Roma, 16 settembre 2024 – Nell’odierno contesto economico, fortemente contraddistinto da un elevato livello di inflazione e dal conseguente innalzamento dei tassi di interesse da parte della Banche centrali, è molto importante avere coscienza degli scenari che potrebbero verificarsi.
Secondo la disciplina economica, le possibilità sono sostanzialmente tre, ovvero: - il soft landing; - l’hard landing; - il no landing.
Molti economisti definiscono queste possibilità come le “opzioni di atterraggio” che possono verificarsi dopo il rialzo dei tassi di interesse da parte delle Banche centrali, facendo un evidente paragone con la discesa di un aereo in volo. Per i passeggeri, ritornare con i piedi per terra può essere dolce, brusco o un soluzione a metà tra le due.
Cos’è il soft landing
Usando sempre il paragone dell’atterraggio di un aereo, il soft landing può essere inteso come un arrivo morbido. In economia vuol dire che si assiste a un rallentamento della crisi economica che, tuttavia, non genera un recessione (contrazione).
Si tratta dello scenario ideale per le Banche centrali dopo che loro stesse hanno innalzato i tassi, anche se raggiungerlo può non risultare molto facile. Il principale ostacolo è rappresentato dal mancato tempismo con cui, molto spesso, le politiche monetarie degli istituti centrali reagiscono allo scenario economico. L’unica arma in seno alle Banche per raggiungere il soft landing è dunque dosare molto bene il rialzo dei tassi. Una stretta troppo forte porta, infatti, quasi sempre a una recessione, mentre un atteggiamento troppo morbido nel rialzo dà forza all’inflazione. Serve equilibrare gli interventi.
Hard landing, cosa vuol dire
Uno scenario decisamente opposto rispetto al caso in precedenza descritto è quello dell’hard landing. Si tratta, sempre usando il paragone dell’aereo, di un atterraggio molto brusco che in economia vuol dire un improvviso e deciso rallentamento dopo una prima fase di rapida crescita.
Questo scenario è solitamente possibile quando le Banche centrali tentano di frenare l’inflazione aumentando in maniera veloce e aggressiva i tassi d’interesse. Anche se l’aumento dei prezzi risulta controllato, a risentire delle scelte in questi casi è l’occupazione, oltre a esserci un serio rischio di recessione.
Cosa si intende per no landing
In ultimo affrontiamo lo scenario del no landing, una situazione che nel parallelismo dell'aereo vuol dire non far atterrare il velivolo. Una sorta di stallo, che in economia vuol dire una buona tenuta dell’intero sistema anche se l’inflazione non scende o la fa in maniera molto più lenta rispetto agli obiettivi che erano stati fissati dalle Banche centrali.
Il rischio più grande in questo contesto è che lo stato di stallo possa portare a un aumento della volatilità dei mercati data dalla maggiore incertezza degli operatori sulle future mosse di mercato. Quanto descritto rappresenta ciò che si sta verificando negli Stati Uniti e, in minor parte, anche nell’Eurozona: le Banche centrali hanno alzato i tassi più del previsto e fanno fatica ad abbassarli nei tempi che erano stati in precedenza preventivati.
Taglio dei tassi negli Stati Uniti e nell’Eurozona
Il no landing negli Stati Uniti è dato dall’unione di più fattori. L’economia è in salute, con il Pil che nel primo trimestre del 2024 è cresciuta su base annua dell’1,3 per cento e la disoccupazione che è scesa di un 0,3 per cento a marzo rispetto al mese precedente.
A rimanere alta, però, è l’inflazione che ancora non permette alla Fed di procedere a un taglio importante dei tassi. Nell’Eurozona si assiste a una situazione simile, ma meno marcata, con un’inflazione più bassa e un’economia meno dinamica (stima annuale di crescita dello 0,8 per cento). Questo ha permesso già il taglio dei tassi nel corso del 2024 e non è affatto da escludere che altri interventi possano presto arrivare.