Roma, 19 marzo 2023 - Credit Suisse sarà assorbito dal suo concorrente Ubs per 3 miliardi di franchi. "Tutti gli azionisti del Credit Suisse riceveranno 1 azione di UBS per 22,48 azioni del Credit Suisse come corrispettivo della fusione. Questo rapporto di cambio riflette un corrispettivo di fusione di 3 miliardi di franchi svizzeri per tutte le azioni del Credit Suisse”, si legge nel comunicato di Credit Suisse dopo l’accordo di fusione.
"Come è stata possibile l'operazione"
L’operazione è stata resa possibile dal sostegno della Confederazione, dell’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) e della Banca nazionale svizzera (BNS). Conformemente all’ordinanza di necessità del Consiglio federale, Credit Suisse e UBS possono ottenere un sostegno di liquidità sotto forma di prestito con privilegio nel fallimento per un ammontare massimo complessivo di 100 miliardi di franchi.
Le parole di Christine Lagarde
La soluzione ha incontrato l’immediato favore della presidente della Bce Christine Lagarde e, oltre Oceano, del Segretario al Tesoro Usa Janet Yellen del presidente della Fed Jerome Powell. "E’ una soluzione sostenuta dal governo, che garantisce le condizioni quadro per il suo successo", ha dichiarato il presidente della Confederazione Alain Berset in una conferenza stampa.
L'identikit di Credit Suisse
Ha ricordato che il Credit Suisse è una delle 30 banche considerate “a rischio sistemico” nel sistema bancario globale e ha sottolineato che il suo destino è “decisivo” per la Svizzera e la sua economia. La decisione "è stata accolta con favore e soddisfazione da diversi governi, compresi quelli del Regno Unito e degli Stati Uniti, quando sono stati informati dalle autorità svizzere della soluzione trovata”, ha sottolineato il ministro delle Finanze Karin Keller-Sutter. La Confederazione Elvetica offerto una garanzia equivalente a oltre 9 miliardi di euro per ridurre i rischi sostenuti da UBS nell’acquisizione del Credit Suisse. Questa garanzia funziona “come se fosse un’assicurazione” e coprirà eventuali perdite “da un portafoglio molto specifico” del Credit Suisse identificato come potenzialmente problematico, e solo se le perdite superano una soglia che il ministro non ha specificato.
"Dobbiamo mantenere alto livello di vigilanza"
Nel pomeriggio l'ex presidente della BCE Jean Claude Trichet si augurava in tv che una soluzione venisse comunicata il prima possibile "perché c'è un'urgenza". "Nessuno - dichiara - si può permettere di essere compiacente, dobbiamo mantenere un alto livello di vigilanza". Ma l'ex banchiere centrale francese, che lasciò il posto a Mario Draghi, aveva poi ammesso: "Di solito avete i problemi arrivano dagli Stati Uniti ma vediamo che anche una banca svizzera è in difficoltà e dobbiamo restare vigili. In Europa abbiamo stabilito regole stringenti che vengono rispettate, questo rende meno vulnerabili le nostre banche rispetto ad altri. Ma non esistono solo le banche, ci sono anche le istituzioni finanziarie di Londra, era da lì che si aspettava sarebbero venute le prime difficoltà".
Un mondo fragile e il ritorno dell'inflazione
Il quadro secondo Trichet, è che "stiamo vivendo in un mondo pericoloso e fragile e lo sapevamo anche prima della bancarotta di Svb (Silicon Valley Bank, ndr). Siamo in un universo in cui c'è un livello di debito pubblico privato molto elevato, abbiamo dei cambiamenti molto notevoli nella sfera finanziaria perché l'inflazione è tornata e questo ha molte conseguenze. Il mondo è fragile, non c'è tempo per la compiacenza".