Sabato 27 Luglio 2024
ANDREA GIANNI
Economia

"Controlla i corrieri assunti da altri". Sequestrati 121 milioni ad Amazon

Dai pm di Milano accuse di frode fiscale e sfruttamento del lavoro. La replica: rispettiamo tutte le leggi

"Controlla i corrieri assunti da altri". Sequestrati 121 milioni ad Amazon

Gli inquirenti hanno raccolto testimonianze di driver e sindacalisti

La condotta illecita di Amazon Italia Transport Srl "dura da numerosi anni e ha comportato non solo il sistematico sfruttamento dei lavoratori ma anche ingentissimi danni all’erario". La società italiana che fa parte della galassia del colosso dell’e-commerce, fondata nel 2016 per gestire la fase di consegna della merce attraverso società esterne, "attraverso i propri dispositivi tecnologici esercita poteri direttivi organizzando di fatto l’attività complessiva di distribuzione e consegna merci, compresa quella relativa alla cosiddetta consegna “di ultimo miglio” in apparenza appaltata a fornitori".

Sono accuse al centro dell’inchiesta, coordinata dai pm di Milano Paolo Storari e Valentina Mondovì e condotta dalla Gdf (sono indagati tre manager e la società), sfociata in un sequestro preventivo d’urgenza di circa 121 milioni di euro per frode fiscale a carico di Amazon Italia Transport. L’indagine vede al centro i "serbatoi di manodopera", presunto sistema attraverso il quale grandi aziende si garantiscono "tariffe altamente competitive" sul mercato appaltando per i loro servizi di logistica la manodopera a cooperative, consorzi e società "filtro" in modo irregolare, con annesso "sfruttamento del lavoro".

Indagini che finora, come emerge dal decreto di sequestro, hanno portato alla luce una "normalizzazione della devianza" nel settore della logistica e dei trasporti, consentendo di recuperare una somma complessiva di 480.041.615 euro, versati all’erario da diverse aziende. Quello a carico della società del gruppo Amazon è uno dei sequestri più ingenti. Gli inquirenti hanno raccolto testimonianze di driver e sindacalisti (le condizioni di lavoro nella filiera sono da anni al centro di vertenze), dalla quale emerge la "eterodirezione digitale" esercitata dalla società, attraverso l’algoritmo che detta ritmi di lavoro e tempi.

"Rispettiamo tutte le leggi e le normative vigenti in ogni paese in cui operiamo – è la posizione di Amazon – e richiediamo che le aziende che lavorano con noi facciano lo stesso. Abbiamo definito standard elevati sia per noi che per i nostri fornitori, e abbiamo un codice di condotta che i fornitori devono rispettare".