Martedì 2 Luglio 2024

Contratto metalmeccanici, riduzione dell’orario e aumento di 280 euro. Cosa chiedono i sindacati

La proposta di Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo del contratto in scadenza il 30 giugno. 11 capitoli, dal welfare integrativo alla formazione. Tra le richieste quella di innalzare a 250 euro i flexible benefit esentasse e di ridurre fino a 35 ore il lavoro settimanale

Metalmeccanici verso il rinnovo del contratto (Imagoeconomica)

Metalmeccanici verso il rinnovo del contratto (Imagoeconomica)

Roma, 20 febbraio 2024 – Sindacati dei metalmeccanici uniti nelle richieste sul nuovo contratto, tra cui spicca la riduzione dell’orario di lavoro settimanale. Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil presenteranno una piattaforma condivisa per il rinnovo triennale del contratto che scadrà il prossimo 30 giugno, piattaforma che è stata approvata oggi dall’assemblea dei delegati delle tre organizzazioni, dopo aver ricevuto l’ok degli organi delle singole sigle. L’8 e 10 aprile sarà sottoposta al referendum dei lavoratori.  

L’aumento salariale

I sindacati chiedono unitariamente un aumento medio dello stipendio, per il triennio 2024-2027, di 280 euro sul trattamento economico minimo del livello C3 del nuovo inquadramento contrattuale (ex-5°cat), che attualmente corrisponde a 1.896,64 euro al mese ma che da giugno 2024 per effetto del precedente contratto salirà a 1931,64 euro al mese ( tabelle CCNL metalmeccanici). "Una cifra interessante che è il doppio della inflazione prevista perché crediamo si debba recuperare l'erosione dei salari di questi anni”, precisa il segretario della Uilm Rocco Palombella.  Un'analoga rivalutazione viene prevista per i trattamenti di trasferta e reperibilità. Viene proposto  inoltre un incremento a 700 euro della perequazione annua nelle imprese che non hanno in vigore contrattazione collettiva aziendale . 

Obiettivo 35 ore settimanali

Punto chiave della proposta è anche la sperimentazione dell’orario ridotto. L’obiettivo è arrivare progressivamente alle 35 ore settimanale, 5 in meno rispetto alle 40 attuali, anche (e soprattutto) nelle aziende impegnate in processi di transizione, riorganizzazione, nei contesti di crisi e riqualificazione professionale.

Le parti, affermano i sindacati nella piattaforma,  “si impegnano a coinvolgere il governo per individuare un idoneo ed efficace strumento legislativo che favorisca la riduzione contrattuale dell'orario di lavoro anche attraverso le risorse oggi impegnate in ammortizzatori sociali, anche per favorire un sostegno alla formazione”. La richiesta di una riduzione dell’orario arriva sulla scia dei “cambiamenti epocali della transizione ecologica, digitale e tecnologica”  e dei “processi di riorganizzazione e crisi” che “necessitano di risposte inedite per gestire gli effetti occupazionali”. Maurizio Landini, segretario della Cgil, conferma a Repubblica che la riduzione dell’orario è collegata “alla riorganizzazione e alla trasformazione del settore, anche per difendere il lavoro, e alla formazione, che si chiede di rafforzare. Oggi l'industria è dentro una transizione”. 

Welfare e contratti precari

La piattaforma si compone di 11 capitoli che spaziano dalla sicurezza all'ambiente, dal welfare alla relazioni industriali. I sindacati chiedono che il contratto a tempo indeterminato e di apprendistato restino le principali forme di assunzioni e, per ridurre la precarietà, che venga definita “una percentuale massima di utilizzo, riferita ad ogni unità produttiva” degli altri rapporti di lavoro. A proposito di welfare integrativi, i sindacati dei metalmeccanici vogliono un aumento dell'importo a 250 euro annui per i flexible benefits. Per il congedo parentale, la richiesta è di integrare il trattamento economico previsto fino al 100% del reddito per ulteriori due mesi (attualmente all'80% e al 60%). 

Formazione e intelligenza artificiale

La formazione deve essere pienamente retribuita, dicono Fim, Fiom e Uil. Quanto all'intelligenza artificiale, deve essere formulata un'apposita normativa per “evitare un utilizzo distorto che determini forme di abusi o violazioni normative/contrattuali e favorire la partecipazione alla definizione della governance dei dati e del loro utilizzo e degli algoritmi per limitare il loro impatto negativo”.  Tra le richieste poi permessi aggiuntivi specifici per il lavoro di cura, per figli minori, per genitori anziani e familiari disabili.

1,5 milioni di lavoratori, 30mila aziende

Per il resto viene confermato il contratto firmato 5 febbraio 2021, basato su due livelli, che introduceva diverse innovazioni, rimaste per buona parte inapplicate. 

Il progetto di rinnovo sarà illustrato a Federmeccanica e Assistal, in quel momento si aprirà il negoziato. Il rinnovo riguarda più di 1,5 milioni di lavoratori e 30mila aziende che nel 2022 hanno prodotto l`8% del Pil e che rappresentano il 6,2% dell’occupazione e il 45% delle esportazioni del Paese. Se si fa riferimento al solo settore manifatturiero, la metalmeccanica rappresenta quasi il 50% del valore aggiunto e il 44% dell’occupazione industriale. 

''La piattaforma del CCNL dei metalmeccanici 2024-2027 è frutto di un lavoro collettivo che è partito dall'ascolto delle iscritte e degli iscritti, delle delegate e dei delegati ed è ora la nostra bandiera di rivendicazione verso il sistema delle imprese – sostiene Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil –.  Il salario, l'orario, la stabilità del lavoro, la salute e la sicurezza, la formazione, il welfare e la parità di genere sono i pilastri di questo rinnovo contrattuale''.