Lunedì 1 Luglio 2024
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Economia

Conto corrente per i minori: tutto quello che c'è da sapere

Quali sono le soluzioni per i minori che necessitano di un conto corrente: le differenze per età e i limiti previsti

Crediti iStock - Conto corrente per minori

Crediti iStock - Conto corrente per minori

I minori, così come previsto dall’ordinamento italiano, non possono aprire in autonomia un conto corrente fino al compimento del 18esimo anno di età. L’unica soluzione, in questi casi, è che sia il genitore del minorenne, o chi ne fa le veci, a provvedere ad aprire un conto che sarà intestato direttamente al ragazzo o alla ragazza. In nessun caso, infatti, il genitore può cointestarsi il conto corrente del figlio o della figlia minorenne. Si cerca, in tal senso, di tutelare i ragazzi, lasciando loro la possibilità di decidere sulle sorti del proprio conto corrente nel momento in cui diventeranno maggiorenni. Per il conto corrente dei minori ci sono inoltre delle regole molto specifiche che devono essere rispettate da tutti gli istituti, senza la possibilità di deroghe.  

Il conto corrente per i minori

Iniziamo subito col dire che sarà possibile aprire un conto corrente per un minore in qualsiasi momento della sua infanzia e adolescenza, con le diverse banche che, a seconda dell’età del giovane, offrono delle specifiche soluzioni.

Entrando più nello specifico, per i bambini di età compresa tra gli 0 e i 12 anni più che di conto corrente si parla di libretto di risparmio. Si tratta di uno strumento molto vantaggioso per i sottoscriventi, in quanto non presenta costi di apertura così come di gestione. Molto interessante è anche il tasso di interesse garantito dai libretti di risparmio che, solitamente, oscilla tra l’1 e il 2% annuale. Ai questi vantaggi, tuttavia, si contrappone l’impossibilità dello strumento di consentire lo svolgimento delle più classiche operazioni di pagamento e incasso.

Per i ragazzi più grandi, quelli nella fascia compresa tra i 12 e i 17 anni, sono previsti invece dei veri e propri conti corrente che saranno intestati al minore stesso. In questo caso sono generalmente previsti dei costi di apertura, ma si parla di cifre davvero poco rilevanti. Il giovane tra i 12 e 17 anni potrà svolgere tutte le operazioni tipiche di un conto normale e, dunque:

- effettuare le operazioni di incasso e pagamento; - prelevare in qualsiasi Atm; - ricevere ed inviare bonifici; - emettere e ricevere assegni; - fare acquisti online servendosi di una carta prepagata collegata al conto.  

Le diverse tipologie di conto corrente per i minori

Gli istituti bancari hanno sviluppato nel corso delle diverse tipologie di conto corrente per i minori, tra cui: - il conto deposito, ovvero il libretto di risparmio, che è gestito totalmente dai genitori e, non a caso, è rivolto ai giovani di età compresa tra gli 0 e i 12 anni. Solitamente il minore potrà beneficiare delle somme presenti sul libretto di risparmio solo al compimento della maggiore età; - il conto corrente per minore che, per essere aperto, necessita del genitore che esercita la potestà sul minorenne. Quest’ultimo ha piena disponibilità delle somme presenti sul conto, anche se molte banche prevedono che i genitori possano porre dei limiti alle operazioni (parental control). Tali limiti decadono quando il minore compie 18 anni, ma anche prima egli risulta l’unico proprietario delle somme presenti sul conto; - le carte di conto, ovvero delle prepagate con un proprio Iban autonomo che possono essere utilizzate come un normale bancomat e che hanno disponibilità limitata alla cifre presenti sulle stesse. Non si tratta, come evidente, di un vero e proprio conto corrente, ma rappresenta comunque uno strumento utile per gestire i soldi in maniera autonoma.