Domenica 17 Novembre 2024
LUCA RAVAGLIA
Economia

Concorsi pubblici, nuove norme: previste 170.000 assunzioni

Tempi più rapidi, prove scritte su computer e i bandi non saranno più sulla Gazzetta Ufficiale

Tempi più snelli, maggiore trasparenza, introduzione delle prove scritte in formato digitale, allargamento della platea dei candidati, particolari attenzioni alla parità di genere e superamento dell’utilizzo della Gazzetta Ufficiale.

Un concorso pubblico
Un concorso pubblico

Dopo il via libera del Consiglio dei Ministri del 7 giugno, cambia il modo di comunicare e organizzare i concorsi pubblici su tutto il territorio nazionale, in relazione ai bandi previsti sia dagli enti statali (come i ministeri), sia da quelli territoriali (Comuni, Regioni, Asl…).

Verso 170.000 nuove assunzioni

Nell’arco dei prossimi mesi, in particolare entro la fine del 2023, è prevista una robusta serie ingressi nel mondo della pubblica amministrazione (quantificati in 170.000 posizioni da coprire) e dunque la necessità di rendere il più efficiente possibile il processo di reclutamento ha trovato sfogo nell’approvazione delle nuove disposizioni chiamate a sostituire quelle entrate in vigore dal 1994.

Un portale dedicato

Domanda e offerta di lavoro e competenze si incontreranno sulle pagine virtuali del portale www.InPa.gov.it destinato a rendere il più immediato e trasparente possibile l’accesso al mondo del lavoro nelle sedi degli enti pubblici. Ogni utente dovrà registrarsi utilizzando le sempre più gettonate credenziali legate allo Spid, alla carta di identità elettronica o alla carta nazionale dei servizi. Dopo aver creato il proprio profilo, sarà possibile inviare curriculum e contestualmente visionare la presenza dei bandi, che non saranno dunque più pubblicati sull’apposita sezione che era stata creata nella Gazzetta Ufficiale.

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Chi può partecipare

Possono accedere ai concorsi i cittadini italiani, dell’Unione Europea, chi detiene un permesso di soggiorno di lungo periodo all’interno dei confini dell’Unione e, novità delle nuove disposizioni, anche chi gode dello status di rifugiato con protezione sussidiaria (il cosiddetto diritto di asilo). Sono stati aboliti (fatte salve eventuali eccezioni che possono essere previste in casi specifici) anche i limiti di età.

Parità di genere e donne in gravidanza o maternità

L’obiettivo di fondo è quello di rendere quanto più omogenea possibile la presenza di uomini e donne all’interno delle varie strutture degli enti pubblici (il che non significa necessariamente riequilibrare a favore dell’universo femminile). Per andare in questa direzione, ogni bando presentato deve indicare, in relazione a ogni qualifica oggetto del concorso, la percentuale di rappresentatività dei generi. Nel caso in cui tale forbice superi il 30%, al momento della valutazione finale, a parità di meriti e, se richiesto, di titoli, verrà data precedenza al genere meno rappresentato. Dovranno anche essere garantite le giuste tutele per permettere di affrontare al meglio le prove da parte delle donne che in gravidanza o in maternità. Volendo entrare nello specifico, saranno per esempio previsti luoghi ad hoc per consentire l’allattamento senza alcuna implicazione sullo svolgimento delle prove. Saranno previste anche misure compensative a tutela dei candidati ai quali sono stati riconosciuti disturbi specifici dell’apprendimento.

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Le modalità di esame

Le prove scritte non si svolgeranno più su carta, ma con l’utilizzo di dotazioni informatiche che non devono essere in grado di collegarsi a internet e che certifichino l’elaborato finale tramite un salvataggio impossibile da modificare a posteriori. In relazione alle valutazioni orali invece, deve essere garantito l’accesso al pubblico, sia in forma fisica che virtuale attraverso specifici collegamenti online. Il tutto nell’ottica di garantire la massima trasparenza.

Tempi

Quando si parla della macchina pubblica italiana, uno degli spettri che aleggia con maggiore costanza, è quello relativo alle lungaggini burocratiche. Per provare a invertire la rotta, è stato previsto un tempo massimo dell’intero iter concorsuale, comprese le correzioni delle prove e la pubblicazione degli esiti, di sei mesi. Per quanto riguarda invece le date di svolgimento delle prove, queste devono essere pubblicate sul sito www.InPa.gov.it (con la specificazione di luogo e orario) almeno 15 giorni prima del loro svolgimento.