Roma, 30 marzo 2016 - Vincenzo Boccia è il nuovo presidente designato di Confindustria, dopo una vittoria sul filo di lana sul salernitano Alberto Vacchi. Boccia, salernitano di 52 anni, è considerato il candidato della continuità. Dalla sua parte Emma Marcegaglia, già presidente di Confindustria e numero uno di Eni. Laureato in Economia e Commercio, è amministratore delegato dell'azienda di famiglia Arti Grafiche Boccia, fondata 50 anni dal padre Orazio. Amante della musica classica, soprattutto Ciajkovskij e Beethoven, vive a Pontecagnano, con la moglie e le due figlie.
LA SCALATA - La sua scalata a viale dell'Astronomia prende il via negli anni Novanta, quando partecipa al Gruppo dei Giovani Imprenditori. Diventa presidente degli under 40 di Salerno e leader regionale dei Giovani della Campania, poi nel 2000 è stato scelto da Edoardo Garrone come vicepresidente nazionele dei Giovani. Un forte ruolo lo ha assunto anche nella Piccola Industria. Nel 2003 è stato eletto presidente regionale della Campania e nel 2005 vicepresidente nazionale. Nel 2009 ha assunto la carica di presidente nazionale della Piccola Industria - che vale oltre il 90% degli associati - e, di diritto, quella di vicepresidente di Confindustria. In qualità di presidente della Piccola è entrato nella Commissione di riforma presieduta da Carlo Pesenti che ha disegnato il nuovo assetto organizzativo del sistema. Successivamente è stato designato come componente del Comitato per l'Implementazione della Riforma Pesenti che ha riscritto lo statuto confederale. Dal 2003 al 2007 è stato presidente di Assafrica e Mediterraneo. Boccia ha inoltre posto grande attenzione, nella sua attività, ai temi dell'accesso al credito e della finanza a misura d'impresa. Dal 2010 è numero uno dell'Advisory Board per le Pmi presso Borsa Italiana. Attualmente ricopre, in Confindustria, la carica di consigliere delegato al credito e di presidente del Comitato tecnico Credito e Finanza di Confindustria. Può contare anche sull'appoggio, tra gli altri, della Piccola Industria, gran parte del Sud, Sicilia e Sardegna, i Giovani imprenditori, la filiera della carta, l'Anie, diverse territoriali della Toscana e meridionali, Lecco, Sondrio, Reggio Emilia, Verona, Venezia, Rovigo, Vicenza, Mantova, il Piemonte, la Liguria e la Valle d'Aosta.
LA ROTTURA CON BERLUSCONI - Nel 2009, qualche mese dopo la sua elezione a presidente della Piccola Industria, arrivò anche l'ingresso nella squadra di Emma Marcegalia, diventata nel frattempo presidente di tutta Confindustria. Sotto quella presidenza ci fu la rottura con il governo Berlusconi, e all'assemblea 2011 il 'coup de theatre' di Boccia: "Facciamo rumore. Così che 'qualcuno' senta come siamo arrabbiati e delusi".