Giovedì 26 Settembre 2024

Evasione fiscale, partono i controlli incrociati sui conti correnti: chi riguardano

Il direttore dell’Agenzia delle Entrate ha illustrato come funziona l’utilizzo della banca dati e chi è “nel mirino” del Fisco

Roma, 21 agosto 2023 – Controlli incrociati sui conti correnti per scovare gli evasori fiscali. L’Agenzia delle Entrate è pronta a partire con l’operazione. A dirlo è il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera e oggi ripresa da tutte le principali agenzie di stampa. Ma quando inizieranno i controlli? Chi riguarderanno? Quali sono gli obiettivi del governo? Vediamo di fare un po’ di ordine.

Il direttore dell'Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini
Il direttore dell'Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini

Cos'è l’anagrafe dei conti correnti

Si definisce anagrafe dei conti correnti, anche nota come anagrafe dei rapporti finanziari, lo strumento di controllo informatico messo a punto dall'Agenzia delle Entrate e previsto dal decreto Salva Italia del Governo Monti e risalente al 2011. L'anagrafe dei rapporti finanziari, quindi, può essere assomigliata ad una enorme banca dati in cui sono censiti tutti i rapporti che intercorrono tra i soggetti che vogliono utilizzare i servizi offerti dagli istituti di credito e gli istituti di credito stessi. La legge obbliga 20 categorie di soggetti alla comunicazione periodica dei rapporti con i consumatori. Fra essi vi sono:

  • Poste Italiane Spa
  • banche
  • Fondi di investimento e tutti gli organismi di investimento collettivo
  • Società di gestione del risparmio
  • fiduciarie
  • Enti di assicurazione finanziaria
  • Imprese di investimento e consorzi o cooperative incentrate sulla garanzia dei fidi.

Quando partono

"Le prime estrapolazioni basate su dati pseudonimizzati, cioè inizialmente anonimi e poi utilizzabili in base a informazioni aggiuntive, riguarderanno il 2017 e consentiranno di individuare, ad esempio, i soggetti che avevano grandi movimentazioni sui propri conti correnti ma non hanno presentato la dichiarazione dei redditi", ha detto Ruffini che poi, sui tempi, ha aggiunto: "Stiamo già partendo. E presto avremo i primi risultati".

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Chi riguardano

Come detto le prime verifiche riguardano il 2017. “Da cattolico – ha detto Ruffini – , so che fin dai tempi del pubblicano Levi la figura dell'esattore, comprensibilmente, non ha mai riscosso particolare simpatia. Ma oggi, in una democrazia, i soldi dell'evasione si recuperano non per conto dell'imperatore, ma a vantaggio della collettività. Compresi coloro che le tasse non le pagano”.

Oltre l'80% del totale dell'evasione riguarda chi non presenta la dichiarazione dei redditi o la presenta in modo infedele; meno del 20% la cosiddetta evasione da versamento, cioè di chi presenta la dichiarazione, ma poi non salda quanto deve. Non dimentichiamo che la stragrande maggioranza dei contribuenti è onesta e paga sempre tutto, fino all'ultimo centesimo, anche se non naviga nell'oro. Se vogliamo garantire i diritti fondamentali come sanità, istruzione, ordine pubblico, servono risorse. Ed è questo che fa l'Agenzia".

'L’archivio dei conti correnti è una risorsa fondamentale perché consente di intercettare, ad esempio, i soggetti con residenza fittizia all'estero ma che hanno conti correnti nel nostro paese'’, dando un’indicazione di chi può essere fra i primi nel mirino del Fisco.

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La privacy

Ruffini sottolinea che ''è presto per fare previsioni'' sul gettito recuperato grazie a questi controlli incrociati grazie al nuovo strumento, ''anche perché solo a maggio abbiamo completato le attività richieste dal Garante per la privacy per assicurare il corretto utilizzo dei dati personali''.

A cosa servono le tasse

''Non dimentichiamo che la stragrande maggioranza dei contribuenti è onesta e paga sempre tutto, fino all'ultimo centesimo, anche se non naviga nell'oro'', afferma Ruffini. ''Se vogliamo garantire i diritti fondamentali come sanità, istruzione, ordine pubblico, servono risorse. Ed è questo che fa l'Agenzia''.

Obiettivo recuperare 2,8 miliardi

L'obiettivo è recuperare 2,8 miliardi dall'evasione, spiega Ruffini, si è arrivati "recuperando capacità operativa, grazie a un ambizioso piano di reclutamento di 11 mila funzionari. “La riduzione del tax gap - dice ancora - è un obiettivo condizionato da tanti fattori, non solo fiscali. Per quanto riguarda gli obiettivi affidati dal Pnrr all'Agenzia abbiamo ancora entro fine 2024 l'invio di oltre 3 milioni di lettere di compliance, per un incasso di 2,77 miliardi. La buona notizia è che li raggiungeremo interamente già a ottobre, con più di un anno di anticipo, avendo già realizzato il 99% degli incassi”.