Domenica 25 Agosto 2024
GIORGIO LA MALFA
Economia

Così la Fed può favorire la corsa di Harris

Powell ha annunciato un prossimo taglio dei tassi. Gli Stati Uniti possono fare una politica economica attiva, l’Europa no

Jerome Powell, presidente della Fed (Ansa)

Jerome Powell, presidente della Fed (Ansa)

Roma, 25 agosto 2024 – C’è una differenza fondamentale fra la Bce, la Banca Centrale Europea, e la Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti, quanto alla definizione dei rispettivi compiti. Ambedue debbono tenere l’inflazione sotto controllo, ma mentre lo statuto della Bce si ferma qui, la legge che regola la Fed le dà anche il compito di tenere bassi i tassi di interesse per sostenere investimenti e occupazione. Ne deriva che, pur condividendo ambedue l’obiettivo di tenere i prezzi entro un aumento annuale del 2%, la Fed può contemperare questo obiettivo con gli suoi altri compiti; può decidere che l’occupazione va sostenuta anche se i prezzi crescono ancora sopra il 2% e quindi abbassare i tassi di interesse.

La Bce invece questo non lo può fare. Le conseguenze si vedono. Ieri Powell, il presidente della Fed, ha detto che vi sono segnali di debolezza dell’occupazione negli Stati Uniti e ha fatto capire che si preparano a tagliare i tassi. A questa differenza fra le banche centrali si aggiunge che il governo americano è libero di scegliere il suo disavanzo di bilancio e quindi scegliere se sostenere l’economia attraverso un maggiore disavanzo. La Commissione Europea invece dispone di un bilancio modesto obbligatoriamente in pareggio, salvo decisioni eccezionali come quella ai tempi della pandemia, di lanciare il Next generation Eu, mentre gli Stati membri sono anch’essi obbligati a tenere in ordine i propri conti.

Cioè gli Stati Uniti possono fare una politica economica attiva, l’Europa no. Forse sarebbe il caso di cominciare a riflettere bene su questi problemi. C’è infine un aspetto politico della decisione annunciata ieri da Powell. L’imminente riduzione dei tassi ridurrà di molto la forza della principale contestazione di Trump che riguarda l’andamento dell’economia. Obiettivamente si rafforza le possibilità per i democratici di risultare vincitori nelle elezioni di novembre.