Giovedì 21 Novembre 2024
MASSIMO PANDOLFI
Economia

Coronavirus. "Vacanze? Basta estero, riscopriamo l’Italia"

Andrea Babbi, ex direttore dell’Enit: "Andremo ancora al mare ma il Coronavirus cambierà il modo di fare turismo, organizzarlo e venderlo"

Un'immagine della Val Di Fanes, nei dintorni di Cortina (Ansa)

Un'immagine della Val Di Fanes, nei dintorni di Cortina (Ansa)

Roma, 5 aprile 2020 - #Iorestoacasa diventa in un attimo #iorestoinitalia. "Prendo in prestito le parole del mio amico albergatore Gabriele Gneri che ha registrato il simbolo – spiega Andrea Babbi,58 anni, esperto di turismo, per una vita direttore dell’Apt Emilia Romagna e poi anche dell’Ente Nazionale –: ‘L’Italia è un Paese meraviglioso, ricco di arte e cultura e per molti versi deve essere ancora scoperto da noi italiani’. Ecco, cominciamo: appena possibile". Anche perché, scusi la provocazione, ci sembra un po’ complicato andare all’estero a breve-medio periodo... "Certo, dobbiamo essere consapevoli che noi viaggeremo pochissimo oltre confine e che gli stranieri, in ritardo col Coronavirus rispetto all’Italia, quest’anno difficilmente potranno venire". Quindi torniamo all’Italia anni Sessanta, pre-globalizzazione, gite fuori porta, tutti a Rimini e Forte dei Marmi? "Il virus è anche una domanda di cambiamento: per la nostra vita individuale, per l’economia, per il nostro stesso turismo. Cambierà molto, forse tutto". In che senso? "Gli operatori dovranno riorganizzare le aziende, anche in termini di sicurezza sanitaria". E noi cittadini-turisti ? "Appena sarà possibile, visitiamo le nostre isole, riscopriamo i cammini, il trekking, la natura. Andiamo pure al mare, ma gli ombrelloni immagino dovranno stare a distanza maggiore di ora, così come i lettini. Dovremo abituarci a spiagge senza troppi affollamenti. Torneranno le vacanze di famiglia, non di massa". Domandona: ce la faremo? "Dobbiamo farcela e ce la faremo! Ci siamo ritrovati con un gruppo di amici del settore: venti giorni fa eravamo sei o sette, l’altra sera in cento, da Trento a Trapani, in videoconferenza". #iorestoinitalia è questa roba qui? "Dovrà essere una nuova grande alleanza. Basta steccati, l’unione fa la forza. Difendiamo il made in Italy". Esempi? "Esempio Booking. ll Prosciutto di Parma lo vendiamo noi, non Trump. E la nostra splendida Italia vendiamola noi, non agenzie online con sede ad Amsterdam. Oggi succede che un turista prenota una camera a Milano Marittima con Booking, spende 100 euro: Booking ne incassa 25, l’albergatore 75. Le commissioni normali sono del 10%. Basta". #iorestointalia è anche altro? "Sì, un laboratorio di idee che presenteremo ad associazioni e istituzioni. Possiamo rendere detraibili fiscalmente le vacanze. O sul discorso voucher: chi converte i viaggi prenotati per l’estero in buoni per l’Italia potrebbe ricevere incentivi e sconti. E poi ovviamente servono contributi e una lunga cassa integrazione, perché se io costruisco bulloni di ferro, quando poi riparto, dopo uno o due mesi, torno a produrli come prima. Le camere d’albergo che non ho venduto, non le metto invece in magazzino. E sto fermo mesi, tanti mesi". E dopo #iorestoinitalia? "Ci sarà anche la seconda fase, #iotorno in Italia. Dedicata agli stranieri". Si pensa già al 2021? "Uno dei progetti che stiamo raccogliendo è firmato da Edoardo Colombo. La sua idea ? Incentivare nel 2021 le persone di origine italiana che risiedono all’estero a tornare in Italia. Sa quante sono?" No... "Ottanta milioni".