Aumenta la possibilità di sciopero alla Volkswagen da domani: sarebbe il primo di una certa importanza dal 2018 per salvare dalla chiusura 3 fabbriche in Germania. Il gruppo, alle prese con la crisi dell’auto e la concorrenza dei veicoli elettrici a basso costo cinesi, non ha finora raggiunto un accordo con i sindacati e la tregua è scaduta alla mezzanotte. Intanto si apre il fronte inglese per Stellantis. Il conglomerato guidato da Carlo Tavares vuole chiudere uno stabilimento a Luton, a nord di Londra, per concentrare la produzione di furgoni Vauxhall a Ellesmere Port, sempre nel Regno Unito. Il sindacato ‘Unite the Union’ ha annunciato battaglia per salvare la storica fabbrica, attiva da 120 anni, che dà lavoro a 1.100 addetti.
In Germania si annuncia invece una protesta crescente, da alcune ore di blocco fino all’intera giornata. Il prossimo incontro tra Volkswagen e Ig Metall è fissato per il 9 dicembre, ma le posizioni sono ancora molto distanti dopo il nulla di fatto della scorsa settimana. L’azienda aveva messo sul piatto la chiusura di 3 impianti, mandando a casa circa 1/3 dei 300mila addetti in Germania e tagliando del 10% lo stipendio a chi resta. Il sindacato ha proposto un contro-piano basato sul taglio dei bonus per il management, riducendo anche i benefit aziendali e le ore lavorate a parità di stipendio.
red. eco.