Mercoledì 6 Novembre 2024

Contratto statali, rinnovo ok: di quanto aumentano gli stipendi. Sindacati spaccati

Dallo smart working ai buoni pasto: tutte le novità. Cisl e sindacati autonomi firmano il rinnovo: “Condizioni favorevoli, atto di responsabilità. No a tatticismi politici”. Rottura di Cgil e Uil: “Chiederemo un referendum, parola ai lavoratori”. La soddisfazione del ministro Zangrillo: “Incrementi mai visti”

Il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo (Ansa)

Il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo (Ansa)

Roma, 6 novembre 2024 – Tra tensioni e polemiche è stato firmato il rinnovo del contratto degli statali 2022-2024, quel ‘comparto Funzioni centrali’ che interessa circa 195mila dipendenti tra ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici (tra cui Inps e Inail). L’ok dell’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) porta a una forte spaccatura dei sindacati: Cisl-Fp e i sindacati autonomi Confsal Unsa, Flp e Confintesa Fp hanno siglato l’accordo, in rappresentanza della maggioranza (54,6%) del tavolo contrattuale. Non hanno sottoscritto l’intesa Fp-Cgil e Uil-Pa, non presenti oggi al tavolo. Soddisfatto dell’esito della trattativa il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo: “Incrementi mai visti, diamo continuità ai rinnovi”.

Sommario

Gli aumenti in busta paga 

L’accordo prevede un aumento di stipendio medio di 165 euro lordi al mese per tredici mensilità. In attesa di conoscere il testo definitivo, possiamo proporre gli incrementi previsti nella bozza e che pare siano stati confermati con l’incremento del 5,78%. Si tratta di una rimodulazione volta più alla retribuzione tabellare rispetto all’accessoria. In sintesi, gli aumenti dovrebbero essere da

  • 121,40 euro al mese a regime degli assistenti
  • 193 euro per le elevate professionalità
  • 127,70 euro dei collaboratori
  • 155,10 euro dei funzionari

Settimana corta, smart working e buoni pasto

Tra le principali novità del contratto appena sottoscritto, la possibilità della settimana corta, spalmata su quattro giorni. Sarà adottata in via sperimentale, su base volontaria e mantenendo le 36 ore settimanali. 

Si allarga la possibilità dello smart working, superando il vincolo della presenza fisica prevalente. E facilitandolo per i neo assunti e per chi è in condizioni di particolare necessità. Inoltre, si prevede l'erogazione del buono pasto per la giornata in lavoro agile svolta con le stesse ore previste in presenza. Per i lavoratori con particolari esigenze di salute o che assistano familiari con disabilità in situazione di gravità ai sensi della legge 104 o genitori con bambini piccoli, si legge nella bozza, "e per le altre casistiche individuate in sede di contrattazione integrativa è possibile estendere il numero di giorni di attività resa in modalità agile rispetto a quelle previste per il restante personale".

Cisl-Fp: giusto siglare l’accordo

Dalla Cisl-Fp arriva un sì deciso all’accordo. "Abbiamo sottoscritto convintamente l'ipotesi di contratto del comparto delle funzioni centrali", afferma il segretario generale, Maurizio Petriccioli. "Le risorse, conquistate grazie alla continua interlocuzione con il governo, consentono un aumento pari al 5,78% del monte salari, un incremento ben superiore sia al 4,07% del triennio 2019-2021, sia al 3,48% del periodo 2016-2018", sottolinea.

La Cisl-Fp ritiene "positivo sottoscrivere i Ccnl dei dipendenti pubblici, per non interrompere la continuità dei rinnovi contrattuali e per poter avviare immediatamente i negoziati per il triennio 2025-2027".

"Quando la maggioranza del tavolo contrattuale ritiene di aver raggiunto condizioni favorevoli per i lavoratori, i contratti si firmano e lo si fa con responsabilità e senza i tatticismi politici che animano certe sigle sindacali”, aggiunge Petriccioli. ”Opporsi alla firma senza proporre un'alternativa concreta finisce solo per ritardare colpevolmente i futuri contratti e dunque l'erogazione delle risorse nelle tasche delle lavoratrici e dei lavoratori. Considerati i limiti della finanza pubblica e gli impegni europei dell'Italia, la Cisl-Fp fa la propria parte. Lasciamo fuori dalle trattative le dispute politiche e concentriamoci sul nostro ruolo sindacale: ottenere i migliori contratti possibili nelle migliori condizioni possibili", sottolinea ancora Petruccioli.

Perché Cgil e Uil non hanno firmato

Di contro, non hanno sottoscritto il rinnovo Cgil e Uil. "Oggi il governo e l'Aran si prendono la responsabilità di scegliere la via della rottura di una trattativa ancora in corso, che lasciava ancora margini per migliorare un testo che non dà risposte adeguate alle lavoratrici e ai lavoratori del comparto", attaccano i segretari generali di Fp-Cgil e Uil-Pa, Serena Sorrentino e Sandro Colombi. Che parlano di "una forzatura", anche alla luce dell'incontro convocato per lunedì a palazzo Chigi, "tra i cui temi c'è anche la vertenza dei settori pubblici".

Cgil e Uil cheideranno “alle amministrazioni e alle altre sigle sindacali di procedere all'indizione di un referendum perché la parola per noi deve essere restituita alle lavoratrici e ai lavoratori e di certo non siamo noi ad aver paura della democrazia".

La soddisgazione di Zangrillo

"Grande soddisfazione per un accordo che risponde all'esigenza di una Pa moderna ed efficiente, sempre più vicina a cittadini e imprese", afferma il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo. "La firma odierna è il giusto riconoscimento al lavoro delle nostre persone - commenta il ministro -. Il contratto prevede un incremento retributivo medio del 6%, pari a 165 euro al mese, per tredici mensilità. Con l'incremento del 4% della tornata 19/21, quello attuale del 6% e quello previsto nella legge di bilancio in discussione del 5,5% per la tornata 2025-2027, diamo continuità ai rinnovi contrattuali del pubblico impiego come non era mai successo e con incrementi mai visti: circa 16% in tre tornate".