Martedì 12 Novembre 2024
Fabio Lombardi
Fabio Lombardi
Economia

Contratto metalmeccanici: niente aumenti. Rotta la trattativa, sarà sciopero

I sindacati di categoria hanno abbandonato il tavolo di contrattazione. Le maggiori divergenze riguardano

Roma, 12 novembre 2024 – Salta il tavolo di trattativa fra sindacati e industriali per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici.

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Salta il tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici

L’indomani dell’incontro fra Governo e sindacati sui contenuti della Manovra che ha portato le parti sociali (solo Cgil e Uil) a confermare lo sciopero generale indetto per venerdì 29 novembre, uno dei tavoli di contrattazione collettiva più importanti (sono oltre un milione e mezzo gli italiano con il contratto metalmeccanico) è saltato.

La rottura del tavolo

Una rottura che porterà quasi sicuramente a uno sciopero di categoria che, molto probabilmente, si articolerà in modo differente su base territoriale.

Si è infatti rotta la trattativa tra Federmeccanica-Assistal e Fiom, Fim e Uilm per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici 2024/2027. È quanto emerso al termine del tavolo di oggi, a causa delle distanze riscontrate tra le parti sulle proposte relative agli aumenti salariali.

Verso lo sciopero

I sindacati – secondo quanto si apprende – hanno annunciato l'avvio della mobilitazione, con assemblee in tutti i luoghi di lavoro, fino allo sciopero di 8 ore su base territoriale, da programmare nelle prossime settimane, oltre al blocco delle flessibilità e degli straordinari.

IL NUOVO CONTRATTO DEGLI STATALI

Gli aumenti richiesti

La piattaforma presentata dai sindacati chiedeva un aumento medio dello stipendio, per il triennio 2024-2027, di 280 euro sul trattamento economico minimo del livello C3 del nuovo inquadramento contrattuale (ex-5°cat), che da 2024 per effetto del precedente contratto è salito a 1931,64 euro al mese (tabelle CCNL metalmeccanici).

La settimana corta

Punto chiave della proposta dei sindacati è anche la sperimentazione dell’orario ridotto. L’obiettivo è arrivare progressivamente alle 35 ore settimanale, 5 in meno rispetto alle 40 attuali, anche (e soprattutto) nelle aziende impegnate in processi di transizione, riorganizzazione, nei contesti di crisi e riqualificazione professionale.

Il sindacato

"L'incontro di oggi rappresenta un bivio fondamentale della trattativa del rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici perché si è sancito che nulla sarà come prima, che i sette incontri svolti finora sono stati inutili e che non c'è altra strada alla mobilitazione di tutti i lavoratori. Federmeccanica e Assistal non hanno ascoltato le nostre proposte anzi, al contrario, hanno presentato una contropiattaforma che prevede aumenti salariali fumosi e insufficienti e altre misure non adeguate per un rinnovo che deve essere di svolta per vincere le sfide epocali che abbiamo di fronte. Le controparti non hanno ancora capito che i 311 euro lordi percepiti dai lavoratori negli ultimi tre anni hanno attenuato in parte la perdita di potere d'acquisto e che i salari devono rappresentare un investimento sulle persone, sulle professionalità, per rendere attrattivo il lavoro metalmeccanico. Invece ci si nasconde dietro logiche ormai superate e miopi. Oggi si è fatto un passo indietro, buttando via il modello costruito fino ad oggi e questo per noi è inaccettabile. Ora assemblee in tutte le aziende per spiegare ai lavoratori il motivo della rottura del tavolo e l'avvio di un percorso di mobilitazione fino allo sciopero generale della categoria di otto ore da effettuare nelle prossime settimane". Così il segretario generale Uilm, Rocco Palombella.

++ Rotta trattativa su contratto metalmeccanici,sarà sciopero ++
In una foto d'archivio, operai al lavoro nella catena di montaggio. ANSA / CIRO FUSCO

Il segretario della Fim

"Nell'incontro del 10 ottobre scorso era stato detto che se non vi fossero stati passi in avanti si sarebbe determinata una rottura del negoziato. L'unico elemento di novità emerso di oggi è stata la "cortesia" di calcolare l'aumento salariale rispetto sulla proposta formulata in base ai dati Istat dei prossimi 4 anni, di 173 euro in quattro anni contro la nostra richiesta di 280 euro in tre anni". Lo spiega il segretario della Fim Cisl, Ferdinando Uliano. "Se oggi paradossalmente volessimo firmare l'accordo oggi, peggioreremmo in maniera sostanziale le condizioni salariali dei lavoratori metalmeccanici rispetto al contratto scaduto del 2021 e su quanto previsto dal patto della fabbrica, dimenticando tra l'altro – precisa Uliano – che grazie al recupero ex-post l'inflazione colpisce subito i lavoratori, gli aumenti del recupero inflattivo arrivano solo dopo 18 mesi nelle tasche dei lavoratori. Nella proposta formulata si peggiora inoltre il meccanismo attuale di erogazione salariale, posticipando di 6 mesi il pagamento nei casi di scostamento tra inflazione prevista e consuntivata. La proposta non ha considerato nemmeno l'elemento di professionalità, contrattato nel 2021, non erogato negli ultimi due aumenti contrattuali".

Federmeccanica

La proposta di Federmeccanica "è una risposta alle richieste del sindacato, ai bisogni dei lavoratori incidendo sulle varie dimensioni della persona, alle esigenze delle imprese incidendo su fattori di competitività, ai problemi sociali che potranno incidere negativamente su persone e imprese. La nostra proposta è la risposta a chi dice che non vogliamo rinnovare il contratto nazionale nonostante le gravissime difficoltà del nostro settore". Lo scrive in una nota Federmeccanica, al termine dell'incontro con le tre sigle sindacali a Roma per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto nel 2021.

"La nostra proposta è la dimostrazione concreta che Federmeccanica vuole continuare il percorso del rinnovamento avviato e condiviso con il ccnl del 2016. Alla nostra proposta che riconosce benefici aggiuntivi rispetto all`adeguamento all`inflazione, con strumenti e modalità che tengono conto della grave situazione del settore, il sindacato ha risposto con l’annuncio dell’apertura di una fase conflittuale, annunciando uno sciopero di 8 ore, oltre al blocco delle flessibilità".

Nella nota l'associazione datoriale spiega che con l`adeguamento ex post dei minimi tabellari, sulla base delle stime a oggi disponibili, l’incremento totale sarebbe pari a 173,37 euro nel periodo 2025-2028. In più sono previsti altri benefici che complessivamente, al verificarsi delle condizioni previste sui vari istituti, potranno determinare fino a 6.510 euro circa lordi come massa salariale al livello C3 nel periodo 2025-2028 e poi, grazie agli incentivi sui flexible benefits i dipendenti potranno ricevere fino a 500 euro netti aggiuntivi nel periodo 2025-2028.