Sembra lontano il tempo in cui si acquistavano voli per la prima destinazione possibile e il bagaglio in stiva era incluso nel biglietto. Oggi, infatti, è scontato corrispondere alla compagnia aerea un surplus per l’imbarco della valigia. Si tratta del nuovo business delle compagnie di volo, non solo low cost, che fanno pagare ai viaggiatori i bagagli in stiva anche centinaia di euro per una valigia con una tariffa nascosta o a sorpresa. È questa la denuncia di Salvagente insieme a Confconsumatori avanzata al garante Mister Prezzi, che incontrerà il prossimo 20 luglio le compagnie aeree per discutere di questi prezzi vertiginosi.
L’aumento dei voli e il business nascosto delle valigie
Siamo di fronte a un’estate particolarmente calda, e non solo per le temperature roventi. A scaldare il clima è anche l’aumento vertiginoso dei prezzi del trasporto e dell’intero settore vacanziero: traghetti, soggiorni e voli aerei hanno infatti raddoppiato il costo, mettendo a dura prova giovani e famiglie in procinto di partire. Tuttavia, dietro l’aumento del 50% dei biglietti aerei si nasconde anche una tariffa taciuta agli stessi viaggiatori che, ormai da qualche tempo, sono costretti a pagare un surplus per imbarcare il bagaglio in stiva. A denunciare questi rincari nascosti, di cui il costo dei bagagli in stiva ne è un esempio, è la rivista Salvagente che mette in luce come ormai non sono più le sole compagnie low cost a guadagnare sulle tariffe mascherate dei bagagli, ma anche le compagnie standard.
L’inchiesta sui bagagli in stiva
La rivista ha evidenziato come su alcune tratte aeree imbarcare il bagaglio in stiva ha un costo, anche piuttosto elevato e talvolta persino a sorpresa. Dall’inchiesta si nota chiaramente che nei preventivi dei biglietti il costo del bagaglio in stiva non è incluso; non solo, ma non viene fornito alcun prezzo per questo servizio “extra”. Il costo del bagaglio in stiva appare infatti solo al momento del pagamento del biglietto aereo. Come spiega Carmelo Calì di Confconsumatori, la domanda da porsi è perché le compagnie chiedono questo supplemento. Anche laddove diventa necessario coprire i costi di imbarco, sicurezza, check-in e controllo ai raggi X, questi costi non giustificano le cifre esose che le compagnie richiedono per i bagagli in stiva. Per questo, suggerisce l'inchiesta, il prezzo elevato dei bagagli in stiva costituisce un ulteriore guadagno per le compagnie.
Quanto costa il bagaglio in stiva: i numeri
Per un volo Roma - Atene con andata 10 luglio e ritorno 6 agosto 2023 il costo del biglietto e del bagaglio in stiva con la compagnia aerea Aegean è pari a 300 euro più 40 euro; diversamente, Ita propone un biglietto aereo a 431 euro più 60 euro per il bagaglio da stiva. Ma cambiamo destinazione: Roma - Salvador De Bahia. Con KLM il biglietto di 1.099 euro prevede un surplus di 50 euro per imbarcare il bagaglio da stiva all’andata (il ritorno non è specificato); mentre la compagnia Tap, oltre al biglietto aereo di 1.646 euro, fa pagare ai viaggiatori 140 euro per il bagaglio da stiva.
L’incontro con le compagnie aeree
Salvagente insieme a Confconsumatori ha deciso di presentare questi dati raccolti nell’inchiesta a Mister Prezzi, il garante per la sorveglianza dei prezzi. Il garante, infatti, incontrerà il prossimo 20 luglio le compagnie aeree per avere delle risposte sugli aumenti dei voli di questa estate. Con l’occasione, sarà discussa anche questa nuova pratica, ormai assodata, di far pagare il bagaglio in stiva talvolta anche centinaia di euro.