Washington, 23 gennaio 2025 – Donald Trump è tornato alla Casa Bianca fondando la sua strategia elettorale su alcuni capisaldi che ben hanno saputo intercettare i desideri e le necessità degli elettori americani. Tra questi spicca il sostegno, quasi incondizionato, alle criptovalute. Si tratta di una novità, va detto, visto che solo qualche mese fa il magnate definiva questo settore una vera truffa, ma qualcosa, forse il bacino di potenziali elettori, deve avergli fatto cambiare idea, tanto che ora il tycoon parla delle criptovalute come di una fonte di sviluppo per gli Stati Uniti. È in tale scenario che ha preso sempre più piede il concetto di stablecoin, cioè una criptovaluta ancorata al valore del dollaro statunitense che verrà gestita dalla piattaforma World Liberty Financial creata a settembre scorso.
L’impegno di Trump nelle criptovalute
La nuova visione di Donald Trump sulle criptovalute è sicuramente influenzata dalla presenza, costante, dell’amico e sostenitore Elon Musk, lui sì da sempre sostenitore delle monete digitali. L’esempio concreto della svolta del nuovo presidente statunitense si vede anche nel fatto che nel corso della sua campagna elettorale ha aperto alle donazioni dei sostenitori effettuate anche tramite criptovalute. Il segnale è stato chiaro: il tycoon alla Casa Bianca potrebbe dar vita a nuove leggi più favorevoli sulle cripto. Non a caso, dopo la sua vittoria, il valore del Bitcoin è salito alle stelle, con Trump che ha assicurato che gli oltre duecentomila bitcoin presenti nelle casse del governo federale, dopo i sequestri degli scorsi anni, non verranno venduti, ma anzi si provvederà a creare una riserva nazionale di un milione di bitcoin.
La stablecoin statunitense
Ponendo il focus sulle sole stablecoin e stando alle anticipazioni fornite dal sito specializzato in asset digitali Decrypt, questa nuova moneta può essere intesa come una sorta di dollaro digitale che viene emesso da un soggetto privato. Il suo valore, inoltre, è legato non soltanto alle naturali oscillazioni di mercato, ma anche a quello del dollaro statunitense. Può essere dunque inteso come una soluzione a metà tra la valuta nazionale e le criptovalute. L’intero processo di creazione e gestione della stablecoin sarà gestito dalla piattaforma di exchange World Liberty Financial creata proprio dalla famiglia Trump nel corso degli ultimi mesi (Eric Trump, figlio di Donald, è stato nominato Web3 Ambassador della piattaforma). Il claim presente sul portale è molto indicativo dei progetti del presidente degli Stati Uniti, “dare forma a una nuova era della finanza”, con l’invito a tutti a essere “ribelli”. E ancora: “Stiamo guidando una rivoluzione finanziaria smantellando la morsa delle istituzioni finanziarie tradizionali e riportando il potere nel posto a cui appartiene: nelle vostre mani”.
Stablecoin, cosa sono e come funzionano
A livello generale è possibile dire che le stablecoin sono uno strumento sempre più in voga contraddistinto dall’essere a metà tra la finanza tradizionale e i digital asset. Essendo ancorate a beni stabili, quali le valute o le commodity, le stablecoin sono abbastanza protette dalle fluttuazioni tipiche delle normali criptovalute. Il loro utilizzo per gli investitori, dunque, è spesso quello di strumento di protezione dalla volatilità tipica del mercato delle criptovalute, fungendo come un’alternativa stabile e affidabile. Molte sono le stablecoin già in corso nel mondo. La più importante al momento è Tether (USTD), la quale replica l’andamento di un paniere di valute composto da dollaro, euro e yuan cinese.