presto è ancora sopra del 200%". Il bagno di sangue è però per chi è entrato tardi nel mercato o li compra giornalmente per specularci sopra.
Il fatto è che ci sono molte persone che hanno acquistato la criptovaluta attirati dall’idea di un facile guadagno senza conoscere esattamente cosa stavano acquistando, e i meccanismi alla base. Un tipo di investitore, dunque, particolarmente soggetto a crisi di panico nel momento in cui vede che il prezzo inizia a scendere. "Sono iniziati sul web diversi rumors – spiega Emanuele Florindi, avvocato esperto di criptovalute – che tendevano a fare scendere il valore. Questo ha fatto sì che molte persone che pensavo che il prezzo dei bitcoin fosse già alto, abbiano iniziato a vendere per realizzare il guadagno". Risaliranno? "Difficile prevederlo visto che non ci sono autorità regolatorie ma la vera minaccia ai bitcoin è l’arrivo di una nuova criptomoneta considerata più conveniente. Allora, visto che non c’è un bene alla base dei Bitcoin, il valore potrebbe anche teoricamente scendere a zero".
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Emotività. Fiducia. Effetto psicologico. Ma anche alcuni episodi accaduti di recente hanno contribuito al crollo del Bitcoin. In particolare, un attacco hacker a una piattaforma che tratta la criptovaluta in Corea del Sud nei giorni scorsi e un’indagine interna da parte dell'americana Coindeskscattata la scorsa settimana per insider trading. Si unisce che sono appena stati lanciati i future sulla criptomoneta che consentono di vendere allo scoperto scommettendo sul ribasso dei Bitcoin: un effetto leva che preoccupa molti operatori e ha indotto la maggior parte delle grandi banche a tenersi per ora lontane.