Giovedì 9 Gennaio 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Assemblea Confindustria, Mattarella: “Non cedere a tentazione di cavalcare le paure”. Bonomi contro il salario minimo

Standing ovation per il presidente della Repubblica: “Troppi giovani cercano lavoro all’estero per le retribuzioni troppo basse”. Presente anche la premier Giorgia Meloni

Roma, 15 settembre 2023 – Due standing ovation per Sergio Mattarella all'Assemblea di Confindustria. La prima al suo arrivo, la seconda dopo il suo intervento in cui invita a non cavalcare "ansie e paure", un atteggiamento che "una democrazia non può permettersi". "Con due possibili errori – sottolinea il presidente della Repubblica – una reazione fatta di ripetizione ossessiva di argomenti secondo i quali, a fronte delle sfide che quotidianamente la vita ci propone, basta denunziarle senza adeguata e coraggiosa ricerca di soluzioni. Quasi che i problemi possano risolversi da sé, senza l'impegno necessario ad affrontarli. Oppure, ancor peggio, cedere alle paure, quando non alla tentazione cinica di cavalcarle, incentivando – anche contro i fatti – l'esasperazione delle percezioni suscitate", prosegue Mattarella. "È necessario che gli italiani non credano di dover la salvezza a nessun altro fuorché se stessi – dice il capo dello Stato ricordando le considerazioni di Luigi Einaudi da governatore della Banca d’Italia nel 1947 –. Oggi diremmo: a noi stessi e agli altri popoli coi quali abbiamo deciso di raccoglierci nell'Unione Europea".

Il presidente Mattarella all'assemblea di Confindustria (Ansa)
Il presidente Mattarella all'assemblea di Confindustria (Ansa)

Mattarella sottolinea che "prima di ogni altro fattore, a muovere il progresso è il 'capitale sociale' di cui un Paese dispone". "Un capitale che non possiamo impoverire", per questo – dice – c’è una "responsabilità che interpella anche il mondo delle imprese: troppi giovani cercano lavoro all'estero, per la povertà delle offerte retributive disponibili". Per il presidente della Repubblica, poi, "vanno rifiutate spinte di ingiustificate egemonie delle istituzioni nella gestione delle regole o, all'opposto, di pseudo-assolutismo imprenditoriale, magari veicolato dai nuovi giganti degli 'Over the top' che si pretendono, spesso, 'legibus soluti'".

Il presidente della Repubblica ricorda infine che "gli imprenditori sono attori sociali essenziali nella nostra società”. "Basta pensare anche soltanto alla crisi della pandemia che abbiamo attraversato quando, insieme ad altre categorie, avete evitato che l'Italia si fermasse", dice ringraziando. "Grazie a voi. Che avete avuto coraggio, che avete anche fatto delle vostre fabbriche dei centri vaccinali in supporto a quelli pubblici! Grazie ai lavoratori delle vostre aziende che hanno assunto, con altrettanto coraggio, la propria quota di rischi! Siete stati, poi, protagonisti di una ripresa prodigiosa e positivamente contagiosa, senza eguali nei G7", conclude.

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La relazione di Bonomi

Ad aprire l’assemblea, ovviamente, il presidente di Confindustria. "Siamo tra coloro che credono che, in un ordinamento come il nostro, che correttamente ambisce a una maggiore stabilità di governo, il Capo dello Stato debba continuare ad essere il garante della Costituzione”, dice Carlo Bonomi, che avverte le "forze politiche". "Guardatevi dal compiere lo stesso errore di sempre. Evitate di progettare interventi sulla forma di Stato e sulla forma di governo maturati e ispirati da una dialettica divisiva, aliena per definizione dalla serietà con cui proporre e giudicare impianti istituzionali così rilevanti per la democrazia e la libertà del nostro Paese. Questo appello non credo affatto che venga dalle sole imprese". 

Nella sua relazione, l'ultima del suo mandato al vertice dell'organizzazione di Viale dell'Astronomia, Bonomi sottolinea che più che un salario minimo serve un salario giusto. "Confindustria – spiega – resta convinta che la mera introduzione di un salario minimo legale, non accompagnata da un insieme di misure volte a valorizzare la rappresentanza, non risolverebbe nè la grande questione del lavoro povero, nè la piaga del dumping contrattuale, nè darebbe maggior forza alla contrattazione collettiva". Bonomi sottolinea che "la discussione di questi mesi sulla opportunità o meno di introdurre per legge un salario minimo, sembra trascurare che la nostra Costituzione ci obbliga a riconoscere al lavoratore un salario giusto. Questa funzione, nello spirito della nostra Costituzione, è affidata – per quanto concerne il lavoro subordinato –  alla contrattazione collettiva". Il numero uno di Confindustria ricorda anche che "esiste un legame indissolubile tra salari e produttività". E ricorda ancora una volta, "che il settore industriale negli ultimi vent'anni ha avuto dinamiche retributive di gran lunga superiori a quelle registrate dal resto della nostra economia".

Tra gli interventi da mettere in campo, Bonomi sostiene che bisogna "investire sulla qualità della scuola, sulle materie Stem, sulla formazione professionale, superando divisioni campanilistiche che rinchiudono la formazione in schemi regionali fra loro, spesso, inconciliabili. Dobbiamo costruire le condizioni per la conciliazione del lavoro con la cura parentale. Dobbiamo ribaltare gli equilibri delle politiche per il lavoro introducendo strumenti agili e politiche attive, che garantiscano, attraverso la formazione, la ricollocazione al lavoro". Il presidente di Confindustria si sofferma sulla necessità di affrontare "con serietà e determinazione il tema della diseguaglianza: fra generazioni, fra generi, fra territori e di competenze. Questo – sottolinea –  significa affermare con maggiore determinazione il più ampio concetto di democrazia economica, che costituisca il presupposto per una crescita equilibrata e duratura, che non lasci indietro nessuno".

Carlo Bonomi cita anche la premier Giorgia Meloni, seduta in prima fila tra le più alte cariche dello Stato, riguardo al sostegno fermo dell'Italia all'Ucraina. ''Ci riconosciamo integralmente nei numerosi interventi di condanna che il Presidente Mattarella ha compiuto sull'invasione dell'Ucraina. E siamo fieri che il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, abbia espresso con assoluta fermezza – a nome dell'Italia, nel consesso internazionale – il sostegno ''senza se e senza ma'' al pieno ripristino dei diritti del popolo ucraino'', sono le parole del numero 1 di Confindustria che fanno scattare l'applauso della platea di imprenditori, raccolti numerosi all'Auditorium Parco della Musica.