Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Coronavirus, calo del Pil mai visto. "Meno 15% nel primo semestre 2020"

Le stime dell'Ufficio Parlamentare di Bilancio. Si teme boom di richieste di cassa integrazione pari a tre volte i massimi del 2009

Operai al lavoro nel cantiere della metropolitana 5 a Milano (Ansa)

Operai al lavoro nel cantiere della metropolitana 5 a Milano (Ansa)

Roma, 21 aprile 2020 - Anche l'economia si è ammalata di Coronavirus. Sprofonda il dato del Pil in un'Italia in preda alla pandemia: un calo del 15% quello stimato dall'Ufficio Parlamentare di bilancio nel primo semestre, "mai visto nella storia della Repubblica". 

''Nel trimestre scorso il pil si sarebbe complessivamente ridotto di circa cinque punti percentuali, quasi interamente ascrivibili al crollo dell'attività in marzo'', spiega l'Upb. Il trimestre corrente ''sconta maggiormente gli effetti del blocco dovuto al Coronavirus, in quanto inizia su livelli molto bassi e risente di un pesante trascinamento statistico''. Nell'ipotesi che le restrizioni vengano allentate in misura molto graduale a partire da maggio ''si prefigura una contrazione congiunturale del pil del secondo trimestre dell'ordine di ulteriori dieci punti percentuali''. Si stima, per la sola parte relativa alle richieste di Cassa integrazione, che il numero complessivo di ore autorizzate possa essere ampiamente superiore, anche triplo, rispetto ai valori massimi storicamente osservati su base mensile dalla crisi finanziaria del 2009. Si tratta di un calo che il Paese si porta dietro dallo scorso anno: "La fase ciclica dell'economia italiana, complessivamente stagnante lo scorso anno - sottolinea l'Upb - si era già deteriorata nell'ultimo trimestre del 2019. La rapida diffusione dell'emergenza sanitaria, a partire dalla fine di febbraio, ha cambiato il quadro congiunturale con una velocità e un'intensità senza precedenti in tempi di pace".

"L'incertezza di famiglie e imprese continua ad aumentare: l'indice Upb nel primo trimestre dell'anno è decisamente peggiorato". A causa degli sfasamenti temporali delle rilevazionisi ha un quadro ancora parziale degli effetti della pandemia, anche se alcuni segnali sono già desumibili da variabili ad alta frequenza, come il consumo di energia elettrica e di gas per usi industriali; il blocco delle vendite ha annullato il mercato dell'auto, con un calo tendenziale delle immatricolazioni mai visto prima, di oltre l'80%.